Con l’unico risultato utile portato a casa nella scorsa giornata a Venezia, l’Empoli è entrato in una spirale negativa di risultati: i toscani sono riusciti a pareggiare in laguna, tenendo a distanza una diretta concorrente, ma, a parte la piccola parentesi in Veneto, gli uomini di D’Aversa non riescono più a vincere.

In più, il dato che sorprende riguarda le prestazioni al Castellani: tre sconfitte di fila per gli azzurri tra le mura di casa, arrivate contro tre dirette concorrenti; Torino, Genoa e Lecce. Dopo l’ottimo inizio di campionato, i toscani si ritrovano ancora a fare i conti con la zona retrocessione, che per le prime dieci giornate avevano visto lontana.

Quali sono le problematiche che affliggono la squadra? I troppi infortuni, il calo fisico o la carenza di idee?

La crisi dell’Empoli non finisce: D’Aversa ha bisogno di idee

Cinque partite senza veri risultati. La sconfitta a Bergamo poteva starci, come la caduta in casa con il Torino, ma tre sconfitte di fila al Castellani diventano pesanti, soprattutto per una squadra che ha fatto del proprio stadio una fortezza e che dovrebbe sfruttare i match casalinghi per portare punti preziosi al bottino salvezza.

Rispetto alle prime giornate di campionato, non si nota una differenza abissale nel gioco espresso dal tecnico, bensì alcuni cali di concentrazione preoccupanti e, soprattutto, una mancanza di cinismo che impedisce una fluida realizzazione di gol. Ora l’Empoli segna poco, nonostante macini gioco e muova le sue pedine in campo discretamente.

Non basta il talento di un ispirato Salvatore Esposito, o l’esperienza di Lorenzo Colombo: i toscani danno l’impressione di aver finito la benzina, non solo fisica, ma soprattutto mentale.

L’ultimo match contro il Lecce: D’Aversa si assume le colpe

L’ultimo campanello d’allarme è stato lanciato ieri dagli azzurri, che hanno vissuto un incubo nei primi dieci minuti di gioco del match di Serie A disputato: nessuno si aspettava un Lecce così cattivo, certamente, ma la difesa empolese ha dormito in più occasioni, lasciando praterie ai salentini, che invece stanno diventando più cinici e sprecano di meno.

Ne consegue che gli uomini di Giampaolo realizzano un uno-due micidiale: passano subito in vantaggio al sesto minuto di gioco e poi raddoppiano cinque minuti dopo. Oltre al danno, pure la beffa, perché proprio sul secondo gol dei giallorossi l’Empoli perde il suo giocatore chiave, Ardian Ismajli, per un infortunio muscolare. Ora l’infermeria è davvero piena per D’Aversa, che ha più di qualche giocatore chiave indisponibile e si trova in emergenza.

Nonostante i toscani l’abbiano riaperta all’inizio del secondo tempo, sono bastati due cambi oculati da parte di Marco Giampaolo per far girare a vuoto gli avversari e chiudere la partita al 91° con Nikola Krstovic.

Un brutto precedente per D’Aversa

I fantasmi del passato aleggiano attorno al tecnico. Mister D’Aversa teme la stessa debacle dello scorso anno. L’ex Lecce aveva fatto un percorso simile con i salentini nella stagione passata: era partito benissimo, ottenendo risultati incredibili contro grandi squadre e piazzandosi, nel girone d’andata, allo stesso punteggio. Poi buio totale, con sconfitte su sconfitte e la squadra che non girava più. Sappiamo tutti come è finita per il tecnico.

A Empoli temono proprio questo e si chiedono come sia possibile che le squadre allenate dal mister, almeno nelle ultime due stagioni, durino solo un girone e poi stacchino la spina. Un mistero che non ha tempo per essere risolto: ora l’unica cosa che conta sono i risultati, e l’Empoli ne ha tanto bisogno, perché dare una scossa in questa parte del campionato è vitale se non si vuole essere inghiottiti in un brutto loop mentale, che in Serie A sarebbe fatale.