Tensioni nel centrodestra veneto in vista delle prossime elezioni regionali. Fratelli d’Italia tenta di approfittare del possibile post-Zaia per avanzare la proposta di un proprio candidato per Palazzo Balbi, la Lega però si dice contraria e spera che il presidente della Regione possa correre per un terzo mandato. In caso contrario, il Carroccio ha diversi candidati che potrebbero sostituire Zaia. La giornata di oggi, 7 gennaio 2025, potrebbe essere decisiva per conoscere il futuro dei governatori del Veneto e della Campania.
Il governo potrebbe impugnare la legge fatta in Campania dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e con un ricorso alla Consulta mettere fine al discorso intorno al terzo mandato. Il sì al De Luca-ter è arrivato lo scorso novembre dopo il voto del Consiglio regionale ed è stato fortemente contestato dalla segretaria del Pd Elly Schlein ma ora potrebbe essere ribaltato con effetti anche sul Veneto.
La battaglia per Palazzo Balbi è tra il Carroccio locale e Fratelli d’Italia. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani – legato al partito di Meloni – aveva anticipato l’altro ieri 5 gennaio 2025, in un’intervista su La Stampa, che sarebbe presto arrivato il no al terzo mandato e che non ci sarebbero stati spostamenti delle elezioni venete al 2026. Negli scorsi giorni sono arrivati commenti molto duri da parte degli esponenti della Lega all’indirizzo di Fratelli d’Italia. Silenzio da parte dei leader dei due partiti, almeno per ora.
Scontri tra Lega e Fratelli d’Italia in Veneto: chi sceglie il candidato
Da una parte c’è il movimento storico del Veneto che negli ultimi anni ha perso consensi, dall’altro il partito di Giorgia Meloni capace di superarlo. Una battaglia già preannunciata, quella per le elezioni regionali che dovrebbero svolgersi quest’anno e che molto probabilmente non vedranno coinvolto il presidente della Regione Luca Zaia. Già un mese fa dopo le disastrose elezioni in Umbria ed Emilia Romagna per il centrodestra, Fratelli d’Italia ha iniziato a battere pugno per scegliere il successore del governatore uscente.
Il 20 novembre 2024 il senatore veneziano di Fdi Raffaele Speranzon ha ribadito, in un’intervista ad Affari Italiani, che le elezioni europee dell’8 e del 9 giugno hanno dimostrato che il partito di Giorgia Meloni è il primo nella Regione. Fratelli d’Italia aveva infatti registrato il 37,5% – un record – mentre la Lega si è fermata al 13,1% finendo addirittura sotto il Partito Democratico (19%). Di recente anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Ciriani ha ribadito che deve essere Fratelli d’Italia a scegliere il prossimo candidato alla Regionali.
Chi potrebbe correre per Palazzo Balbi per il centrodestra quindi? Probabilmente il coordinatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo ma in lizza ci sono anche l’eurodeputata Elena Donazzan o il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Il nome potrebbe essere reso noto già nel prossimo mese. Proprio il coordinatore di Fratelli d’Italia regionale qualche giorno fa, in un’intervista su Antenna3 ha richiamato all’ordine gli alleati della Lega.
La Lega non ci sta: “Sta a noi scegliere il nome”
Il Carroccio non ci sta. Il giovane vicesegretario della Lega e segretario regionale Alberto Stefani negli scorsi giorni ha rilasciato un’intervista a “Il Gazzettino” nella quale ha spiegato perché il candidato del centrodestra dovrebbe essere scelto dal Carroccio. Una questione non solo di bandiera, spiega Stefani. L’esponente leghista poi insiste sulla necessità della compattezza del centrodestra. E alla domanda su una possibile scomparsa della Lega in caso di elezioni di un governatore di Fratelli d’Italia risponde:
La Lega è fondamentale per il Veneto così come il Veneto è fondamentale per la Lega
Perché dovrebbe essere la Lega a guidare ancora una volta il Veneto? Il segretario regionale della Lega spiega che la classe dirigente e l’esperienza amministrativa non manca. A questo punto è lecito chiedersi chi siano i candidati per sostituire Zaia: uno è il sindaco di Treviso Mario Conte e il secondo è proprio Alberto Stefani. Non si può però escludere il capogruppo della Lega Veneta in Consiglio Regionale Alberto Villanova, considerato “il delfino di Zaia”. Il segretario della Lega Matteo Salvini ha detto, lo scorso maggio, che la priorità deve essere un candidato leghista per il centrodestra in Veneto. Un concetto ribadito anche lo scorso novembre, dopo l’assemblea nazionale dell’Anci a Lingotto:
“È chiaro che la Lega governa bene, stando ai cittadini il Veneto da tanto tempo, proporremo che continui a essere la Lega a guidare il Veneto”
Le elezioni in Veneto spaccheranno la maggioranza?
