“Free Cecilia Sala” si legge sui fogli bianchi tenuti in mano da un gruppo di giornalisti presenti oggi, 7 gennaio 2025, al sit-in per chiedere la liberazione della giornalista di Chora Media e de Il Foglio – detenuta in Iran dallo scorso 19 dicembre. A organizzare la manifestazione, tenutasi a Piazza degli Apostoli, sono state l’Associazione Stampa Romana e l’Ordine dei Giornalisti del Lazio – al quale Cecilia Sala è iscritta. Negli ultimi giorni, anche sui social, è arrivato il sostegno da parte di molti colleghi nei confronti della reporter accusata di aver violato la legge islamica vigente nella Repubblica iraniana.
Il presidio si è svolto nel rispetto del silenzio stampa chiesto dai genitori della giornalista qualche giorno fa, dopo essere stati ascoltati dalla premier Giorgia Meloni. La volontà della piazza era quella di esprimere solidarietà e chiedere la scarcerazione della 29enne detenuta ormai da quasi tre settimane nel carcere di Evin, a Teheran. Nella giornata di oggi, dall’Iran sono arrivate notizie in merito all’ingegnere Mohammad Abedini – fermato a Milano con l’accusa di vendere droni a pasdaran. Il caso del 38enne è slegato da quello di Cecilia Sala, spiega Teheran.
La notizia dell’arresto di Sala e della sua detenzione in Iran è arrivata qualche giorno dopo Natale. Il governo si è mosso subito dopo l’approvazione della legge di bilancio per la liberazione della reporter anche sulla spinta delle opposizioni che hanno chiesto di sospendere il periodo di riposo di Camera e Senato. Dopo un vertice di inizio anno, la premier si è recata negli Usa per incontrare Trump e – tra i temi discussi – c’era anche la difficile situazione che si è creata tra Teheran e Roma.
Il sit in a Roma per Cecilia Sala
Una piccola ma compatta manifestazione, organizzata dall’Associazione Stampa Romana e dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio, per esprimere solidarietà nei confronti di Cecilia Sala. Oggi a Piazza Santi Apostoli, una decina di giornalisti si sono radunati con in mano fogli bianchi che recitavano la scritta: “Free Cecilia Sala“. Tra i presenti c’era anche il presidente dell’Odg Lazio, Guido d’Ubaldo, che ha spiegato alla stampa:
“Siamo qui per chiedere l’immediata scarcerazione di Cecilia Sala, una collega iscritta al nostro Ordine. Lo facciamo come comunità dei giornalisti romani. La famiglia Sala ha chiesto di rispettare la trattativa in corso. Noi ne abbiamo tenuto conto, ma sarebbe sbagliato confondere il silenzio stampa con il legittimo desiderio di milioni di cittadine e di cittadini di far sentire la loro solidarietà per una collega che sta trascorrendo ore drammatiche in una delle peggiori carceri iraniane”
D’Ubaldo ha detto che l’obiettivo del presidio è esprimere solidarietà, nel rispetto ovviamente del silenzio stampa richiesto dalla famiglia di Sala. Un comunicato riguardante la manifestazione di oggi è comparso sul sito dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio.
Le parole di Stefano Ferrante (Stampa Romana)
Anche il segretario di Stampa Romana, Stefano Ferrante, ha parlato del caso Sala spiegando che l’intenzione di oggi era di manifestare la vicinanza da parte di una comunità di giornalisti. Ferrante sposta il focus su tutti quei colleghi che lavorano in zone difficili del mondo e che rischiano di trovarsi in situazioni simili a quelle di Cecilia Sala.
Un tema ripreso anche dalle Nazioni Unite che, negli scorsi giorni, quando è stato reso noto che la 29enne era detenuta nel carcere di Evin.
🪧Il sit-in organizzato a #Roma da @Stamparomana e @odglazio per la liberazione di #CeciliaSala: "Rispettiamo il silenzio #stampa, vogliamo che Cecilia torni libera" #FreeCecilia pic.twitter.com/1kAdkkqze5
— Tag24 (@Tag24news) January 7, 2025
Il lavoro del governo
Il caso Sala è nelle mani del governo italiano che si è subito attivato per riportare a casa la reporter. Negli scorsi giorni si è tenuto un vertice che ha visto coinvolti diversi ministri e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La premier, qualche ora dopo, è volata negli Stati Uniti per incontrare il presidente Donald Trump a Mar-a-Lago. Nel corso del lungo colloquio, Meloni ha parlato anche del caso Sala e delle implicazioni che potrebbe avere la liberazione di Abedini.
Da parte di Trump arrivano rassicurazioni sul mantenimento dei rapporti tra Usa e Roma, al di là della scelta di scarcerare l’ingegnere. Non resta che attendere che il processo diplomatico per riportare Sala in Italia faccia il suo corso. La famiglia della giornalista, dopo essere stata ricevuta dalla premier, ha chiesto il silenzio stampa per non creare ulteriori difficoltà nelle trattative.
Il sit-in a Roma di oggi in tre punti
- Sit-in per chiedere la liberazione di Cecilia Sala: Il 7 gennaio 2025 si è svolto un sit-in a Piazza Santi Apostoli a Roma, organizzato dall’Associazione Stampa Romana e dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio, per esprimere solidarietà a Cecilia Sala, giornalista detenuta in Iran dal 19 dicembre 2024. I manifestanti hanno mostrato fogli bianchi con la scritta “Free Cecilia Sala”, rispettando la richiesta della famiglia di mantenere il silenzio stampa durante le trattative.
- Sostegno e silenzio stampa: Nonostante il silenzio stampa richiesto dalla famiglia di Cecilia per non ostacolare le trattative, numerosi colleghi hanno espresso solidarietà attraverso i social. Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio ha sottolineato che l’iniziativa mirava a manifestare vicinanza alla giornalista, senza confondere il silenzio stampa con la mancanza di supporto.
- Impegno del governo italiano: Il governo italiano, inclusa la premier Giorgia Meloni, è attivamente coinvolto nel caso, cercando di ottenere la liberazione di Cecilia Sala attraverso la diplomazia. Il caso è stato discusso anche durante un incontro con il presidente Donald Trump, con gli Stati Uniti che hanno garantito il mantenimento dei rapporti tra i due paesi, indipendentemente dalla situazione legata alla detenzione di Mohammad Abedini.