13 Jan, 2025 - 02:00

"Io Sono la Fine del Mondo": il film flop con Angelo Duro

"Io Sono la Fine del Mondo": il film flop con Angelo Duro

Scritto a quattro mani dal regista e sceneggiatore Gennaro Nunziante insieme al comico Angelo Duro, "Io Sono la Fine del Mondo" è la nuova irriverente commedia uscita nelle sale italiane lo scorso 9 gennaio. Nel cast troviamo lo stesso Angelo Duro, nel ruolo del protagonista, Giorgio Colangeli e Matilde Piana.

"Io Sono la Fine del Mondo", recensione

Angelo (Angelo Duro) ha circa trent’anni e lavora come tassista notturno a Roma. Ogni notte, su chiamata, fa il giro delle discoteche e dei locali della movida capitolina per raccattare ragazzi ubriachi e riportali a casa. È un uomo solo, taciturno, e apparentemente sembra svolgere il suo mestiere spinto da un animo sensibile e premuroso. In realtà è un soggetto fortemente iracondo, egoista, misantropo, incapace di provare empatia per il prossimo. Quei ragazzi in preda ai fumi dell’alcol, che raccoglie agli angoli delle strade nelle ore più tardive, anziché accompagnarli al loro domicilio spesso li abbandona, per dispetto, dove capita. Angelo è palermitano ed è cresciuto con due genitori eccessivamente apprensivi e intransigenti, che a un certo punto della sua infanzia lo hanno mandato in collegio per liberarsene. Sin da piccolo è sempre stato un bambino difficile, un rompi scatole, ma solo per colpa del carattere menefreghista e oppressivo di sua madre (Matilde Piana) e di suo padre (Giorgio Colangeli), messo anche in costante paragone con la sorella Anna (Evelyn Famà), figlia prediletta di entrambi. Angelo, ormai adulto, non fa ritorno a Palermo da ben nove anni; ma adesso, in un agosto rovente, sarà costretto a tornare a casa dai suoi genitori per prendersene cura, mentre la sorella partirà per una vacanza col marito Nando (Carlo Ferreri).

"Io Sono la Fine del Mondo", critica

Sarò sincera: da che ne ho memoria, raramente ho visto un film più brutto di Io Sono la Fine del Mondo. Da ventiquattro ore continuo a scervellarmi, scavando nei miei ricordi, nel tentativo di trovare anche solo una pellicola che sia al pari, in fatto di bruttezza, di questa catastrofe cinematografica. Del resto però cosa ci si poteva aspettare da un regista come Gennaro Nunziante? Non di certo un capolavoro d’essai. Di sicuro però questa è la sua opera peggiore. Bisogna indubbiamente essere degli appassionati del suo operato per riuscire a digerire una simile filmografia, tra Checco Zalone, Rovazzi e ben due film con Pio e Amedeo, di cui l’ultimo uscito nel 2023. In quale categoria potremmo inquadrarli? Demenziale? Grottesco? Francamente non saprei, però non è di certo il tipo di cinema che amo e che stimo.

Ma analizziamo ora Io Sono la Fine del Mondo: la sceneggiatura è stata scritta a quattro mani da Nunziante stesso insieme ad Angelo Duro. Quest’ultimo interpreta anche la parte del protagonista e la storia si ispira parzialmente ai suoi famosi monologhi già recitati in teatro e in tv in trasmissioni come Le Iene. Ma se il personaggio di Angelo Duro rende al meglio da anni nel campo della comicità, per quanto riguarda la recitazione non ci siamo proprio. Duro recita per tutto il film talmente male da risultare inguardabile. Colpa anche della pessima regia, che è riuscita a far sfigurare finanche un cast di stimati attori teatrali. Caricaturale, eccessivo, patetico e per nulla divertente, fatta eccezione per un paio di battute. Sono stati i 96 minuti più lunghi della mia vita; me ne stavo seduta lì, al cinema, oscillando tra l’incredulo e l’infastidito. Davvero tremendo. Adatto forse per un pubblico di giovanissimi ragazzi senza pretese, se non fosse che può risultare anche diseducativo per delle menti non ancora in grado di discernere cosa della finzione non sia appropriato riproporre nella realtà. Non ne consiglierei la visione neanche a uno che mi sta antipatico per fargli dispetto. Una stella su cinque.

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Marta Micales
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