L’ossessione di Hollywood per la serialità fatta di sequel, prequel e reboot non risparmia nemmeno le Sacre Scritture. A parte le battute, Mel Gibson sembra finalmente pronto a far partire la produzione dell’atteso sequel di “La Passione di Cristo, blockbuster dal successo straordinario arrivato nelle sale cinematografiche mondiali ormai più di vent’anni fa.

L’attore e regista statunitense conferma che la sceneggiatura del film è pronta e, oltre a svelarne il titolo definitivo, anticipa che, contrariamente alla prima pellicola, la nuova storia esplorerà anche la dimensione metafisica della religione cristiana. Il pubblico dovrà, dunque, prepararsi per quello che Gibson definisce “un viaggio sotto acidi” all’Inferno e a incontrare Satana in persona!

Confermato anche il ritorno del protagonista Jim Caviezel nelle vesti di Gesù di Nazareth. Proprio lui, tempo fa, aveva parlato del sequel come “il più grande film nella storia del mondo e, a giudicare da queste premesse, è il caso di credergli.

Per Mel Gibson il sequel de “La Passione di Cristo” è “un trip sotto acidi”

Era sembrato evidente già la scorsa estate che qualcosa si stesse finalmente muovendo dopo anni di voci e indiscrezioni mai confermate, quando Gibson era stato avvistato a Matera (che aveva fatto da sfondo anche al primo film) per effettuare i sopralluoghi per le riprese della pellicola.

Adesso, però, attraverso un’intervista rilasciata al podcast di Joe Rogan, arrivano conferme ufficiali proprio dalla bocca dello stesso regista. Un intervento registrato in Texas, proprio mentre la casa di Malibu dell’attore veniva distrutta dalle fiamme che si sono abbattute nell’area di Los Angeles negli ultimi giorni, insieme a quelle di molte altre celebrità di Hollywood.

Gibson rivela anzitutto il titolo della pellicola che sarà “La Resurrezione di Cristo” prima di affermare che la produzione dovrebbe partire “a un certo punto del prossimo anno. Condizionale d’obbligo dal momento che lui stesso confessa di “non aver mai letto niente di simile” alla sceneggiatura di questa pellicola, da lui definita “un trip sotto acidi“.

Il copione, scritto da Gibson insieme a suo fratello e a Randall Wallace, già autore con il regista dello script di “Braveheart“, esplorerà infatti anche la dimensione ultraterrena raccontata dalla Bibbia e il regista anticipa che si vedranno “cose folli.

“Io, mio fratello e Randall ci siamo riuniti per questo progetto e ci sono alcune cose folli. Perché credo che per raccontare davvero la storia in modo corretto si debba partire dalla caduta degli angeli, il che significa che ci si trova in un altro luogo, in un altro reame. Devi andare all’Inferno e nello Sheol [il regno dei morti nell’Antico Testamento. N.d.r.]”.

Un viaggio agli Inferi significa incontrare Satana e il regista ammette che Lucifero in persona comparirà nella pellicola. Tuttavia, non è chiaro se a interpretarlo sarà Rosalinda Celentano che, nel primo film, interpretava una versione androgina e malevola del Diavolo.

E, inevitabilmente, tornerà nel film anche Jim Caviezel, interprete di Gesù in “La Passione di Cristo. Nel suo caso, però, sarà necessario fare affidamento sulle tecniche di ringiovanimento digitale (già viste all’opera in “The Irishman” di Martin Scorsese) dal momento che la storia si svolgerà immediatamente dopo la fine del primo film, coprendo i tre giorni che separano la morte e la resurrezione del figlio di Dio, mentre nella realtà sono passati 21 anni.

Per il protagonista Jim Caviezel “La Passione 2” è “il più grande film della storia”

Era stato lo stesso Caviezel a confermare il proprio ritorno nel ruolo di Gesù per le riprese del sequel.

Il trailer italiano de “La Passione di Cristo”.

In un’intervista a Breitbart News, venne chiesto all’attore se il film fosse ancora in produzione e lui rispose di aver ricevuto da poco la terza bozza della sceneggiatura e che si trattava del “più grande film nella storia del mondo.

Le parole dell’attore risalgono addirittura al 2020, ulteriore certificazione di quanto tempo sia stato necessario per mettere a punto il progetto.

Nell’intervista, Caviezel racconta anche le ricadute negative sulla sua carriera a causa delle polemiche scatenate dal primo film, con gli Studios che improvvisamente si dimenticarono di lui. L’attore spiega, però, come la fede sia stata la sua ancora in quel periodo difficile.

