I comuni hanno tempo fino al 15 aprile 2025 per fissare le aliquote dell’addizionale comunale IRPEF.
Una delle imposte fondamentali nel sistema fiscale italiano, l’IRPEF rappresenta una delle principali fonti di entrate per lo Stato. D’altra parte, però, ha un impatto significativo sui contribuenti.

Anche nel 2025, l’imposta è articolata in tre aliquote e scaglioni. Tuttavia, le addizionali variano a seconda del luogo di residenza del contribuente.

Vediamo qual è la novità sulle addizionali comunali in vigore dal 1° gennaio 2025.

Quali sono le aliquote e gli scaglioni IRPEF 2025

L’aliquota dell’addizionale comunale viene determinata dal singolo Comune e può variare da un minimo dello 0,1% a un massimo dello 0,8%. Questa imposta si aggiunge alle aliquote IRPEF stabilite a livello nazionale, contribuendo così all’ammontare totale delle tasse sul reddito.

I soggetti passivi dell’addizionale comunale sono i cittadini che hanno il domicilio fiscale nel territorio comunale. Secondo l’articolo 1, comma 169, della legge 269 del 2006, gli Enti locali sono responsabili dell’approvazione delle tariffe e delle aliquote per i tributi di loro competenza. Questi devono essere deliberati entro la data stabilita dalle normative statali per la presentazione del bilancio di previsione.

Le siffatte delibere entrano in vigore a partire dal 1° gennaio dello stesso anno. Per l’anno 2025, la legge di Bilancio ha previsto una deroga a questa scadenza, stabilendo che la delibera deve essere approvata entro il 15 aprile 2025.

Pertanto, i Comuni hanno la possibilità di fissare aliquote differenziate in base agli scaglioni di reddito, ma devono comunque rispettare i limiti e gli scaglioni definiti dal TUIR, articolo 11, comma 1.

Ricordiamo, a tal proposito, che le aliquote IRPEF 2025 sono:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per i redditi compresi tra 28.000 euro e 50.000 euro;
  • 43% per i redditi oltre i 50.000 euro.

I Comuni hanno comunque la possibilità di applicare l’aliquota unica. In ogni caso, la deroga al 15 aprile è in vigore solo per il 2025. Per gli anni 2026 e 2027 si tornerà alle scadenze originarie.

Cosa sono le addizionali comunali

L’addizionale comunale all’IRPEF è una tassa che si aggiunge all’imposta sul reddito delle persone fisiche e viene determinata dai singoli comuni.

Ogni comune ha la facoltà di decidere l’aliquota dell’addizionale, che può variare in base alla situazione economica e alle necessità di finanziamento degli enti locali, seguendo e rispettando determinati limiti.

Si tratta di un’imposta diretta istituita nel 1998 che si applica ai redditi delle persone fisiche sulla base di un’aliquota stabilita dal comune. Così come per l’addizionale regionale, anche quella comunale viene calcolata sul reddito complessivo al netto degli oneri deducibili.

Il tributo rappresenta una fonte economica molto importante per i comuni. Grazie al suo gettito, i comuni possono destinare le risorse ricevute a servizi e infrastrutture locali.

Possono utilizzare i fondi per la manutenzione delle strade, la gestione dei rifiuti e l’illuminazione pubblica. Sono solo alcuni degli esempi di come gli Enti locali hanno la possibilità di utilizzare le entrate derivate dall’addizionale comunale.

Come succede se i comuni non rispettano i termini

Se i Comuni non rispettano i termini stabiliti per l’adozione delle aliquote dell’addizionale IRPEF, le aliquote applicabili saranno quelle in vigore nell’anno precedente.

Si tratta di un meccanismo che garantisce continuità nella tassazione, evitando che i contribuenti restino senza un riferimento normativo. Inoltre, i Comuni hanno la facoltà di stabilire soglie di esenzione per l’addizionale comunale, al fine di esentare dal pagamento quei contribuenti con redditi particolarmente bassi.

Possiamo fare l’esempio del Comune di Roma che, per l’anno 2025, ha fissato una soglia di esenzione pari a 14.000 euro. Significa che i residenti con un reddito inferiore non dovranno versare l’addizionale comunale. Questa misura rappresenta un sostegno per i contribuenti con redditi modesti, contribuendo a una maggiore equità fiscale.

Per riassumere le novità sulle aliquote dell’addizionale comunale IRPEF

I Comuni hanno tempo fino al 15 aprile 2025 per stabilire le aliquote dell’addizionale comunale IRPEF, un’imposta che si aggiunge all’IRPEF nazionale. Le aliquote comunali vanno dallo 0,1% allo 0,8% e sono determinate dai singoli Comuni. L’addizionale si applica ai cittadini con domicilio fiscale nel Comune e può variare in base al reddito.

Se i Comuni non rispettano la scadenza, si applicano le aliquote dell’anno precedente. Ogni Comune può decidere soglie di esenzione, come nel caso di Roma, dove la soglia è fissata a 14.000 euro. L’addizionale comunale è una fonte importante di entrate per i Comuni, utilizzata per servizi locali.