Il ddl Sicurezza torna a far discutere. L’approvazione del pacchetto di misure fortemente voluto dal governo Meloni è stata spostata al 2025 e ora sembra che il testo possa approdare in Senato a marzo. Lo scorso anno si è chiuso con un’imponente manifestazione contro il ddl Sicurezza, il 14 dicembre 2024. All’interno del corteo c’erano molte realtà diverse: a partire dagli attivisti per il diritto alla casa fino ai partiti politici di opposizione. Circa un mese prima, il 16 novembre, è nata una rete contro il ddl dopo un’assemblea all’Università La Sapienza di Roma.
Il disegno di legge è stato spesso definito liberticida e ribattezzato dagli attivisti e dalle opposizioni “decreto Ungheria”. Sono tante le misure al suo interno che destano preoccupazione. Un esempio su tutti è la norma anti-Gandhi che prevede sanzioni contro i militanti dei movimenti per la lotta contro il cambiamento climatico, o ancora il decreto “anti Salis” contro le occupazioni abusive. L’iter del ddl Sicurezza finora è stato pieno di ostacoli dalla sua approvazione alla Camera dei deputati, avvenuta lo scorso 18 settembre.
La rete No Ddl Sicurezza ha annunciato negli scorsi giorni che ci sarebbero stati due nuovi appuntamenti importanti. Il primo è domani, sabato 11 gennaio 2024, quando nella sede nazionale dell’Arci si terrà un tavolo di discussione sui profili critici del testo. Il 12 gennaio invece ci sarà una nuova assemblea nazionale che coinvolgerà tutte le realtà della rete contro il disegno di legge. Ha parlato in esclusiva a Tag24 Martina Solidoro, una dei portavoce di Rete No Ddl Sicurezza, spiegando quali saranno i prossimi passi.
Il ddl Sicurezza in Senato a marzo 2025: cosa succede
Il testo del “decreto Ungheria” arriverà in Senato entro marzo 2025. Le discussioni sul disegno di legge erano ferme dallo scorso dicembre quando alcune forze interne alla maggioranza di governo hanno proposto delle modifiche al testo, ritenuto troppo restrittivo in alcuni ambiti. Ora, a quasi cinque mesi dall’approvazione alla Camera dei Deputati, il ddl potrebbe approdare in Senato per incassare il sì definitivo.
Il pacchetto di norme è stato al centro di tanti dibattiti poiché considerato da molte associazioni e forze politiche come pericoloso per la libertà. Sono previste, all’interno del testo, sanzioni per chi manifesta occupando strade o ferrovie: se sarà un singolo a prendere parte a una protesta del genere è previsto un mese di carcere, se invece l’azione è portata avanti da un gruppo si rischiano due anni di detenzione. Pene più severe anche per chi manifesta all’interno delle carceri o dei Centri di permanenza per il rimpatrio: si rischia da uno a cinque anni.
Ha fatto discutere non poco la norma anti Salis contro le occupazioni abusive. Chi occuperà un immobile destinato ad altri rischia dai due ai sette anni di carcere. Il ddl prevede misure più severe anche per chi non ha un permesso di soggiorno che, con l’entrata in vigore del testo, non potrà possedere una Sim per il proprio cellulare. Saranno introdotti anche nuovi strumenti in dotazione alle forze dell’ordine, tra cui la bodycam, e la possibilità di utilizzare armi da fuoco fuori dall’orario di servizio.
Le proteste contro il ddl e l’organizzazione della Rete
Un testo che preoccupa molte persone, soprattutto i membri delle associazioni civiche e dei sindacati e i partiti dell’opposizione. Nei mesi successivi alla pubblicazione della prima bozza del ddl Sicurezza ci sono state molte proteste e dopo l’approvazione alla Camera dei deputati dello scorso 18 settembre si sono intensificate sempre di più.
