Il bonus mamme è stato confermato dalla Legge di bilancio al 2025 e presenta alcune novità. La misura prevede un esonero parziale dal versamento della quota di contributi previdenziali a carico delle madri lavoratrici con 2 o più figli.
Se la platea delle beneficiarie si è allargata anche alle lavoratrici autonome e alle dipendenti con contratto a tempo determinato, con la manovra è stato introdotto un limite di reddito per poter beneficiare della decontribuzione.
La platea delle mamme lavoratrici beneficiarie si amplia, ma i paletti di accesso diventano molto più stringenti, precludendo l’accesso a chi ha un reddito superiore alla soglia.
Vediamo come funziona la decontribuzione nel 2025, chi può accedervi e quali sono le esclusioni, come ottenere il bonus e quali sono tutti i requisiti e le condizioni previste.
Come funziona il bonus mamme nel 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha confermato il bonus mamme, la decontribuzione per le lavoratrici madri, prevedendo un limite di spesa di 300 milioni l’anno. Il bonus mamme è un esonero parziale dal versamento della quota di contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri di 2 o più figli.
A differenza del 2024, quest’anno sono in vigore alcune novità, sia positive che negative. Da un lato, la misura è stata estesa anche alle lavoratrici con contratto di lavoro a tempo determinato e alle lavoratrici autonome. D’altra parte, però, è stato introdotto un limite di reddito. Un paletto che, lo scorso anno, non era previsto.
Chi sono le lavoratrici escluse
Nonostante la platea delle beneficiarie del bonus mamme sia stata estesa, sono ancora tante le lavoratrici che non possono fruire della decontribuzione.
Si tratta di una misura rivolta alle madri con almeno due figli. Quindi, le madri con un solo figlio, anche se disabile, sono automaticamente escluse.
Non spetta, inoltre, alle:
- Lavoratrici domestiche;
- Disoccupate;
- Pensionate;
- Aderenti al regime forfettario;
- Beneficiare di quanto disposto dall’articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2023, n. 213.
Quali requisiti possedere
Il bonus mamme consiste in uno sconto sui contributi previdenziali che le madri lavoratrici sono tenute a versare. Fino al 2024, l’esonero era totale, permettendo alle beneficiarie di essere esentate integralmente dal pagamento di tutti i contributi previdenziali. Quest’anno, invece, diventa parziale. Per il momento, non è ancora nota quale sarà la quota dei contributi oggetto della decontribuzione e si dovrà attendere la pubblicazione di un decreto ad hoc.
Il primo requisito importante da soddisfare riguarda il numero dei figli. La misura spetta alle lavoratrici madri con almeno 2 figli, con le dovute differenze.
Chi ha due figli piccoli ha la possibilità di richiedere la decontribuzione solo se il più piccolo ha meno di 10 anni d’età.
Per quanto riguarda, invece, le madri con tre o più figli, tali regole cambieranno dal 2027, quando il bonus sarà valido al compimento della maggiore età del figlio più piccolo.
Quali sono i nuovi paletti di accesso al bonus mamme nel 2025
Quest’anno viene introdotto un requisito tanto importante quanto stringente: il limite di reddito.
La manovra 2025, infatti, ha introdotto un requisito economico per accedere al bonus mamme. A partire dal 2025, solo le madri lavoratrici con una retribuzione o un reddito imponibile inferiore ai 40.000 euro all’anno possono richiedere la decontribuzione.
Per farlo, come sempre, è necessario comunicare la propria intenzione al datore di lavoro, fornendo i dati e i codici fiscali dei figli.
Con l’introduzione di questo paletto, le madri che superano questa soglia di reddito, e che fino all’anno scorso potevano usufruire del bonus, non potranno più accedervi.
Quindi, se l’estensione della platea delle beneficiarie rende la misura accessibile anche ad altre categorie di lavoratrici, l’introduzione del paletto preclude la decontribuzione non solo a chi supera la soglia, ma anche a beneficiarie che fino all’anno scorso potevano accedervi.
Quali sono le ultime novità in sintesi
Il bonus mamme, confermato dalla Legge di Bilancio per il 2025, prevede un esonero parziale dai contributi previdenziali per le madri lavoratrici con almeno due figli.
La misura è stata estesa anche alle lavoratrici autonome e a quelle con contratto a tempo determinato, ma introduce un limite di reddito di 40.000 euro annui. Le lavoratrici escluse includono disoccupate, pensionate e quelle con il regime forfettario.
Il bonus, che fino al 2024 era totale, diventa parziale nel 2025. Inoltre, le madri con uno o due figli piccoli dovranno rispettare specifici requisiti di età per accedere al beneficio.