Manca poco all’inizio della nuova stagione di Formula 1 2025. A febbraio, in Bahrain, i primi test per farci un’idea di chi potrà stupire sui circuiti della corsa più celebre al mondo. Tra le novità nella scuderia Ferrari c’è un nome di peso, quello di Lewis Hamilton, che nel prepararsi alla nuova annata, intanto, festeggia un traguardo diverso, fuori dalla pista: i suoi 40 anni.

Nonostante l’ultima stagione deludente con la Mercedes, Maranello si aspetta tanto dal pilota più vincente di sempre, che è anche legato alla Ferrari da un legame affettivo: guidare la Rossa è un sogno che l’inglese ha da tempo, tant’è che anche in passato circolavano numerose voci su un possibile trasferimento della leggenda britannica al Cavallino rampante.

In occasione del compleanno di “The Hammer” ripercorriamo i momenti più iconici della sua carriera:

Il compleanno di Lewis Hamilton: 40 anni e non sentirli

Si potrebbe dire che, uscita di scena una leggenda, ne arriva un’altra: è stata questa la sorte dei due piloti più vincenti nella storia della Formula 1: Michael Schumacher che lascia il posto al prescelto, un ragazzo di appena 22 anni che alla guida della McLaren ipnotizza tutti con il suo talento cristallino.

Schumacher esce di scena alla fine del 2006 (per poi fare ritorno in Formula 1 dal 2010 al 2012); solo qualche mese dopo, a marzo del 2007, il ragazzo debutta nel GP d’Australia e si piazza immediatamente al terzo posto, lasciando dietro più di qualche veterano del mestiere. Il verdetto di quella stagione? Il giovane pilota esordiente vince ben quattro gare e conclude al secondo posto, dietro al campione Kimi Räikkönen.

L’appuntamento con la storia, però, è breve, perché il mondo ha già notato le qualità del britannico e sa che il 2008 sarà il suo anno. Hamilton, infatti, non delude le aspettative, e già al termine dell’anno successivo porta a casa una storica vittoria per la McLaren. Un mondiale avvincente, che l’inglese vince all’ultimo secondo: conquista, infatti, il titolo all’ultima curva dell’ultimo GP in Brasile, sottraendo così il titolo a Felipe Massa, alla guida della Ferrari.

Il passaggio di Hamilton alla Mercedes

Di stagioni alla McLaren, il campione britannico ne ha trascorse sei, ma è tempo di cambiare e vivere nuove avventure: il cuore lo porta a vestire la casacca Mercedes nel 2013. Una scelta che tutti oggi darebbero per scontata, ma al tempo alquanto rischiosa: il pilota si trasferiva in una scuderia con un progetto ambizioso, ma nuovo, e non per forza vincente.

E invece, il trasferimento si rivela una mossa geniale, perché la rivoluzione delle regole sui motori turbo-ibridi avvenuta nel 2014 va a nozze con il motore Mercedes, che domina in lungo e in largo con le sue vetture. E a dominare, ovviamente, è anche Hamilton, che proprio in quell’anno vince il suo secondo titolo mondiale.

Ma questo è solo l’inizio per l’inglese, perché davanti c’è un futuro florido.

Gli ultimi mondiali: come Hamilton diventa il migliore nella storia

È proprio questo il momento per fare la storia: se il bis in Mercedes arriva subito nel 2015, c’è solo un piccolo digiuno nel 2016 a impedire ad Hamilton di vincere sette mondiali consecutivi: nella piccola parentesi, è Nico Rosberg ad aggiudicarsi il trofeo, ma dal 2017 al 2020 non ce n’è per nessuno: il ragazzo di Stevenage mette al tappeto tutti, con la complicità di un motore stratosferico.

Al cospetto del Re Michael Schumacher ci sarebbe poco da fare, ma non per Lewis, che detiene ancora oggi lo stesso numero di campionati mondiali portati a casa, ma l’inglese batte lo storico pilota Ferrari per una manciata di vittorie: 103 contro le 91 totali del tedesco. Il che fa di lui il migliore di sempre; e chissà se possa stupire ancora.