Sono passati più di quattro anni dalla morte, misteriosa e improvvisa, del 28enne romano Gianmarco Pozzi. Era il 9 agosto 2020 quando il giovane, ex campione di kickboxing, fu trovato senza vita all’interno di un’intercapedine tra il muro di un campo incolto e quello di una villetta di via dello Staglio, a Ponza, dove lavorava come addetto alla sicurezza per una famosa discoteca.
Aveva l’osso del collo rotto, ferite in tutto il corpo e la schiena ricoperta di spine. Le prime indagini furono, però, sbrigative: si pensò che il ragazzo fosse morto a causa di una caduta accidentale, dato che i coinquilini avevano dichiarato che era su di giri per aver assunto della cocaina. Non venne disposta neppure una vera e propria autopsia.
I familiari, sulla base di una consulenza firmata dal professor Fineschi, luminare della medicina legale, e altri dati, sono convinti che gli sia accaduto qualcosa di diverso. Per questo, attraverso il loro legale, si sono opposti alla richiesta di archiviazione del caso avanzata dalla Procura di Cassino. L’11 gennaio saranno a Roma per chiedere a gran voce che le indagini proseguano. Ecco cosa ha detto Paolo Pozzi a Tag24.
La manifestazione per Gianmarco Pozzi, morto a Ponza
“L’11 gennaio è il compleanno di Gianmarco, avrebbe compiuto 34 anni. Di solito lo festeggiamo sotto casa. Quest’anno, visto che c’è stata la richiesta di archiviazione, ho deciso di dare maggiore visibilità alla cosa, organizzando una manifestazione aperta a tutti“, spiega il padre del 28enne.
Si terrà dalle 15 alle 17 circa in Piazza Re di Roma, a pochi metri dal negozio di sport di famiglia. “Tante persone verranno da fuori”, prosegue Paolo. “Saremo molti, penso, e ne sono felice, anche se devo ancora metabolizzare il tutto”.
Famiglie unite nel dolore
“È successo tutto un po’ per caso. Una sera, ero a casa e ho pensato di provare a sentire le famiglie che, come la nostra, avevano vissuto un dramma, per invitarle a partecipare. In questi anni ne ho conosciute parecchie, negli studi televisivi e altrove. L’evento è in memoria di Gianmarco, ma chiunque potrà intervenire e dire ciò che vuole”, continua Paolo.
Ci saranno Pietro Orlandi, che da oltre quarant’anni cerca la sorella Emanuela, e Alessandra Verni, che ancora chiede giustizia per la figlia Pamela Mastropietro, brutalmente uccisa a Macerata. Ci saranno Roberta Carassai, Gaia Fraioli e Luana Sofia, Maria Tuzi, Marina Conte e Valerio Vannini. “Forse tutti insieme creeremo un’onda d’urto importante”, si augura Paolo.
Paolo Pozzi contro l’archiviazione del caso del figlio
“Noi pensiamo che le indagini non siano state condotte nel modo giusto. Ci sono molti lati oscuri”, spiega il padre di “Gimmy”. “Negli slip di Gianmarco fu trovata una busta contenente quattro mozziconi di sigaretta, uno scontrino sporco di sangue, uno stuzzicadenti e tre capelli non identificati”, continua.
“Il sangue sullo scontrino è di Alessio Lautieri (amico e coinquilino del ragazzo, ndr), ci sono le sue impronte. Su un mozzicone c’è una traccia di Alessio, su un altro quella di Gianmarco. Sulla busta ci sono le impronte digitali di due persone, oltre alle loro”.
“Poi ci sono le perizie mediche. L’ultima rinvia cinque delle nove ferite riscontrate dal professor Fineschi (consulente di parte, ndr) sul corpo di Gianmarco a una possibile caduta, ma non giustifica le altre quattro. Ci sono le prove con i manichini; le conclusioni? Per scarsità di informazioni medico legali, lasciano aperte tutte le ipotesi”.
“Ci sono molte cose da chiarire. Come possono archiviare un caso così?“, si chiede il signor Pozzi. “Non so cosa succederà adesso, l’udienza è in programma per febbraio, siamo vicini. L’avvocato è fiducioso, e noi, di conseguenza, non possiamo fare altro che essere fiduciosi. Ma un po’ di amarezza resta”.
Una sintesi del “giallo di Ponza”
- La morte di Gianmarco Pozzi: il 9 agosto 2020, il 28enne Gianmarco Pozzi viene trovato morto in circostanze misteriose a Ponza. Le indagini iniziali suggeriscono una caduta accidentale.
- La richiesta di continuare le indagini: dopo quattro anni, la famiglia si oppone all’archiviazione del caso presentata dalla Procura di Cassino e chiede che le indagini proseguano, convinta che la morte del giovane sia stata causata da altro.
- Manifestazione a Roma: sabato 11 gennaio, giorno del compleanno di Gianmarco, si terrà una manifestazione a Roma per chiedere giustizia, con il supporto di altre famiglie che hanno vissuto tragedie simili.