Una situazione delicata che ripropone il classico scontro fra due schieramenti opposti, con dichiarazioni che – nella loro perentorietà – ottengono cenni anche di involontaria ironia: il tutto mentre centinaia di turisti e pendolari si interrogano su un’altra giornata passata a guardare con il naso all’insù i tabelloni degli orari nelle stazioni italiane.

I ritardi dei treni che si sono verificati ieri 11 gennaio 2025 non rientreranno nella storia per la loro gravità, ma fanno ormai parte di una cronaca che vede una struttura ferroviaria (quella italiana) ingolfata di treni vecchi e nuovi e che deve tenere il passo con ampliamenti, rifacimenti, ristrutturazioni e manutenzioni.

Le opposizioni hanno, come in casi analoghi del passato, chiesto che Matteo Salvini lasci il suo ruolo di ministro delle Infrastrutture a causa della sua incapacità di porre un freno a disagi e disservizi ferroviari. A difesa del leader leghista è arrivato il suo partito, la Lega per l’appunto, con il vicesegretario Andrea Crippa pronto a giurare che Salvini lavori notte e giorno per aiutare le infrastrutture italiane.

I leghisti non ci stanno: “Ritardi dei treni non sono colpa di Salvini”

Gli inizi di mese non portano decisamente bene per Matteo Salvini. Come accaduto il 2 ottobre 2024, ieri 11 gennaio 2025 un problema in un punto specifico della linea ferroviaria italiana ha avuto effetti nefasti a cascata, costringendo Trenitalia a diverse cancellazioni di treni e a comunicare ingenti ritardi ai viaggiatori. Se allora il ministro delle Infrastrutture diede la colpa a una ditta privata che aveva piantato un chiodo in un punto sbagliato, questa volta Salvini lascia parlare i comunicati del MiT e gli esponenti della Lega.

Ad Affaritaliani.it il vicesegretario della Lega Andrea Crippa si distingue per l’ardore della difesa del leader del suo partito. Non esiste in alcun modo, secondo l’esponente leghista, che Salvini sia diretto responsabile di quanto accaduto a Milano, con un probabile guasto alla linea elettrica che ha costretto i treni da e per Venezia, Bologna e Genova a forti rallentamenti o a passare per altre stazioni.

Secondo Crippa, non esiste anzi nessun altro in Italia che da solo abbia deciso di mettere mano alle carenze infrastrutturali presenti nelle ferrovie italiane, lavorando quindi giorno e notte per far fruttare gli ingenti investimenti (ottenuti anche con il PNRR) che serviranno per potenziare e migliorare gli spostamenti:

Il ministro Salvini, ricordo agli incompetenti e disinformati esponenti della sinistra, lavora 14 ore al giorno per efficientare e migliorare le linee non solo ferroviarie ma di qualunque tipo di trasporto si tratti in Italia. Non ci sono mai stati così tanti investimenti e lavori in corso sulle infrastrutture e sul trasporto come da quando Salvini è ministro. È palese che gli esponenti delle opposizioni siano in totale malafede e cerchino ogni appiglio solo per attaccare il ministro Salvini. Se accade un guasto tecnico alle 7 del mattino che cosa può fare il ministro?

I deputati della Lega in commissione Trasporti, in una nota, hanno usato toni meno accesi di Crippa ma hanno raggiunto lo stesso obiettivo: difendere il titolare del Ministero dei Trasporti da attacchi considerati inutili e pretestuosi.

Dalle loro parole traspare uno dei classici motivi che le forze di centrodestra utilizzano quando sono criticati dalle opposizioni: è colpa di queste se in Italia la situazione del trasporto ferroviario è quello che è, costringendo a interventi complicatissimi l’attuale governo.

Dal primo giorno è al lavoro per sbloccare un Paese rimasto impantanato, intervenendo come mai successo prima d’ora anche sulla rete ferroviaria per renderla moderna ed efficiente. E questo è un dato di fatto, tanto quanto lo è l’immobilismo di chi oggi si sveglia solo per criticare chi invece fa.

Opposizioni in coro: “Salvini inadeguato, Meloni lo cacci”

Come accennato, questa volta non è stata colpa di un chiodo ma probabilmente di un pantografo. La giornata di disagi ieri è iniziata molto presto, dalle 7 del mattino in poi: un treno Alta Velocità avrebbe causato un guasto, forse con il suo pantografo, alla linea aerea a Milano Centrale. Questo elemento serve a far passare l’elettricità dai cavi superiori al treno che la utilizza per i suoi spostamenti.

