Emergono nuovi dettagli sulla morte di Ramy Elgaml, il 19enne vittima di un incidente in scooter durante un inseguimento con i carabinieri a Milano: ed è (ancora) polemica. Un video inedito, mandato in onda ieri 7 gennaio 2025 del Tg3 e da Tg La7, mostra infatti le fasi concitate che hanno portato all’impatto del mezzo contro un muretto, fino al tragico epilogo. Alla guida del TMax c’era il 22enne Fares Bouzidi, rimasto ferito.
Le immagini provengono dalla dashcam di una delle gazzelle dei carabinieri coinvolte nell’inseguimento e sembrano confermare un contatto tra i mezzi. A far discutere sono anche i loro commenti shock alla radio, tra cui: “Sono caduti? Bene!” La Procura di Milano valuta ora l’ipotesi di reato di omicidio volontario con dolo eventuale, come riporta l’Agi.
Morte Ramy Elgaml, un video inedito mostra l’inseguimento e l’incidente
Tre auto dei carabinieri inseguono lo scooter su cui viaggiano Fares Bouzidi e Ramy Elgaml, seduto al posto di dietro. Un percorso di 8 chilometri tra le strade della città, ad alta velocità. Avviene un primo speronamento e un carabiniere commenta: “V********o, non è caduto”.
Le gazzelle non mollano, nonostante lo scooter cerchi di seminarle. “Chiudilo che cade” è l’esortazione del militare. Vicino al Palazzo di Giustizia di Milano avviene l’incidente che costerà la vita al 19enne, che nel frattempo aveva perso il casco. “Via Quaranta, sono caduti” si sente alla radio. “Bene” esclama probabilmente lo stesso carabiniere, non conoscendo la gravità della situazione.
Mentre l’auto si avvicina al luogo dell’impatto, la telecamera filma altri due militari che si avvicinano al testimone oculare dell’incidente, mentre lui alza le braccia in alto. Un ragazzo di nome Omar, che poi racconterà di aver cancellato il video dello scontro da lui realizzato, su specifica richiesta delle forze dell’ordine.
Nello stesso momento, una telecamera di sorveglianza del Comune riprende invece gli ultimi istanti di vita di Ramy, con la macchina dei carabinieri che sembra tamponare lo scooter.
Al Tg3 il video ripreso dall'auto dei carabinieri dell'inseguimento di Ramy morto a Milano durante la fuga il 24 novembre. Le immagini dell'impatto. Le frasi choc dei militari pic.twitter.com/y7de8EOTlV
— Tg3 (@Tg3web) January 7, 2025
Il video dell’incidente trasmesso dal Tg3
I legali della famiglia Elgaml: “Omicidio volontario”
I legali della famiglia di Ramy Elgaml, gli avvocati Debora Piazza e Marco Romagnoli, hanno commentato a caldo il video inedito sottolineando come, a loro avviso, possa trattarsi di omicidio volontario.
La Procura di Milano sta ora valutando di contestare questa ipotesi di reato con dolo eventuale ai tre carabinieri coinvolti nel sinistro. Dalle immagini, infatti, si evince una versione diversa rispetto a quella data dai militari, che avevano negato un contatto tra i mezzi.
Il carabiniere alla guida della gazzella, coinvolta direttamente nello scontro, così come Bouzidi sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio stradale. Almeno altri due carabinieri dovono invece rispondere, a vario titolo, di falso, frode processuale e depistaggio.
Lo scorso 17 dicembre, gli arresti domiciliari del 22enne alla guida dello scooter sono stati revocati. Una volta dimesso dall’ospedale Fares ha raccontato, durante l’interrogatorio di garanzia, di ricordare “con certezza”
la botta provocata dall’urto da dietro dell’auto dei carabinieri contro lo scooter sul quale ero con Ramy.
Il padre del 19enne deceduto, Yahia Elgaml, ha tenuto a sottolineare di avere fiducia nella giustizia italiana e di non avere paura di eventuali insabbiamenti.
Con il video è arrivata una verità, di questo sono contento, ho fiducia nei giudici e nella giustizia italiana: io, la mia famiglia e tutta la comunità egiziana. Fiducia al 100%
ha dichiarato, come riportato da LaPresse.
Le polemiche sui social dopo la diffusione del video
La morte di Ramy Elgaml aveva portato a scontri e proteste nel quartiere Corvetto di Milano, dove il ragazzo, di professione elettricista, viveva con la sua famiglia. In molti, oggi come allora, continuano a chiedere “verità e giustizia”, soprattutto dopo la diffusione del nuovo video.
“Mi metto nei panni della madre e del padre di Ramy Elgaml, che avranno visto il video come l’ho visto io adesso, al Tg3. E mi chiedo se tanto feroce accanimento valesse la pena” scrive Laura su Facebook. Più duro invece un altro utente: “Le immagini e le parole sono chiare, quanto inquietanti”.
Ma ci sono molti altri che difendono l’operato dei carabinieri, che stavano facendo “il proprio lavoro”. “Il concetto è che all’Alt delle forze dell’ordine ti devi fermare, questo è il risultato per non aver rispettato la legge” è il commento di Andrea.
“La morte di una persona deve sempre far dispiacere. Le parole usate dai carabinieri sono brutte. La magistratura accerterà i fatti” scrive Nicola.
Caso Ramy Elgaml, gli aggiornamenti in tre punti
- L’incidente e il video inedito: Il 19enne Ramy Elgaml è morto a Milano durante un inseguimento con i carabinieri, quando lo scooter su cui viaggiava, guidato dal 22enne Fares Bouzidi, ha impattato contro un muretto. Un video inedito, diffuso il 7 gennaio 2025, mostra le fasi dell’inseguimento e il commento di alcuni carabinieri alla radio, tra cui frasi shock come “Sono caduti? Bene!”.
- Le indagini e accuse: I legali della famiglia Elgaml parlano di “omicidio volontario”, ipotesi di reato che anche la Procura di Milano starebbe prendendo in considerazione. Sia il carabiniere alla guida della gazzella che Bouzidi sono al momento indagati per omicidio stradale. Altri due carabinieri devono rispondere di falso, frode processuale e depistaggio. Il 22enne Bouzidi aveva già riferito di un urto causato da un’auto dei carabinieri contro lo scooter.
- Le polemiche e reazioni social: La morte di Elgaml ha suscitato proteste a Milano e una divisione di opinioni sui social. Alcuni chiedono giustizia, mentre altri difendono le azioni delle forze dell’ordine, ritenendo che il risultato sia stato causato dalla mancata osservanza dell’ordine di fermarsi.