Chi era Antonio Ranieri? Stiamo parlando di uno dei personaggi che compaiono nella fiction di Rai 1, Leopardi – Il poeta dell’infinito, diretta da Sergio Rubini e trasmessa in tv in prima serata il 7 e l’8 gennaio 2025.
La curiosità del pubblico sulla vita privata dell’illustre poeta dell’Ottocento, i suoi rapporti e le relazioni amorose, non fa che crescere, proprio grazie alla fortuna che la serie sta riscuotendo sul piccolo schermo.
Nelle due puntate della miniserie il personaggio di Antonio Ranieri – interpretato dall’attore Cristiano Caccamo – è l’amico più caro di Leopardi, con cui il poeta aveva un rapporto fraterno.
Ecco il trailer su YouTube di Leopardi – Il poeta dell’infinito:
Antonio Ranieri è realmente esistito?
Per tutti gli spettatori della fiction Rai su Leopardi che si stessero chiedendo, in preda alla curiosità, se Antonio Ranieri è realmente esistito, la risposta è sì. Non si tratta di un personaggio inventato ad hoc per la serie Leopardi – Il poeta dell’infinito, ma di un uomo realmente vissuto.
Antonio Ranieri è stato uno scrittore e un politico italiano. Nato a Napoli l’8 settembre 1806, era il primo di dieci figli. La sua figura è stata molto controversa e il suo nome è passato alla storia per essere stato il migliore amico e confidente di Giacomo Leopardi.
Spesso è stato descritto come un uomo dotato di grande fascino e con un animo da Casanova: aveva rubato il cuore della donna di cui il suo amico era perdutamente innamorato, la bella Fanny Targioni Tozzetti.
Estremamente attivo nelle questioni sociali del suo tempo, Ranieri ha dedicato la sua vita all’impegno politico, che gli è costato l’esilio, prima in Francia e poi in Toscana. Dopo aver fatto ritorno in Italia, si stabilì a Firenze, dove nel 1828 incontra Giacomo Leopardi, con cui stringe un’amicizia che durerà tutta la vita.
La carriera di Antonio Ranieri tra gli scritti e la politica
Tra le opere più famose che ha scritto Antonio Ranieri ricordiamo Ginevra o l’orfanella della Nunziata (1839), romanzo ispirato dalla visita all’orfanotrofio di Napoli, luogo in cui venivano compiuti aberranti abusi sui bambini. La pubblicazione riscosse un grande successo, ma costò allo scrittore 45 giorni di prigione, dopo aver nuovamente attirato l’ostilità delle forze dell’ordine fedeli ai Borbone.
Nel 1841 scrive Storia d’Italia dal V al IX secolo ovvero da Teodosio a Carlo Magno, un racconto dei mali che affliggevano l’Italia del tempo, nonché un’aspra critica al potere temporale dei papi.
Per quanto riguarda la politica, Antonio Ranieri partecipò ai moti rivoluzionari del 1848 e fu eletto deputato, prima al Parlamento napoletano, e poi nel 1861, al Parlamento del Regno d’Italia (fino al 1881). Tra le principali problematiche dell’allora nascente Italia, Ranieri si occupò della questione meridionale. Nel 1882 ricevette la nomina di senatore del Regno. Durante la sua vita ha ricoperto anche il ruolo di professore di filosofia della storia all’Università degli Studi di Napoli.
Il rapporto tra Antonio Ranieri e Giacomo Leopardi
Il primo incontro tra Antonio Ranieri e Giacomo Leopardi è avvenuto nel 1828 a Firenze. Il politico, per un breve periodo, visse a Recanati, nella residenza di famiglia del poeta. La coppia di amici poi si ritrovò a Napoli, nel 1833, dopo che Ranieri aveva deciso di tornare a casa e Leopardi aveva scelto di raggiungerlo, nonostante i suoi gravi problemi di salute.
L’ultimo periodo della vita di Leopardi trascorso nel capoluogo partenopeo, fino alla morte nel 1837, è stato un toccasana per l’anima del poeta, che aveva riscoperto la gioia, grazie all’affetto e alle cure del suo migliore amico e all’ospitalità della famiglia di lui, in particolare della sorella Paolina.
Dopo la morte dell’amico fraterno, Ranieri ha dedicato la vita alla politica ma non ha mai dimenticato il profondo legame con Giacomo Leopardi. Per omaggiare la memoria del poeta fece erigere una statua in suo onore e si prodigò per la pubblicazione delle sue opere e la diffusione del suo pensiero.
"L'Infinito" di Giacomo Leopardi è con molta probabilità una delle liriche più famose della letteratura italiana.
— Francesco Campagna (@PacoCampagna) January 10, 2024
Fu composta a Recanati nel maggio del 1819.
Se oggi è possibile ammirare il testo originale ed altri manoscritti leopardiani, dobbiamo ringraziare Antonio Ranieri. pic.twitter.com/PzvGOKLJIv
Nel 1880 Antonio Ranieri pubblicò il libro Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi, in cui raccontava gli anni trascorsi accanto all’amico e i momenti più belli vissuti insieme:
“Leopardi era un uomo di straordinaria intelligenza e sensibilità, ma anche di una fragilità disarmante. Fu un onore condividere con lui gli ultimi anni della sua vita”.