Il primo danno sarebbe poi stato ampliato da un secondo treno, costringendo i tecnici di Ferrovie dello Stato ad interventi che si sono conclusi soltanto a metà del pomeriggio. Il caso è diventato ben presto politico perché, come scritto in apertura di articolo, le forze dell’opposizione hanno sfruttato la situazione per chiedere conto a Salvini della sua attività ministeriale.

La senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, mette il dito nella piaga (politica): è possibile garantire un servizio decente ai viaggiatori e ai pendolari italiani quando lo stesso Salvini sembra più proteso a cercare l’occasione propizia per tornare a essere ministro degli Interni?

Il ministro Salvini probabilmente sogna il trasferimento al Viminale, e quindi si è dimenticato dei treni e delle autostrade. Altrimenti non si spiega il caos costante e continuo dei nostri trasporti, in particolare delle ferrovie. Salvini può anche lavorare 14 ore al giorno, come i suoi solerti luogotenenti tengono a farci sapere, ma sicuramente non al Mit. L’impressione è che si occupi più di terzo mandato dei governatori, di rimpasto e del simbolo della Lega.

Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera, a sua volta estende il precedente ragionamento chiamando in causa la premier Giorgia Meloni. Come guida del governo avrebbe dovuto – già da tempo – silurare Salvini sostituendolo con qualcuno di più capace. Nelle parole di Silvestri l’Italia potrà anche essere “un faro dell’Europa e dell’Occidente“, ma le sue infrastrutture restano ancora deficitarie:

Veniamo da due anni inaccettabili per uno dei Paesi faro dell’Europa e dell’Occidente. Dove il ministro corrente è riuscito persino ad accusare un chiodo pur di negare le sue responsabilità. Meloni prenda atto del fallimento di Salvini e lo sostituisca rapidamente. Nei fatti è il peggiore ministro dei trasporti che il nostro Paese abbia mai avuto.

Toni simili, infine, sono stati utilizzati da +Europa, AVS e dal Partito Democratico. Riccardo Magi, Angelo Bonelli ed Elly Schlein si trovano d’accordo su un punto: un disastro, quello di ieri, aumentato dalla smania di un ministro che punta soltanto ad un’infrastruttura ritenuta inutile come il Ponte sullo Stretto di Messina o a tornare al Viminale.

Tanti disagi per i viaggiatori in tutta Italia

Trenitalia dal canto suo ha promesso rimborsi celeri per chi avesse deciso di non utilizzare un biglietto già acquistato per la giornata di ieri, generando però qualche polemica per il consiglio di rinunciare a viaggiare in treno se non in casi strettamente necessari. Studenti fuorisede, turisti e lavoratori si sono trovati disorientati in diversi casi, non capendo se il loro treno sarebbe stato cancellato o meno.

Naturalmente nel susseguirsi di dichiarazioni non poteva mancare quella anche dello stesso MiT, che ha difeso senza mezzi termini l’operato di Salvini. Con toni che ricordano quelli utilizzati da Crippa, fonti ministeriali lamentano che è facile criticare senza però mai aver fatto nulla, pronosticando un 2025 con più treni per gli italiani:

Il ministro Salvini è pienamente consapevole delle difficoltà, perché i cantieri non si possono concludere in un pugno di giorni, e prende atto di consigli e critiche. Anche di coloro che non solo non hanno mai risolto i problemi, ma non li hanno mai nemmeno voluti affrontare. Nel 2025 i nuovi treni in circolazione saranno 875. E nei prossimi mesi sono attesi altri 46 convogli Frecciarossa freschi di fabbrica. 

I tre punti salienti dell’articolo

  • Ritardi e disagi ferroviari: l’11 gennaio 2025 i treni in Italia hanno subito forti ritardi e cancellazioni, causati da un guasto alla linea elettrica a Milano, che ha coinvolto treni ad alta velocità. Questo ha suscitato polemiche politiche, con le opposizioni che hanno accusato il ministro Salvini di incapacità nella gestione delle infrastrutture.
  • Difese di Salvini: la Lega ha difeso il ministro Salvini, sottolineando i suoi sforzi quotidiani per migliorare le infrastrutture italiane, evidenziando gli investimenti ottenuti con il PNRR. I leghisti hanno criticato le opposizioni, sostenendo che i disagi erano causati da fattori tecnici imprevedibili e che i miglioramenti richiedono tempo.
  • Critiche dell’opposizione: le opposizioni, tra cui Italia Viva, M5S e PD, hanno accusato Salvini di essere inadeguato al suo ruolo, suggerendo che dovrebbe essere sostituito da un ministro più capace. Hanno criticato l’approccio del governo e la mancanza di una gestione efficace delle infrastrutture, specialmente nel settore ferroviario.