Mentre Nosferatu continua a registrare incassi esagerati al botteghino, la curiosità cresce tra il pubblico sul misterioso conte Orlok e su un’inevitabile domanda: lui e il conte Dracula sono la stessa persona?

Nonostante le somiglianze evidenti, tra cui la sete di sangue, l’abilità di trasformarsi in animali e l’avversione alla luce del sole, ci sono delle differenze importanti tra i due. Il conte Orlok ha un aspetto molto più mostruoso e cadaverico rispetto al raffinato e aristocratico Dracula descritto da Stoker.

Anche l’ambientazione, nel primo caso, è più cupa e gotica, mentre quella di Dracula è sicuramente più elegante e romantica, sebbene sia allo stesso modo spaventosa.

Ma scendiamo nei dettagli e vediamo se i due conti tenebrosi sono o no la stessa persona.

Nosferatu e Dracula sono la stessa persona?

Nosferatu e Dracula non sono la stessa persona, anche se i due personaggi provengono dalla stessa fonte di ispirazione.

  • Dracula è il protagonista del romanzo Dracula di Bram Stoker (1897). È un conte transilvano aristocratico, affascinante, astuto e pericoloso. È sicuramente il vampiro più iconico della letteratura e del cinema. Seduce e terrorizza allo stesso tempo, le sue vittime e gli spettatori.
  • Nosferatu, invece, è il nome del vampiro nel film muto Nosferatu: Eine Symphonie des Grauens (1922), diretto da F.W. Murnau, ripreso poi da Robert Eggers. Questo film è una trasposizione non ufficiale e non autorizzata del romanzo di Stoker. I diritti d’autore, infatti, non furono concessi, e così furono cambiati alcuni particolari, tra cui il nome del conte, per evitare problemi legale. Il conte Dracula divenne quindi Conte Orlok, una figura molto più macabra, simile a un ratto, che incarna la pura paura e la malattia e non ha il fascino del conte Dracula.

In sintesi, Nosferatu è una versione alternativa di Dracula. Queste rende i due conti, due personaggi diversi.

Ecco il secondo trailer ufficiale di Nosferatu di Eggers:

Quali sono le differenze tra i due?

Nosferatu e Dracula sono, almeno in apparenza, molto diversi. Il primo parla di una creatura dalla pelle pallida e dall’aspetto disumano che si nutre di sangue e si nasconde nell’ombra. Il secondo parla di un gentiluomo apparentemente sofisticato, ma che, nel suo privato è una creatura disumana e malvagia.

La differenza più grande tra Dracula e Nosferatu è il modo in cui entrambe le storie affrontano il concetto di vampirismo.

Per Dracula, la seduttività della vita immortale è la chiave per ipnotizzare le sue vittima, anche senza usare i suoi poteri vampirici. Per esempio la sua ricerca di Mina Harker ha anche un prfondo risvolto sessuale, così come ce l’ha l’incontro di suo marito Jonathan con le spose di Dracula.

Gli adattamenti cinematografici di Dracula esaltano proprio questo: il fascino, l’erotismo, l’aspetto lussurioso e sessuale.

Al contrario, il conte Orlok di Nosferatu è una creatura assolutamente ripugnante. Incombe sulle sue vittime, con la sua pelle bianca e pallida e le orecchie da pipistrello che non fanno che aumentare il terrore. Sembra quasi un ratto.

C’è anche una differenza tra il modo in cui Dracula e Orlok si presentano. Mentre Dracula accoglie la sua preda, gentilmente, con fare aristocratico ed elegante, la ammalia, Orlok rifugge la luce, risiede nell’oscurità e attacca le sue vittime senza farsi vedere.

Il morso di Dracula trasforma le sue vittime in vampiri, Orlok, invece, uccide direttamente la maggior parte delle sue vittime.

Anche l’aspetto romantico è capovolto: mentre il finale di Dracula diventa una corsa per salvare Mina dalle grinfie di Dracula, la morte di Orlok avviene per mano di una donna: Ellen Hutter.

La Hutter scopre che il modo per sconfiggere Orlok è una donna dal cuore puro che gli offra il suo sangue e decide di ucciderlo anche se questo significa morire. In Nosferatu, quindi, la donna è salvezza.

Il conte Dracula vede le donne principalmente come strumenti per soddisfare la sua sete di sangue e perpetuare la sua immortalità.

Le sue vittime principali sono Lucy Westenra e Mina Harker, che rappresentano due diversi tipi di femminilità vittoriana: Lucy è l’incarnazione della bellezza e dell’innocenza, mentre Mina è intelligente e devota.

Nosferatu, inoltre, a differenza di Dracula, ha approfondito il legame del conte Orlok con il Diavolo. Il contratto che presenta a Hutter, infatti, è decorato con immagini demoniache, e questo ci fa capire la stretta connessione che esiste tra il vampiro e le forze oscure.

Murnau e Grau avrebbero addirittura attribuito a Orlok un patto con il demone Belial per ottenere i suoi poteri. Questa idea di un vampiro come creatura demoniaca è stata ripresa da altri adattamenti, come il Dracula di Francis Ford Coppola, dove il conte rinuncia a Dio per diventare un vampiro.

Il vampirismo in Nosferatu va oltre la semplice sete di sangue. Orlok rappresenta una figura demoniaca che porta con sé la peste e la morte, seminando paura e distruzione.

Essere un demonio succhiasangue che ha venduto la sua anima al diavolo è già abbastanza grave, ma il conte Orlok fa un ulteriore passo avanti diffondendo una pestilenza quando arriva in Germania.

Si suppone che questa pestilenza sia nata dal patto demoniaco di Orlok, poiché Belial è spesso associato alla malattia; una traduzione del Salmo 41:8 nella Bibbia descrive un’afflizione che colpisce Davide come “È stato colpito da una malattia di Belial, dicono, e ora che è steso sul letto non si rialzerà più“.

Questo è molto lontano da come viene rappresentato l’arrivo di Dracula; quando Dracula si presenta in Inghilterra, ci vuole tempo prima che le persone inizino a collegare gli scomparsi alle sue feste notturne.

Insomma Dracula e Nosferatu sono entrambi vampiri, ma molto, molto diversi.

In conclusione

In sintesi, Nosferatu e Dracula sono due facce della stessa medaglia, ma rappresentano due visioni completamente diverse del vampiro. Nosferatu è un mostro puro, una personificazione del male, mentre Dracula è un seduttore complesso e ambiguo. Entrambe le figure hanno lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo, dando vita a un mito che continua ad affascinarci ancora oggi