Il 10 gennaio è arrivata la sentenza per il caso Stormy Daniels. Donald Trump, già dichiarato colpevole di 34 capi d’imputazione, rischiava fino a quattro anni di reclusione o una multa. Il caso, altamente mediatico e intriso di gossip sull’infedeltà del tycoon, aveva un significato più profondo per la politica statunitense.
L’ex presidente era accusato, tra le altre cose, di aver falsificato documenti per nascondere un pagamento all’ex pornostar in cambio del silenzio sul loro presunto rapporto al fine di influenzare le imminenti elezioni del 2016. A pochi giorni dall’insediamento del nuovo presidente, Trump rimane un criminale condannato ma non dovrà affrontare pene detentive né multe essendo stato rilasciato senza condizioni.
La sentenza nel caso Stormy Daniels
Nel maggio 2024, Donald Trump è stato condannato per aver falsificato i verbali relativi ai 130mila dollari versati da quello che era il suo legale, Michael Cohen, all’ex pornostar Stormy Daniels in cambio del suo silenzio riguardo a una relazione sessuale avvenuta nel 2006.
Il processo penale ha avuto inizio ad aprile, con numerosi testimoni di rilievo chiamati a deporre. Il caso ha suscitato grande attenzione sia per le sue implicazioni politiche sia per gli aspetti legati alla vita privata di Trump. La relazione tra Stormy Daniels e Donald Trump risale al 2006, quando il tycoon era già sposato con Melania Trump. Daniels ha testimoniato di aver avuto con lui un incontro sessuale, circostanza sempre negata dal presidente eletto. Inoltre, i pubblici ministeri hanno sostenuto che il pagamento effettuato all’ex pornostar fosse parte di un tentativo di influenzare i risultati delle elezioni presidenziali del 2016.
Trump è stato dichiarato colpevole di 34 capi d’imputazione. La sentenza, attesa per mesi, ha mantenuto alta l’attenzione pubblica. L’ex presidente rischiava pene che variavano da una multa fino a 5mila dollari e fino a quattro anni di carcere.
Perché Trump non andrà in carcere?
La Corte Suprema ha respinto la richiesta del presidente eletto Donald Trump di sospendere il procedimento penale a suo carico. Il 10 gennaio, il giudice Juan Merchan ha emesso una sentenza di “liberazione incondizionata” confermando la condanna senza l’imposizione di ulteriori sanzioni. Trump, quindi, non dovrà affrontare incarcerazione, libertà vigilata o multe.
Commentando la decisione, Donald Trump ha lasciato aperta la possibilità di presentare ulteriori appelli contro la condanna:
L’evento di oggi è stato una spregevole farsa e ora che è finito faremo ricorso contro questa bufala, che non ha alcun merito, e ripristineremo la fiducia degli americani nel nostro un tempo grandioso sistema di giustizia.
Il 20 gennaio, Donald Trump si insedierà per un secondo mandato non consecutivo, diventando il primo presidente nella storia degli Stati Uniti ad entrare in carica con una condanna penale. La condanna, derivante dal caso Stormy Daniels, è una delle quattro cause legali che Trump stava affrontando nel 2024, ma è l’unica ad essere arrivata fino al processo.
Cosa è la liberazione incondizionata
La liberazione incondizionata consiste nella rinuncia alle sanzioni legali per un crimine ma non annulla la condanna.
Secondo la legge di New York, il giudice può scegliere l’opzione della “liberazione incondizionata” se ritiene che l’entità e la gravità del crimine non giustifichino ulteriori pene detentive. Questa decisione si basa anche sulla valutazione del comportamento passato, della personalità e della situazione attuale dell’imputato considerando se esista un rischio futuro per la società. Inoltre, il giudice deve stabilire se la detenzione o la sorveglianza non produrrebbero alcun beneficio. In passato, questa misura è stata applicata in casi di falsificazione di documenti aziendali, evasione fiscale e infrazioni minori come eccesso di velocità.
Il giudice Merchan ha sottolineato, quando ha pronunciato la sentenza, che la decisione era dovuta alle protezioni legali dell’ufficio del presidente, affermando che sembrava essere “la soluzione più praticabile per garantire la definitività”. Ha quindi chiarito la differenza tra Trump presidente e Trump come persona, difendendo così lo stato di diritto.