La crisi della natalità colpisce anche la scuola. Qualche giorno fa il ministero dell’Istruzione ha spostato la finestra temporale per le domande di iscrizione per garantire, secondo quanto comunicato, la possibilità di una scelta ponderata alle famiglie. Adesso sarà possibile presentare la domanda di iscrizione dalle 8 del 21 gennaio fino alla mattina del 10 febbraio. Nello scorso anno, diverse rilevazione statistiche hanno dimostrato come molti studenti cambino l’indirizzo di studi pentendosi di fatto del percorso scelto poco meno di un anno prima.

Il discorso scuola resta però aperto per i rischi comportati dal crollo demografico in corso in Italia. Secondo i dati del quotidiano “Il Messaggero“, già da quest’anno si registrano circa 50mila studenti in meno nelle prime classi delle scuole superiori rispetto al 2023\2024. Un dato allarmante che metterebbe a rischio i posti di lavoro dei docenti nei prossimi anni. Spaventa la previsione nel prossimo decennio che vede 1,5 milioni di studenti in meno nelle scuole superiori.

Il dato avrebbe un impatto anche sulle cattedre. Si contano circa 130mila posti di lavoro in meno nei dati riportati dal quotidiano romano. Per ora l’ipotesi di licenziamenti o della chiusura di istituti è lontana ma sembra evidente che tra le sfide del ministero dell’Istruzione ci sarà quella di resistere alla crisi della natalità e trovare alternative per evitare che centinaia di migliaia di persone rischino il posto di lavoro.

La preoccupazione per le iscrizioni a scuola per l’anno 2025\2026

La denatalità colpisce la scuola italiana. Questo è l’allarme che potrebbe interessare per tutto il 2025 il ministero dell’Istruzione, chiamato a far fronte a un problema che da tempo viene denunciato dal mondo della politica e dalle associazioni. Già quest’anno si contano circa 50mila posti vuoti tra i banchi rispetto a un anno fa nelle scuole superiori. Diminuisce dunque la popolazione scolastica e con questa flessione potrebbero esserci ripercussioni anche sul mondo dei docenti.

I dati che guardano al futuro sono ancora più preoccupanti. Nel giro di dieci anni, quindi nel 2035, potrebbero esserci circa 1,5 milioni di studenti in meno. Migliaia di classi in tutta Italia potrebbero scomparire e con esse centinaia di migliaia di posti di lavoro: a rischio soprattutto i supplenti.

Il devastante impatto sul mondo del lavoro

Spaventosi i numeri sull’occupazione futura nelle scuole. Se oggi ci sono 684mila cattedre, tra qualche anno potrebbero essere circa 558mila posti di lavoro. Un dato che non riguarda solo le superiori ma anche le medie e le elementari che perderebbero 300mila e 400mila studenti. I posti a rischio, si stima, potrebbero essere tra i 10mila e 12mila.

Un impatto devastante sulla scuola. La crisi demografica che sta colpendo l’Italia rischia nel giro di 67 anni di ridurre la popolazione di 13 milioni di individui. Negli ultimi anni, il tema è stato affrontato da diversi esperti che cercano di trovare una risposta al problema che – assieme all’Italia – colpisce anche altri Paesi europei.

Il lavoro del ministero dell’Istruzione per il 2025

Serviranno misure ben studiate per poter arginare i danni che la crisi demografica potrebbe provocare nel mondo scolastico. Oggi il ministro Giuseppe Valditara ha parlato della piattaforma “Scuola futura” costituisce a oggi la più grande piattaforma europea di e-learning per i docenti affrontando un altro tema importante: la digitalizzazione nelle scuole. Il prossimo anno sarà fondamentale per molte sfide che riguardano l’istruzione e tra queste c’è anche il problema del calo di studenti nelle scuole.

Alla fine del 2024, molti studenti e docenti hanno denunciato inconsistenti le misure previste all’interno della legge di bilancio. Sono seguiti importanti scioperi come quello dello scorso 15 novembre. Nei prossimi mesi potrebbero essere rese note iniziative per il contrasto del crollo demografico negli istituti scolastici. Sicuramente questo obiettivo compare nell’agenda del 2025 del ministro.

I dati sulla scuola in tre punti

  • Diminuzione della popolazione scolastica: La crisi della natalità sta riducendo il numero di studenti nelle scuole, con circa 50.000 posti vacanti nelle scuole superiori per l’anno 2024/2025 e una previsione di 1,5 milioni di studenti in meno entro il 2035.
  • Impatto sul mondo del lavoro: La diminuzione degli studenti comporterà una riduzione significativa dei posti di lavoro nel settore scolastico, con circa 130.000 cattedre a rischio nei prossimi anni, tra cui soprattutto i supplenti.
  • Sfide per il Ministero dell’Istruzione: Il Ministero dovrà adottare misure efficaci per affrontare la crisi, tra cui l’implementazione di piattaforme digitali per i docenti e l’adattamento alle nuove necessità educative, mentre si prepara a gestire il calo degli studenti e le sue conseguenze sull’occupazione scolastica.