Non accettava la fine della relazione. Non poteva permettere che lei vivesse senza di lui, libera e indipendente. Dopo mesi e mesi di pedinamenti, minacce, intimidazioni, poste Daniel Manda ha messo a segno quello che probabilmente doveva essere l’atto finale della loro storia, la morte di Daniela. Lunedì 6 gennaio 2025, il giorno dell’Epifania, davanti alla Lidl di via della Lombardia, a Seriate, in provincia di Bergamo, il 48enne di origine rumene ha colpito la moglie di 39 anni, sua connazionale, con 14 coltellate. A evitare il peggio sono stati i clienti e i dipendenti del supermercato. Tirandogli i sassi e colpendolo con un ombrello, hanno bloccato la furia dell’uomo e hanno portato in salvo la donna. Daniela, magazziniera in due ditte diverse, è ricoverata all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, è molto grave. Dalla sala intensiva è stata trasportata in reparto ma le sue condizioni restano critiche. La prognosi è ancora riservata. Lui, autotrasportatore, è in carcere, con l’accusa di stalking e tentato omicidio: durante l’interrogatorio del giudice per le indagini preliminari l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. “Avevamo paura che potesse succedere, anche lei se lo aspettava. Diceva: ‘Vedrete che ora fa qualcosa perché ho tolto la querela‘”, racconta in esclusiva a Tag24 un’amica di Daniela che vuole mantenere l’anonimato: “Ho paura – spiega – magari esce dal carcere e me lo ritrovo sotto casa. Non posso mettere in pericolo la mia famiglia, i miei bambini”.
Donna accoltellata a Seriate, un’amica della 39enne: “Il marito la cacciava sempre di casa”
“Daniel non ha mai visto di buon occhio le sue amiche, non voleva che Daniela ci frequentasse – continua l’amica della vittima – ci odiava tutte, ci dava delle zoccole”. Daniel Manda ha provato in tutti i modi ad allontanarle dalla moglie. “Sicuramente temeva che noi le facessimo aprire gli occhi su di lui e sulla relazione che avevano. A me lui non è mai piaciuto, ma vedevo che lei ci teneva tanto. La famiglia, e soprattutto i figli, venivano al primo posto.” Una volta lui ha fatto in modo che non ci sentissimo per cinque mesi. Si è allontanata per provare a ricucire il rapporto, poi lui l’ha buttata fuori di casa e abbiamo ripreso a vederci. Noi le siamo sempre state vicine”.
Non era la prima volta che la cacciava di casa, dal loro appartamento di Pedrengo. Mentre nelle precedenti circostanze Daniel e Daniela si erano comunque riappacificati, l’ultimo l’episodio è stato la svolta. La 39enne non solo non ha più rimesso piede nell’abitazione ma ha lasciato anche il marito. “Daniela ha sempre sopportato, teneva duro per i figli, si faceva andare bene le cose ma a un certo punto non ce l’ha più fatta. Noi donne dell’est abbiamo una mentalità ancora legata a ‘cosa dirà la gente, la famiglia, i vicini’. Per questo subiamo, fingendo che tutto vada bene. Ma poi si arriva comunque al limite della sopportazione”. E’ successo anche a Daniela? “Sì, un paio di anni fa Daniela ha cominciato a cambiare, non ce la faceva più. Lui l’ha cacciata di case varie volte, lei ha dormito persino in macchina. Dopo l’ultima volta in cui è stata buttata fuori di casa lei non è più voluta tornare. Si è stabilità in una comunità protetta e poi ha trovato una casa tutta sua a Seriate”.
L’amica di Daniela: “Lui usava i figli per ricattarla, lei aveva paura di perderli”
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’intenzione di Daniela di trovare un lavoro: “E’ stato un vero problema. Quando ha trovato lavoro come magazziniera secondo me Daniel ha capito che non c’era più niente da fare, che non c’era più la via di ritorno”, spiega l’amica. La coppia ha due figli, un maschio di 18 anni e una femmina di 14 anni. La minore è affidata per il momento al fratello, in attesa che intervengano i servizi sociali. “I ragazzi sono rimasti con il papà, a Pedrengo, non so perché. Forse per una questione di opportunità. Lui poteva offrire una condizione economica migliore. La figlia è stata per un periodo con Daniela poi è tornata dal padre. Lei ha accettato per amore dei ragazzi, aveva paura di perderli“. Per questo motivo ha ritirato la denuncia: “Non avrebbe dovuto farlo – afferma – aveva molta paura. Mi aveva confidato che lui negli ultimi giorni la cercava insistentemente e che lei era terrorizzata. Non sapeva cosa volesse da lei”. Daniela aveva denunciato il marito per maltrattamenti, fino al 1 ottobre 2024 aveva il divieto di avvicinamento. Poi la misura è decaduta perché la donna aveva ritirato la denuncia.
Daniela era pronto a denunciare di nuovo il marito Daniel Manda
Negli ultimi tempi le pressioni di Daniel Manda si erano fatte più gravi e insistenti. Se lo trovava sotto casa, la seguiva e lei temeva il peggio. L’amica di una vita, Carla Dolores Kerepesi, è stata con Daniela fino a poco prima dell’aggressione davanti alla Lidl. Al Corriere della Sera ha raccontato:
L’aveva già minacciata con un coltello in macchina, ma senza aggredirla. Che io mi ricordi non l’ha mai picchiata. Diceva ai figli che andava in galera per colpa della madre, a lei pesava questa cosa. Era buona, magari avrà pensato di aver sbagliato.
Ha riferito che dopo l’ennesimo appostamento di Daniel le due avevano deciso di sporgere denuncia ma che lui le aveva seguite fin davanti alla caserma. Il giorno del tentato femminicidio, Carla aveva pregato Daniela di denunciare il marito ma Daniela le aveva risposto: “
Stai tranquilla Carla, vado al Lidl, sono curiosa di vedere cosa dice o cosa vuole fare.
Daniel l’ha seguita fino al supermercato e ha tentato di ucciderla.