“Il film è esploso e tutti si aspettavano che avrei lavorato tantissimo dopo. Invece no, non ero più nella lista degli Studios. Non c’era più niente. Ma il mio lavoro di attore, la mia abilità, mi sono state date da Dio. Ho sentito che la fede era molto più grande di Hollywood, e più grande del Partito Repubblicano o Democratico o di qualsiasi altra cosa”.

Mel Gibson e le polemiche per “La Passione di Cristo”

La reazione di pubblico e critica al film del 2004 fu, infatti, molto diversa.

Come testimonia l’aggregatore di recensioni online Rotten Tomatoes, mentre la critica rimase divisa sul valore della pellicola, con il 50% delle recensioni positive e altrettante negative, la stragrande maggioranza degli spettatori lo giudicò con favore, assegnandogli un punteggio dell’80% di recensioni positive su oltre 250mila valutazioni totali. Numeri che si riflettono nel box office, quasi 612 milioni di dollari che lo resero il film indipendente dal maggior incasso globale nella storia.

Il punteggio del film “La Passione di Cristo” su Rotten Tomatoes.

I critici più feroci della pellicola si scagliarono in particolare su due aspetti considerati particolarmente controversi: la violenza e l’antisemitismo.

Sul primo punto, esso è parte integrante del messaggio che il regista americano intende infondere alla sua idea di religiosità. Gibson punta a un realismo radicale, estremo, mettendo in scena le violenze che il Cristo subisce dai suoi carcerieri romani per dare il senso compiuto del suo sacrificio, fatto di carne deturpata e fiumi di sangue.

Molto più pesanti gli attacchi in merito all’antisemitismo presente nella pellicola, anch’esso legato alla concezione radicale (e per alcuni reazionaria…) del regista. Oltre ad alcuni critici come Jami Bernard del New York Daily News che lo definì il film più violentemente antisemita dopo i film di propaganda tedeschi della Seconda Guerra Mondiale, anche uno speciale comitato religioso confermò queste accuse.

La commissione che riuniva il Segretariato per gli Affari Ecumenici e Interreligiosi della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti e del Dipartimento per gli Affari Interreligiosi della Anti-Defamation League (organizzazione non governativa internazionale ebraica con sede negli Stati Uniti) potè visionare la sceneggiatura e giudicò il film “uno dei testi più problematici, per quanto riguarda il potenziale antisemita, che abbiamo visto negli ultimi 25 anni.

Lo stesso Gibson rispose a queste accuse di antisemitismo in più occasioni, come in un’intervista al The Globe and Mail del 14 febbraio 2004 nella quale respinse al mittente gli attacchi:

Se qualcuno ha distorto i passi del Vangelo per razionalizzare la crudeltà verso gli ebrei o verso chiunque altro, lo ha fatto ignorando le ripetute condanne papali. Il Papato ha condannato il razzismo in ogni sua forma”.

Ancora oggi, dunque, “La Passione di Cristo” è uno dei film più controversi nella storia del cinema e, al tempo stesso, uno dei più straordinari esempi di cinema religioso ed epico. Il suo sequel dovrà essere in grado di farsi carico di questa eredità così pesante, con la consapevolezza che polemiche e aspettative di grandezza lo attenderanno in egual misura.

Conclusioni

  • Annuncio del sequel de “La Passione di Cristo: Mel Gibson conferma la produzione del sequel de “La Passione di Cristo“, che sarà intitolato “La Resurrezione di Cristo“, con la sceneggiatura pronta e le riprese previste per il prossimo anno. Il film esplorerà la dimensione metafisica della religione cristiana, con un “viaggio sotto acidi” che porterà il pubblico all’Inferno e a incontrare Satana;
  • Ritorno di Jim Caviezel “ringiovanito”: Jim Caviezel tornerà nel ruolo di Gesù, con il film che affronterà la sua resurrezione e gli eventi immediatamente successivi alla sua morte, il che richiederà l’uso di tecniche di ringiovanimento digitale per l’attore. Gibson promette che il sequel presenterà eventi ultraterreni folli, come la caduta degli angeli e un’immersione nello Sheol, il regno dei morti dell’Antico Testamento;
  • Le polemiche e l’eredità del primo film: “La Passione di Cristo” fu un enorme successo al botteghino, ma anche un film molto controverso, criticato per la violenza e le accuse di antisemitismo. Il sequel dovrà affrontare le pesanti aspettative del pubblico e delle critiche, continuando il percorso di un film che ha lasciato un’impronta significativa nella storia del cinema religioso.