Il film Nosferatu, diretto da Robert Eggers, è un remake del classico horror del 1922, ispirato al romanzo “Dracula” di Bram Stoker.
La storia racconta la storia di un giovane agente immobiliare, Thomas Hutter, che si reca in Transilvania per incontrare il misterioso conte Orlok.
Il film è un successo mondiale, e sta superando i 100 milioni di dollari di incassi.
Le riprese del film si sono svolte in alcune delle location più spettrali e affascinanti d’Europa, tra cui il Castello di Corvin in Romania e il Castello di Pernštejn in Repubblica Ceca.
Scopri le meraviglie e i segreti di queste location.
Dov’è stato girato Nosferatu
Robert Eggers è stato molto intelligente nella scelta dei castelli che avrebbero dovuto essere la dimora del conte Orlok.
Il regista, infatti, ha deciso di utilizzare due castelli separati per le riprese esterne e interne. Inoltre entrambi i castelli hanno stretti legami con la tradizione vampirica di quei posti.
I castelli utilizzati sono il castello di Corvin (quello in copertina) situato in Romania, e il castello di Pernštejn, situato in Transilvania. Il castello di Corvin è stato utilizzato per mettere in atto le straordinarie riprese esterne del castello, quando Thomas Hutter ( Nicholas Hoult ) arriva nella carrozza di Orlok ( Bill Skarsgård ).
Mentre il castello di Pernštejn è servito per tutte le riprese interne. Eggers sapeva di aver bisogno di location reali per creare in modo efficace un ambiente reale, fondamentale per permettere agli spettatori di entrare a far parte del mondo di Orlok.
In questo modo si è trovato ad incrociare inevitabilmente le vere storie dei vampiri di quei posti.
Il castello di Pernštejn era già stato usato da Werner Herzog per il suo film sul conte Dracula
Per la sua versione di Nosferatu, il regista ha scelto di utilizzare lo stesso castello di Pernštejn, già impiegato da Werner Herzog per la sua celebre reinterpretazione del classico. Questo dettaglio è emerso quasi casualmente, poiché il regista ha dichiarato di non aver rivisto le versioni precedenti del film durante la preparazione del suo progetto.
È stato solo durante o dopo le riprese che è venuto a sapere di questa coincidenza. Tuttavia, è riuscito a evitare di utilizzare le stesse stanze in cui Herzog aveva girato il suo film, eliminando così qualsiasi tentazione di replicare direttamente le sue scene o il suo stile.
Questa differenza si riflette anche nella divergenza stilistica tra le due opere. Le interpretazioni di Nosferatu offerte dai due registi risultano infatti radicalmente opposte, quasi come se fossero divise da uno specchio.
Egger è riuscito a creare un film che, pur riconoscendo il passato, si distacca nettamente e offre una prospettiva completamente nuova sul mito del vampiro.
Le differenze tra il Nosferatu di Herzog e quello di Egger
In entrambe le versioni di Nosferatu, il potere del Conte Orlok si manifesta visivamente attraverso l’aspetto del suo castello, che muta drasticamente tra il giorno e la notte. Di notte, il castello appare vivo e accogliente: i fuochi ardono nei camini, il cibo è appena cucinato, e i letti sono curati alla perfezione.
Di giorno, invece, diventa un luogo desolato, una bara vuota intrisa di polvere sospesa nell’aria e ragnatele che avvolgono ogni superficie. Sebbene sia Herzog che Eggers utilizzino questo espediente visivo, lo fanno con stili completamente diversi.
Eggers rimane fedele alla sua estetica oscura e viscerale, immergendo le stanze del castello in ombre profonde e opprimenti, interrotte solo dalla luce tremolante di fuochi arancioni che proiettano bagliori inquietanti. Il risultato è un crescendo di terrore palpabile.
Herzog, al contrario, adotta un approccio più intimo e malinconico: la sua rappresentazione è meno spettrale, ma più triste, resa tale anche attraverso una fotografia granulosa e naturale.
Questi due stili riflettono le identità artistiche dei registi. Eggers abbraccia un realismo gotico intriso di tensione, mentre Herzog esplora il vuoto esistenziale con uno sguardo poetico sulla natura. A dimostrazione del fatto che l’anima del vampiro può essere raccontata in modi unici e profondamente personali.
In conclusione
La scelta dei castelli di Corvin e Pernštejn è stata una mossa geniale da parte di Eggers. Queste location, cariche di storia e mistero, hanno contribuito a creare un’atmosfera inquietante e suggestiva, perfetta per dare vita al mito di Nosferatu. Il risultato è un film che non solo ci spaventa, ma ci trasporta in un mondo oscuro e affascinante.