“In questi due anni sembra che il tempo si sia fermato. Non ho ancora realizzato che mia figlia non c’è più. Mi sembra tutto così irreale”. Valeria Fioravanti aveva appena 27 anni quando è morta per una meningite batterica non diagnosticata, nonostante si fosse recata più volte al pronto soccorso di tre diversi ospedali di Roma. Era il 10 gennaio 2023.
A raccontare il dolore di questi lunghissimi mesi, senza l’allegria e il sorriso contagioso di questa ragazza solare e molto amata, è mamma Tiziana. “Immagino ancora che mia figlia debba rientrare da uno dei suoi tanti viaggi in giro per il mondo” sottolinea a TAG24.
La famiglia di Valeria non ha mai smesso di lottare per ottenere giustizia. Lo scorso giugno tre dei medici che hanno visitato la 27enne sono stati rinviati a giudizio: la prima udienza è prevista a settembre 2025.
Chi era Valeria Fioravanti, morta di meningite a Roma? La madre: “Una ragazza piena di vita”
Valeria era diventata mamma della piccola Vittoria da poco più di un anno. Lavorava per Aeroporti di Roma e viveva con il compagno Fabrizio. Mamma Tiziana ricorda sua figlia descrivendola come “una ragazza piena di vita, che faceva mille cose e aveva tante passioni, come la cucina. Amava viaggiare e seguiva dei corsi di ricamo”.
Il dramma di Valeria inizia a Natale del 2022, quando arriva in ospedale, al Campus Biomedico, per rimuovere un ascesso. Un intervento banale. Nei giorni successivi inizia ad avere forti mal di testa, dolori al collo e alla schiena.
Il 29 gennaio si reca al pronto soccorso dell’ospedale Casilino, da dove viene rimandata a casa con una diagnosi di cefalea. La situazione peggiora e il giorno dopo torna al pronto soccorso insieme alla madre: viene accusata di “esagerare”e cacciata da un’infermiera.
Il 4 gennaio si rivolge allora all’ospedale San Giovanni per dolori in tutto il corpo. Questa volta la diagnosi è di protrusione alla colonna vertebrale, le vengono prescritti altri farmaci e un collare.
Al quarto tentativo di ricovero è troppo tardi: il 6 gennaio, all’ennesima corsa al pronto soccorso, finalmente i medici si accorgono che è stata colpita da una meningite batterica. Dopo il trasferimento in un’altra struttura della capitale, mentre è già in coma, Valeria muore: impossibile ormai salvarla.
Una tragedia per la sua famiglia- mamma Tiziana, papà Stefano, la sorella Flavia- e per quella che stava costruendo con Fabrizio insieme alla figlia che allora aveva 13 mesi.
“Vittoria adesso ha tre anni, vive con il papà e i nonni paterni. Noi la vediamo sempre durante la settimana. È molto estroversa, ride sempre, ha lo stesso carattere di sua madre. Le diciamo che adesso lei è lassù in cielo, un giorno mi ha chiesto: ‘Perché non scende?’ È piccola, quando diventerà più grande non sapremo come reagirà a questa mancanza.”
Le indagini e il processo
Per la morte di Valeria la Procura indaga con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Lo scorso giugno tre medici sono stati rinviati a giudizio. Il 16 settembre 2025 avrà inizio il processo.
“Io ho fiducia nella giustizia, finora le indagini si sono svolte in maniera ottimale” racconta mamma Tiziana. “Del resto le cartelle cliniche parlano chiaro, così come tutti gli eventi che purtroppo hanno portato a questo epilogo”.
Resta però l’amarezza di non aver mai ricevuto alcun sostegno dalle istituzioni. “Nessuno degli ospedali coinvolti ci ha mai chiesto se avessimo bisogno di supporto. Neanche il Ministero della Salute ci ha mai contattati: invece io me l’aspettavo, considerando il clamore suscitato dalla vicenda” sottolinea la signora Tiziana.
Il gruppo Facebook e il sito “Giustizia per Valeria”
La famiglia di Valeria si sente abbandonata dalle istituzioni, ma invece trova conforto e vicinanza dalle moltissime persone che continuano a ricordare Valeria, unendosi a loro nella richiesta di giustizia.
Il gruppo Facebook a lei dedicato, “Giustizia per Valeria Fioravanti”, conta oltre 3.200 membri. Dopo la tragedia è stato aperto un sito per onorare e tenere viva la sua memoria, nella speranza che nessun’altra famiglia debba sperimentare lo stesso, immane dolore.
Ieri 10 gennaio, giorno dell’anniversario della sua scomparsa sono stati molti i messaggi dedicati a questa ragazza di soli 27 anni, strappata alla vita in maniera profondamente ingiusta.
“Sei sempre nei miei pensieri, nelle mie parole e chiunque chiede di te cerco di dare un’immagine reale di quello che eri, di ricordarti per come io ti ho conosciuta, bella e pura. Senza fronzoli, senza malizia, semplice nei modi e nei gesti” sono le commoventi parole di Susanna.
“Mi manchi da impazzire” scrive papà Stefano, condividendo l’immagine di un disegno che Valeria gli aveva dedicato da piccola. “Sono passati 2 anni da quando sei volata lassù, lasciando una scia di lacrime e dolore in tutti coloro che ti hanno amata… C’è una bellissima bambina che sta crescendo senza di te e, anche se non sarà a breve, qualcuno dovrà pagare sulla propria pelle tutto il dolore che le ha procurato” è il commento di Gianluca.
Anche mamma Tiziana sottolinea quanto sia difficile andare avanti affrontando ogni giorno la sofferenza per la sua perdita. “Quando vado al cimitero, e ci vado tutti i giorni, non riesco a capacitarmi di come una ragazza solare come era lei possa trovarsi lì. A volte mi sembra di sentire ancora il rumore della sua risata”.
Il post pubblicato su Facebook da un collega di Valeria