La Supercoppa Italiana ha un vincitore: il Milan di Sergio Conceição, che dopo un derby incredibile giocato al King Saud University Stadium di Riad opera una rimonta stratosferica e getta le basi per un futuro rossonero anche in Serie A.
Il successo segna l’ottava Supercoppa nella storia dei diavoli, e il primo traguardo raggiunto dal nuovo allenatore portoghese, arrivato da pochissimi giorni sulla panchina milanista. Ma come sono cambiati i rossoneri in pochi giorni? Su cosa ha lavorato il nuovo tecnico?
La Supercoppa Italiana va al Milan: merito di Conceiçao
Seppur questa sia solo la sua seconda partita alla guida del Milan, devono essere dati dei meriti a Sérgio Conceição, che indubbiamente ha dato un impatto immediato e significativo a tutto l’ambiente milanista.
Erano troppe le polemiche sotto la guida di Fonseca, troppi i misteri sulle pedine importanti lasciate in panchina, da Theo Hernández a Leão. E infatti, chi ha salvato il Milan da una sconfitta assicurata è stato proprio il terzino francese, che ha calciato una splendida punizione, forte e precisa. Dai suoi piedi, ma anche dalla dirompenza di Rafael Leão, sono passati i tre gol del Milan questa sera.
E poi le capacità del nuovo tecnico di motivare la squadra e apportare cambi decisivi, al posto giusto, al momento giusto: un esempio proprio l’inserimento di Leão si è rivelato determinante per ribaltare il punteggio. Così il tecnico, oltre a portare a casa un trofeo, ha anche stabilito un record incredibile: è l’allenatore che ha impiegato meno partite per conquistare un trofeo nella storia del club rossonero dagli anni ’30.
Il vincitore della Supercoppa sembrava già scritto
Il record per Inzaghi, la semifinale incredibile contro l’Atalanta, insomma, l’Inter aveva tutto dalla sua parte tra quote e pronostici. Tutti avrebbero scommesso sulla vittoria dei nerazzurri, e infatti tutto sembrava essersi messo sulla buona strada per l’Inter, che ha iniziato con più determinazione dei rossoneri, fino a raggiungere il vantaggio al 45’+1′ con un gol di Lautaro Martínez. Un uno-due letale, perché poco dopo l’inizio del secondo tempo Mehdi Taremi raddoppia con un gol da attaccante vero e fa secco Maignan, mettendo in ginocchio il Milan.
Ciò che ha dato forti segnali di cambiamento per i rossoneri è carattere, ma allo stesso tempo la pazienza. Al 52′, dopo il gol di Hernández, l’ingresso di Leão restituisce nuova linfa all’attacco rossonero, contribuendo al pareggio siglato da Pulisic all’80’. Poi l’apoteosi: al 90’+3′, Tammy Abraham realizza il gol che completa una rimonta memorabile.
Non c’è dubbio che questa partita rimarrà per sempre nei ricordi dei rossoneri, che oltre ad aver vinto un match che li vedeva spacciati, hanno avuto la meglio sulla loro storica rivale in un derby pazzo.
Il post-Supercoppa: le prospettive per questo Milan
Ovviamente la vittoria della Supercoppa è una boccata d’ossigeno puro per il Milan, che pare davvero aver cambiato pelle con l’arrivo del nuovo tecnico portoghese. Conceição sembra aver dato una nuova energia alla squadra: il Milan, infatti, ha mostrato carattere e qualità nel superare due avversari forti in pochi giorni: Juventus e Inter.
Il Milan, al contrario del match contro la Juventus, ieri sera ha giocato bene, ha creato occasioni e le ha capitalizzate quasi tutte. Dunque, se le premesse sono queste, la squadra ha margini di miglioramento e pare avere tutte le carte in regola per conquistare una posizione in classifica diversa, lontana dall’attuale ottavo posto che sta stretto ai rossoneri.
Ora sembra tutto un altro Milan: sia fisicamente che mentalmente il Diavolo ha una marcia in più e può ritrovare sicurezza nei suoi mezzi, proprio perché ha dimostrato di avere le risorse tecniche per farlo.