Ancora casi di femminicidio in Italia. Il 2025 inizia con un tragico bilancio: una donna vittima di femminicidio e un’altra in condizioni critiche in ospedale. La prima, Eliza Stefania Feru, è stata uccisa a Gualdo Tadino con un colpo di pistola dal marito, Daniele Bordecchia, sposato solo otto mesi prima.
La seconda, una donna di 39 anni di Seriate, è stata accoltellata ieri – anch’essa dal marito – nel parcheggio di un supermercato. L’aggressore, fino a ottobre sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento, si trova ora in carcere a Bergamo.
Sebbene il conteggio del 2025 racchiuda fatti solo convenzionalmente distanti dal 2024, il bilancio di questi primi giorni non è certo confortante. Ancora oggi, nonostante i numeri in leggera decrescita (le donne vittime di femminicidio sono state 109 nel 2024, contro le 120 nel 2023), ogni tre giorni in Italia una donna muore, vittima di violenza di genere.
Ancora casi di femminicidio in Italia, continua la strage
Ed è proprio contro lo “scandalo dei femminicidi,” così come definito dal presidente della Repubblica Mattarella nel suo discorso di fine anno, che la società civile continua ad alzare la voce, non intendendo tacere di fronte a una continua strage che, per essere arrestata, richiede un cambio di passo anzitutto culturale.
Ne abbiamo parlato con l’onorevole Martina Semenzato, deputata di Coraggio Italia e presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere, la quale ha ricordato come le violenze siano “una questione di uomini, non di donne”, sottolineando la necessità di perseguire il fenomeno, a livello legislativo, attraverso una visione che consideri tutti gli aspetti che concorrono a creare situazioni opprimenti e violente per le donne.
Semenzato: “Femminicidi e violenze mai fulmini a ciel sereno”
Onorevole Semenzato, il 2025 è iniziato da pochi giorni e già è stata registrata la prima vittima di femminicidio, Eliza Stefania Feru. Come spesso accade, conoscenti e familiari descrivono l’assassino della donna come un “bravo ragazzo” dal quale nessuno si sarebbe mai aspettato qualcosa di simile. Cosa ne pensa? Davvero i femminicidi possono cogliere così impreparati e inconsapevoli?
«I femminicidi non sono mai fulmini a ciel sereno. Nelle pieghe delle relazioni si può intravedere quando iniziano a verificarsi devianze e atteggiamenti possessivi.
Per questo io parlo spesso del patto di corresponsabilità famiglia – scuola – società civile e politica: laddove il legislatore non riesce ad arrivare, specialmente in assenza di denuncia, è fondamentale ci sia una rete sociale e familiare pronta a intervenire alle prime avvisaglie. Allo stesso tempo, laddove non arriva la famiglia deve esserci la società civile e il legislatore.
L’Italia è un Paese virtuoso in tema di normativa antiviolenza di genere: basti pensare, per citare gli interventi più recenti, al nuovo Codice rosso e alla legge 168/2023. Tuttavia le leggi da sole non bastano: per questo serve che l’attenzione della società sia sempre alta».
Semenzato: “Donne devono essere protagoniste”
Parlando dei casi di femminicidio, nel suo discorso di fine anno il presidente Mattarella ha affermato la necessità di non dover più parlare delle donne come vittime, ma solo della “loro energia, del loro lavoro, del loro essere protagoniste”. Cosa ne pensa?
«Il presidente Mattarella ha ribadito un concetto che, da presidente della Commissione femminicidio, ho più volte sottolineato: non dobbiamo più parlare delle donne come vittime, ma come protagoniste di una cittadinanza attiva.
Il Presidente della Repubblica ha parlato di energia, lavoro, indipendenza, ovvero di quelle che io ritengo essere le linee guida fondamentali per contrastare la violenza di genere. Come parlamentare, non a caso, mi sono fatta promotrice di una legge per l’educazione economica finanziaria sin dalla materna, così che le donne delle nuove generazioni possano davvero vivere da protagoniste».
Semenzato: in primavera Testo unico per violenza di genere
Onorevole Semenzato, lei è la presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere. Quanto è stato fatto nel 2024?
«Nell’anno appena trascorso abbiamo lavorato per far sì che il Testo unico per la violenza di genere veda luce nei primi mesi del 2025. Si tratta di un obiettivo importante perché, attraverso questa ricognizione normativa, potremo mettere nelle mani degli operatori del settore e di tutta la società civile uno strumento fondamentale per combattere la violenza di genere.