Pochi, anzi pochissimi i commenti da parte della politica nazionale sulle diatribe nel nordest. Oltre al ministro per i Rapporti con il Parlamento Ciriani, anche il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli ha spiegato che nella Regione c’è uno squilibrio che penalizza il partito di Giorgia Meloni. Da parte però di Matteo Salvini e della premier non sembrano arrivare novità.
Il primo ha avuto occasione di parlare di svariati temi negli ultimi giorni, tra tutti il codice della strada e l’operato generale del governo. Il vicepremier non ha accennato al possibile congresso federale della Lega – che potrebbe essere condizionato dagli eventi veneti – e delle prossime elezioni regionali che, a oggi, non hanno una data.
Per Meloni, le elezioni in Veneto sono l’ultimo dei problemi. La premier si è recata di recente negli Stati Uniti per incontrare il neoeletto presidente Donald Trump che si insedierà tra due settimane alla Casa Bianca. Eppure la scelta di un candidato di centrodestra per le elezioni in Veneto continua a far discutere. Uno scontro locale isolato o il pretesto per spaccare la già provata maggioranza di governo? Sarà chiaro solo nei prossimi giorni.
E Zaia? L’altro ieri, domenica 5 gennaio 2025, era al Panevin ad Arcade – nel trevigiano: un falò di inizio anno di origine celtica al quale diversi simpatizzanti della Lega e cittadini veneti erano presenti. Il presidente della Regione ha parlato del terzo mandato durante un punto stampa dicendo che bisognerà prima di tutto aspettare la fine del secondo per capire cosa succederà. Due sono le certezze per Zaia: il 2025 sarà un anno prospero – a dirlo è la direzione del fumo del falò – e lui svolgerà il suo lavoro fino all’ultimo giorno.
La diatriba tra Fratelli d’Italia e Lega in Veneto in tre punti
- Terzo mandato e scontro politico: In Campania, il governo potrebbe impugnare la legge regionale che consente a Vincenzo De Luca un terzo mandato, mentre in Veneto si discute sulla successione a Luca Zaia, con tensioni tra Lega e Fratelli d’Italia.
- Candidature per il Veneto: Fratelli d’Italia, forte del consenso regionale alle elezioni europee (37,5%), rivendica la scelta del candidato con nomi come Luca De Carlo e Adolfo Urso. La Lega, però, insiste sulla sua leadership storica nella regione, proponendo Mario Conte o Alberto Stefani.
- Implicazioni nazionali: Lo scontro in Veneto potrebbe rappresentare una frattura nel centrodestra a livello nazionale. Nonostante ciò, i leader principali, come Salvini e Meloni, sembrano evitare un coinvolgimento diretto nella questione al momento.
spero che la lega scompaia,devono pagare per le cagate fatte da Salvini,a cominciare dal nuovo codice della strada,e poi finitela di dire che volete mettere un freno agli immigrati,il veneto è appestato di immigrati,una manna per le imprese che tengono bassi salari e diritti. Altro che il veneto ai veneti,avete fatto il contrario, e per di più avete aumentato pene e multe a chi guida e paga le tasse,e che con l’auto ci va a lavoro. Come se fossimo tutti degli ubriaconi o tossici ed incapaci di guidare,brava lega ne colpisci 100 per educarne uno. Non servite più a niente qua in veneto. A questo punto meglio fratelli d’Italia!