Gli incendi continuano a devastare Los Angeles. Il primo rogo, noto come l’incendio di Palisades, è scoppiato il 7 gennaio, seguito da altri incendi boschivi che hanno rapidamente divorato vaste aree della California meridionale.

Migliaia di residenti sono stati costretti a evacuare le loro case, situate anche in zone iconiche come Hollywood, mentre le autorità lottano incessantemente per contenere le fiamme. Nonostante gli sforzi dei vigili del fuoco, la situazione rimane critica rendendo necessari ulteriori rinforzi per scongiurare danni ancora più devastanti.

Incendi a Los Angeles: migliaia in fuga

Lo stato della California sta affrontando diversi incendi di grandi dimensioni che minacciano vaste aree. L’incendio Palisades è scoppiato martedì 7 gennaio a ovest di Los Angeles e si è esteso tra Malibu e Santa Monica. Cinque persone hanno perso la vita nell’incendio di Eaton, a nordest della città californiana. Un altro incendio sta divampando nella valle di San Fernando. Il Sunset Fire, invece, è divampato l’8 gennaio sulle colline di Hollywood, propagandosi rapidamente e minacciando abitazioni e monumenti simbolici della zona.

Almeno 100mila persone sono state sottoposte a ordini di evacuazione. Molte celebrità e star residenti a Hollywood, tra cui Paris Hilton, Mark Hamill, Billy Crystal e Mandy Moore, sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni. Secondo Poweroutage.us, circa 265mila persone nelle zone colpite sono attualmente senza corrente elettrica. La qualità dell’aria è notevolmente peggiorata a causa dei roghi, con una densa nube di fumo che ha avvolto gran parte della California meridionale.

La causa degli incendi a Los Angeles

CalFire ha annunciato che sono in corso accertamenti per determinare la causa del disastro. Tuttavia, l’incendio è divampato dopo mesi di clima secco e sarebbe stato innescato dai forti venti di Santa Ana che hanno superato 110 km/h. Secondo l’US Drought Monitor, gran parte dell’area colpita sta attraversando un periodo di “siccità moderata”.

La stagione delle piogge in California si estende da ottobre ad aprile, con il maggior numero di precipitazioni concentrato tra dicembre e febbraio. Le previsioni già indicavano per gennaio un livello di precipitazioni al di sotto della media nella California meridionale. Sebbene la stagione continuerà nei prossimi mesi, lo stato si stava già preparando ad affrontare le sfide legate alla siccità, in particolare nella zona di Los Angeles. La combinazione di bassa umidità, vegetazione secca e venti imprevedibili avrebbe contribuito ad aumentare il rischio di incendi.

Gli esperti sottolineano che il cambiamento climatico ha avuto un ruolo significativo sugli incendi recenti, contribuendo ad aumentare l’intensità e la frequenza degli eventi estremi. La bassa umidità e i forti venti hanno iniziato a indebolirsi a partire dalla serata dell’8 gennaio.

Lo stato di emergenza

Il presidente statunitense, Joe Biden, ha approvato la “dichiarazione di calamità naturale” per la California. Questa misura fornirà aiuti finanziari per alloggi temporanei e riparazioni domestiche. Biden ha annullato il suo viaggio a Roma e in Vaticano per monitorare la situazione. Il governatore dello stato, Gavin Newsom, ha mobilitato oltre 1.400 vigili del fuoco e operatori sanitari per affrontare l’emergenza. Sono arrivate ulteriori forze da Oregon, Washington e Utah.

Secondo la mappa di CalFire, la maggior parte degli incendi che hanno già devastato oltre 70mila acri, non è ancora stata contenuta. Le autorità di Los Angeles hanno dichiarato che i sistemi idrici della città stanno operando correttamente ma sono stati progettati per soddisfare le esigenze di un ambiente urbano e non per affrontare situazioni di incendi boschivi su larga scala. La carenza d’acqua ha colpito più duramente Pacific Palisades che si trova ad un’altitudine maggiore. I problemi di approvvigionamento idrico hanno complicato ulteriormente gli sforzi per il contenimento delle fiamme.