Sono sei i giovani indagati per l’omicidio di Maati Moubakir, il 17enne di Certaldo ucciso all’alba di domenica 29 dicembre a Campi Bisenzio. La Procura di Firenze, che sta conducendo le indagini, ha emesso quattro nuovi avvisi di garanzia per i membri del gruppo che ha aggredito il giovane dopo una serata in discoteca.
Sei gli indagati per l’omicidio di Maati Moubakir
I sei ragazzi indagati avrebbero un’età compresa tra i 18 e 21 anni e sarebbero tutti nati a Firenze o nella provincia, tranne uno, originario di Eboli, nel Salernitano. L’accusa mossa nei loro confronti è di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi.
Secondo le prime ricostruzioni, il 29 dicembre scorso, dopo una serata in discoteca, avrebbero rincorso Maati Moubakir, con cui pare avessero avuto un litigio in strada. Lo avrebbero picchiato (anche con l’aiuto di mazze e di caschi) e accoltellato, prima alla schiena e poi al torace, con un’arma mai ritrovata.
Cosa sappiamo finora sul caso di Campi Bisenzio
Il giovane, 17 anni, figlio di padre magrebbino e madre italiana, avrebbe provato, una volta ferito, a rifugiarsi su un autobus, ma sarebbe stato raggiunto dal branco. All’arrivo dei soccorsi, era già morto. Un’aggressione brutale, la sua. “Agghiacciante”, come l’ha definita l’avvocato Filippo Ciampolini, che assiste i genitori.
“La famiglia è sconvolta da questa crudeltà”, ha dichiarato il legale a La Nazione. Domani, 10 gennaio 2025, il medico legale Susanna Gamba eseguirà l’autopsia presso l’Istituto di Medicina legale di Firenze. Entro 60 giorni, verranno depositati i risultati, che dovranno fare luce, tra le altre cose, sul numero di colpi inferti a Maati.
Nato a Poggibonsi, nel Senese, il 17enne risiedeva a Certaldo, dove frequentava alcuni corsi di formazione professionale. Gli amici lo chiamavano “Mou”. Amava il calcio; meno la scuola, che aveva lasciato prima del termine. Aveva ancora tutta la vita davanti.
La manifestazione in ricordo del 17enne
“Tutto Us Gambassi Terme si unisce al profondo silenzio di cordoglio”, aveva scritto sui social, subito dopo i fatti, la società sportiva di cui il giovane faceva parte. Rendendo noto, nei giorni successivi, che l’incasso della partita disputata sabato 4 gennaio sarebbe stato devoluto alla famiglia.
Domenica 5 gennaio si è svolta, invece, una manifestazione in via dei Tintori, luogo della tragedia. In tantissimi si sono riuniti per ricordare Maati e per esprimere vicinanza ai suoi familiari.
Poteva essere il figlio di ciascuno di noi, uno dei nostri ragazzi. La sua scomparsa ci obbliga a fermarci, a riflettere su una società che troppo spesso non offre ai giovani il sostegno, la protezione e le opportunità di cui hanno bisogno,
le parole del sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri.
“Non possiamo più permettere che vengano lasciati soli o privati di un futuro sicuro e pieno di speranza”, ha aggiunto, auspicando “un domani più giusto, inclusivo e senza violenza”. Si tratta di un tema molto attuale. La morte di Maati segue infatti una scia di altre tragedie simili.
Tra quelle che hanno scosso maggiormente l’opinione pubblica, non si può non citare quella di Thomas Christopher Luciani, ucciso a coltellate a Pescara all’età di 16 anni la scorsa estate. Per il suo omicidio sono stati rinviati a giudizio due minorenni: il processo a loro carico inizierà a febbraio.
Una sintesi per punti della vicenda
- Indagini sull’omicidio di Maati Moubakir: sei ragazzi tra i 18 e i 21 anni sono indagati per l’omicidio di Maati Moubakir, il 17enne ucciso il 29 dicembre a Campi Bisenzio (Firenze).
- Aggressione e autopsia: Maati sarebbe stato picchiato e accoltellato dopo un litigio in strada, senza riuscire a difendersi dal branco. Il 10 gennaio 2025, verrà eseguita l’autopsia, che chiarirà il numero dei colpi che gli sono stati inferti.
- Manifestazioni in ricordo e riflessioni: la comunità locale ha organizzato una manifestazione in ricordo di Maati. Presente anche il sindaco di Campi Bisenzio, che sui social ha sottolineato l’importanza di supportare i giovani, auspicando una società migliore e senza violenza.