Ricordate il bonus Renzi? Sebbene in una forma diversa, è ancora in vigore anche nel 2025. Nel non troppo lontano 2020, è stato rinominato “trattamento integrativo” e il suo valore è aumentato da 80 euro a 100 euro mensili, per un totale di 1.200 euro all’anno.

Il trattamento, un vero e proprio bonus, viene riconosciuto direttamente in busta paga. Con il passare degli anni, la sua erogazione ha subito alcune modifiche a seguito dell’accorpamento delle prime due aliquote IRPEF.

Vediamo chi ne ha diritto nel 2025 e come viene calcolato.

Come funziona l’ex bonus Renzi nel 2025

Il bonus Renzi è stato automaticamente riconfermato per il 2025. Non ci sono sostanziali novità rispetto al 2024. La stessa platea dei beneficiari resta invariata, continuando a riguardare i lavoratori con redditi sotto una certa soglia.

Tuttavia, ci sono cambiamenti significativi per quanto riguarda le detrazioni da lavoro dipendente, che sono state modificate. Le principali novità, risalgono all’anno scorso, quando sono state introdotte le nuove aliquote IRPEF. L’imposta, ricordiamo, è stata riformata, con la riduzione delle aliquote e scaglioni a tre e diventate strutturali nel 2025.

Questi cambiamenti hanno avuto un impatto sul calcolo delle imposte, ma il bonus Renzi in sé continua a essere erogato con le modalità già stabilite.

Il valore del trattamento integrativo non sempre potrebbe essere pieno e potrebbe essere calcolato a partire dalla differenza tra la somma delle detrazioni e l’imposta lorda.

Le detrazioni per il calcolo sono:

  • Mutuo per l’acquisto della prima casa (fino al 31 dicembre 2022);
  • Spese sanitarie;
  • Spese per i lavori di casa;
  • Mutui agrari;
  • Familiari a carico.

Chi ha ancora diritto al bonus Renzi

Il bonus Renzi viene erogato ai lavoratori che rientrano nella no tax area. Quindi, continua a essere destinato ai lavoratori dipendenti con un reddito annuo fino a 15.000 euro.Tuttavia, per poter beneficiare di questo bonus, è necessario che l’imposta lorda sia maggiore delle detrazioni da lavoro dipendente. In tal caso, dall’imposta lorda viene sottratto un importo di 75 euro per determinare l’ammontare del bonus.

L’ormai ex bonus Renzi spetta anche ai lavoratori con reddito fino a 28.000 euro, solo se le loro detrazioni da lavoro dipendente sono superiori all’IRPEF dovuta. In altre parole, il bonus verrà erogato solo se l’importo delle detrazioni è maggiore rispetto all’imposta che il lavoratore deve pagare.

A chi spetta? I beneficiari sono i lavoratori dipendenti e assimilati, nei quali sono inclusi:

  • Soci lavoratori di cooperative;
  • Lavoratori in cassa integrazione (Cig ordinaria, straordinaria, in deroga, assegno ordinario e assegno di solidarietà);
  • Collaboratori con contratto a progetto o Co.co.co;
  • Stagisti e tirocinanti;
  • Percettori di borsa di studio, di assegno o premio per studio;
  • Lavoratori socialmente utili;
  • Sacerdoti;
  • Disoccupati che percepiscono la Naspi o la Dis-Coll;
  • Disoccupati agricoli;
  • Lavoratrici in maternità per congedo obbligatorio;
  • Lavoratori in congedo di paternità.

Dove si trova in busta paga

Per concludere ci occupiamo di un aspetto un po’ più tecnico, ma altrettanto interessate: dove si trova il bonus Renzi in busta paga.

Leggere la busta paga non è sempre facile, considerando le numerosissime voci che la compongono. Ecco perché un piccolo aiuto, sotto forma di guida, può essere un valido alleato.

Nel corso degli anni, il bonus Renzi ha subito diverse modifiche, a partire dal nome che ora compare in busta paga come “trattamento integrativo“. Il bonus veniva erogato in base al reddito, ovvero come credito IRPEF per i redditi fino a 28.000 euro o come detrazione per i redditi fino a 40.000 euro. Tuttavia, il metodo di calcolo è cambiato nel tempo.

A partire dal 2023, il bonus Renzi è destinato esclusivamente ai lavoratori con un reddito annuo fino a 15.000 euro.

Nel 2024, questo requisito rimane invariato, ma con una condizione aggiuntiva: il bonus viene erogato solo se l’imposta dovuta supera l’importo della detrazione da lavoro spettante. In altre parole, il trattamento integrativo è riconosciuto solo a chi ha un’imposta lorda sufficientemente alta da giustificare la sua erogazione.

Per riassumere

Il bonus Renzi, rinominato “trattamento integrativo“, è stato confermato anche nel 2025 con un valore di 100 euro mensili, destinato ai lavoratori con reddito annuo fino a 15.000 euro o 28.000 euro.

Esso viene erogato in busta paga e il calcolo dipende dall’imposta lorda e dalle detrazioni, come quelle per mutui e spese sanitarie. La principale novità riguarda la riforma delle aliquote IRPEF, che ha ridotto il numero di scaglioni. Il bonus è destinato anche a lavoratori in specifiche condizioni, come disoccupati, stagisti e lavoratori in maternità. Per beneficiarne, l’imposta lorda deve superare le detrazioni da lavoro.