Nella relazione tecnica, peraltro, abbiamo proposto di usare il nuovo Testo unico come libro nelle scuole, così da spiegare ai ragazzi la violenza di genere anche attraverso l’oggettività della norma.
Entro metà anno, poi, abbiamo posto l’obiettivo di concludere tutte le inchieste aperte sui casi di femminicidi dal 2016, sulle forme di violenza economica, sulla vittimizzazione secondaria, sul diritto comparato e sugli orfani di femminicidio. Si tratta di dossier collegati tra loro, necessari a capire come intervenire con ancora più efficacia nella lotta alla violenza di genere».
Semenzato: “Violenza economica ancora sottovalutata”
Ci spieghi meglio.
«Analizzare il diritto comparato ci aiuta a capire, a livello europeo, quali norme adottate in altri Stati possono essere utili a noi, o viceversa. L’analisi delle sentenze per i casi di femminicidio dal 2016 ci permette di comprendere come si è evoluta la lotta alla violenza di genere e cosa altro dobbiamo fare.
C’è poi la questione legata alle forme di violenza economica, così come indicate dalla convenzione di Istanbul del 2011, sulle quali tuttavia esistono poche sentenze e non vi è letteratura. Eppure si tratta di una forma di violenza davvero grave.
Quando parliamo di violenza economica, infatti, non dobbiamo immaginare solo la donna che è a casa senza reddito. Dobbiamo pensare alle donne costrette a rinunciare al proprio lavoro, alle loro forme di rendita, ma anche alle donne che prestano la loro attività lavorativa in un’azienda di famiglia senza essere messe in regola, trovandosi poi, in casi di violenza, senza retribuzione, tutele e versamenti contribuitivi. Oppure alle donne usate come presta nome in attività di società fallimentari. Si tratta di un argomento complesso, che va al di là del mero controllo del budget familiare».
Violenza di genere, gli strumenti a disposizione delle donne
Onorevole Semenzato, ci aiuta brevemente a ricordare alle donne quali strumenti hanno a disposizione per denunciare e liberarsi dalla violenza di genere?
«Come ripetiamo sempre, le donne devono denunciare alla prima avvisaglia. Oggi esiste anche l’ammonimento del questore, uno strumento che viene dato, come fosse un cartellino giallo, al primo sentore di episodi di violenza. Denunciare significa mettere in luce: per questo è importante le donne si rivolgano alle Forze dell’ordine ma anche alla propria famiglia, alle proprie amicizie.
Per quanto riguarda gli strumenti, dobbiamo informare le donne vittime di violenza delle possibilità che hanno a disposizione. Penso ad esempio al reddito di libertà, reso strutturale con un aumento dei fondi, o al microcredito di libertà, all’assegno di inclusione. O ancora: tante donne non sanno che, se vittime di violenza e contrattualizzate, possono essere assunte in via agevolata dal tempo determinato a quello indeterminato. Possono anche ottenere la sospensione del mutuo o un alloggio preferenziale.
Esistono, poi, tantissimi centri antiviolenza che creano una rete straordinaria per tutelare le donne. Le norme sono state irrobustite e così i tempi della giustizia, parallelamente alla specializzazione dei magistrati e di chi si occupa di violenza. Dobbiamo continuare su questa strada».
Gualdo Tadino e Seriate, ancora casi di femminicidio in Italia
- Ancora casi di femminicidio in Italia: Già nei primi giorni del 2025 si registrano un femminicidio a Gualdo Tadino e un tentato femminicidio a Seriate, dove una donna è stata accoltellata dal marito. Sopravvissuta, si trova in ospedale in condizioni critiche.
- Dati allarmanti: Nel 2024, 109 donne sono state vittime di femminicidio; una ogni tre giorni in media.
- Dichiarazioni di Semenzato: La deputata di Coraggio Italia e presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere sottolinea la necessità di un intervento culturale e legislativo integrato.
- Prossimi passi legislativi: Prevista la pubblicazione di un Testo unico sulla violenza di genere nei primi mesi del 2025.
- Strumenti di supporto: Le donne vittime di violenza hanno a disposizione strumenti come il reddito di libertà, il microcredito e i centri antiviolenza. Se vittime di violenza e contrattualizzate, possono essere assunte in via agevolata dal tempo determinato a indeterminato, ottenere la sospensione del mutuo e un alloggio preferenziale.