A partire dal 14 Gennaio 2025, Instagram e Facebook elimineranno i filtri di bellezza, una decisione che segna un cambiamento importante per queste piattaforme.

Questa scelta è stata motivata dal desiderio di ridurre l’impatto negativo che l’utilizzo di questi filtri ha soprattutto sui giovani, spesso esposti a standard di bellezza irraggiungibili che possono portare a disturbi come ansia, depressione e dismorfia.

Eliminando i filtri creati da terze parti, Instagram mira a promuovere una rappresentazione più autentica e naturale degli utenti. Questo è il primo passo verso una piattaforma più etica e consapevole.

Perché I filtri bellezza su Instagram saranno eliminati

Dal 14 gennaio 2025 Instagram e Facebook diranno addio ai filtri bellezza. Dimentica quindi perfetti, occhi colorati, ciglia finte, trucco impeccabile e volti ben scolpiti.

L’azienda di Mark Zuckerberg, Meta, si prepara a rimuovere finalmente i filtri di bellezza dagli sviluppatori di terze parti.

Secondo il comunicato stampa diffuso dalla società si legge: “Dopo una valutazione approfondita, abbiamo deciso di chiudere immediatamente la piattaforma Meta Spark di strumenti e contenuti di terze parti. Ma nonostante ciò, Meta è disponibile sia per i nostri utenti che per tutta la nostra famiglia di applicazioni“.

Ma perché questa decisione?

Per rispondere alle crescenti preoccupazioni legate alla salute mentale e all’immagine corporea, soprattutto nel caso dei giovani, esposti a standard di bellezza irraggiungibili che causano ansia, depressione e dismorfofobia.

Questa scelta punta a promuovere un uso più autentico dei social e più consapevole. Anche se c’è chi ritiene che ormai sia tardi e gli effetti negativi di anni di esposizione a questi strumenti siano ormai profondamente radicati.

Mentre la piattaforma affronta le critiche sul proprio ruolo in questo fenomeno, utenti e sostenitori del benessere mentale si chiedono se questa misura sarà sufficiente a contrastare i danni già fatti.

Meta elimina anche il fact checking, perché e cosa significa

Meta ha annunciato anche che entro il 2025 sostituirà i fact-checker con un sistema chiamato “note della comunità”, basato sugli utenti.

Questa decisione, secondo il CEO Mark Zuckerberg, è motivata dalla convinzione che i fact-checker introdotti nel 2016 fossero troppo politicamente faziosi, e hanno generato più sfiducia che trasparenza, soprattutto negli Stati Uniti.

Zuckerberg ha collegato il cambiamento a una rinnovata attenzione sulla libertà di parola, definendo le recenti elezioni come un “punto di svolta culturale”.

Questo servirà a rendere le piattaforme di Meta – Facebook, Instagram e Threads – più aperte verso i post degli utenti, anche su temi controversi come immigrazione e genere. Tuttavia, Zuckerberg ha ammesso che ciò potrebbe portare a un aumento di contenuti discutibili.

La mossa, che riguarda quasi 4 miliardi di utenti globali, ha suscitato reazioni contrastanti: da una parte, i critici l’hanno definita un tentativo di allinearsi a Donald Trump, accusando Meta di favorire una narrazione politica conservatrice. Dall’altra, i sostenitori l’hanno interpretata come un ritorno alla centralità della libertà di espressione.

Meta ha introdotto il programma di fact-checking dopo le elezioni presidenziali del 2016, quando l’azienda era sotto pressione per il ruolo nella diffusione di disinformazione. Tuttavia, la politica è stata criticata dai repubblicani, incluso Trump, che ha accusato l’azienda di pregiudizi anti-conservatori. La tensione è culminata nel 2021, quando Meta ha sospeso gli account di Trump dopo l’assalto al Campidoglio. Da allora, tuttavia, l’azienda sembra aver ammorbidito la sua posizione, ripristinando gli account di Trump nel 2022.

Secondo gli esperti, il cambiamento potrebbe essere un modo per tagliare i costi o abbandonare politiche che sono state sinora troppo impopolari. Altri sostengono che Zuckerberg abbia sempre nutrito dubbi sul valore della moderazione e ora si senta pronto a mettere in atto una visione più coerente con le sue posizioni sulla libertà di parola.

In conclusione

Le recenti decisioni di Meta, che riguardano sia l’eliminazione dei filtri di bellezza che la rimozione dei fact-checker, aprono un dibattito complesso sulle responsabilità delle piattaforme social nei confronti dei loro utenti.

Mentre da un lato si cerca di promuovere un ambiente più autentico e libero, dall’altro si rischia di amplificare disinformazione e contenuti dannosi. Il futuro di questi social network sarà determinato dalle scelte che verranno fatte nei prossimi mesi.