L’undici e il dodici di gennaio la campagna contro il ddl Sicurezza entra di nuovo nel vivo. La Rete contro il pacchetto di misure voluto dal governo Meloni prevede un confronto sui punti critici del testo nella giornata di domani, 11 gennaio, e un’assemblea nazionale per domenica 12. La portavoce della Rete, Martina Solidoro, ha spiegato a Tag24: “Saranno i primi momenti dopo la manifestazione del 14 dicembre” racconta “già da lì si è costruito qualcosa, adesso dobbiamo riaggiornarci e riorganizzarci per le date future e per le valutazioni che ci saranno“.
Esistono già anticipazioni del ddl Sicurezza? Lo scorso Capodanno sono state disposte, in alcune città italiane, le zone rosse che prevedono il divieto di stazionamento di persone con atteggiamenti aggressivi o molesti. Le misure sono state contestate e costituiscono, a detta di Solidoro, una sorta di preludio all’entrata in vigore del ddl Sicurezza: “Abbiamo avuto un’anticipazione dell’obiettivo che il governo vuole perseguire, assieme anche ad altre pratiche” spiega la portavoce a Tag24.
I prossimi appuntamenti della Rete No Ddl Sicurezza
Domani e dopodomani saranno giornate decisive per la Rete No Ddl Sicurezza. Questo weekend sarà affrontato anche il tema dell’organizzazione dei prossimi appuntamenti contro il pacchetto di leggi. “Metteremo a terra le prossime date che ci saranno da qui alla discussione in Senato” spiega Solidoro. Probabilmente il testo arriverà a Palazzo Madama nel mese di marzo, circa sette mesi dopo l’approvazione alla Camera dei deputati.
“Vogliamo dimostrare di poter fare qualcosa contro quello che il governo sta cercando di fare” prosegue Solidoro. Il ddl potrebbe essere una grande limitazione della libertà e del dissenso in Italia, come spiega la portavoce a Tag24: “Si va a criminalizzare soggettività oppresse e ai margini della società, passando dalle azioni sindacali fino alle Cpr e alle carceri” dice a Tag24 “il rallentamento del percorso del ddl è frutto del fatto che i movimenti si sono attivati e hanno fatto pressioni all’interno delle sedi del Parlamento e nel Consiglio d’Europa facendo capire che non è possibile limitare in questo modo la democrazia“. Pochi giorni dopo la manifestazione del 14 dicembre, il Consiglio d’Europa ha espresso un parere negativo sul ddl Sicurezza. L’organizzazione ha invitato il governo italiano a tornare sui propri passi.
Una nuova manifestazione in vista? Molto probabile, difficile conoscere prima della prossima settimana la data della mobilitazione che coinvolgerà nuovamente quasi un migliaio di realtà. Nel frattempo il discorso sul ddl Sicurezza, nei palazzi del potere, è ancora fermo a causa dei tanti appuntamenti di gennaio del governo Meloni.
Nuove proteste contro il ddl Sicurezza in tre punti
- Contenuto del DDL Sicurezza: Il disegno di legge, ribattezzato “decreto Ungheria” dagli oppositori, prevede misure restrittive contro manifestazioni e occupazioni abusive, sanzioni severe per i movimenti di protesta e limitazioni ai diritti di chi non possiede un permesso di soggiorno. Ha suscitato critiche per il suo impatto su libertà e democrazia.
- Proteste e organizzazione: La rete No DDL Sicurezza, formata da associazioni civiche, sindacati e partiti di opposizione, ha organizzato proteste di massa, come la manifestazione del 14 dicembre 2024, e incontri decisivi l’11 e 12 gennaio 2025 per pianificare nuove azioni contro il disegno di legge.
- Iter legislativo e sviluppi futuri: Approvato alla Camera il 18 settembre 2024, il DDL Sicurezza affronta modifiche interne alla maggioranza e sarà discusso in Senato a marzo 2025. Le opposizioni ritengono che il rallentamento dell’iter sia dovuto alla pressione esercitata dai movimenti di protesta.