Un solo obiettivo per il 2025: arrivare al Viminale. Matteo Salvini non fa segreto di voler tornare a rivestire il ruolo di ministro degli Interni ormai da diversi giorni. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha spiegato di non stare valutando un rimpasto e di riporre fiducia nei confronti dell’attuale ministro. Eppure queste dichiarazioni non hanno fermato le ambizioni di Salvini che negli scorsi giorni è tornato a parlare sui social del Viminale.

L’operato di Piantedosi, d’altro canto, non è privo di polemiche: a partire dalle manganellate contro gli studenti a Pisa dello scorso anno fino al trasferimento dei migranti in Albania sembra che il ministro non goda della stima dell’opposizione. Alcuni dati però permettono di valutare il lavoro al Viminale di Piantedosi, soprattutto quelli recenti in merito agli sbarchi. Sembra infatti che il ministero sia riuscito a lavorare bene per impedire l’arrivo di migranti in Italia.

Aumenta anche il numero dei rimpatri ma non sembrano esserci variazioni importati dal punto di vista della gestione della criminalità. I recenti decreti messi in atto a Capodanno, che hanno stabilito l’istituzione di zone rosse a Milano, potrebbero rivelarsi misure efficaci in vista del Giubileo e permettere di ridurre la criminalità in alcune aree delle città italiane. Sebbene venga difeso dal governo, l’ex prefetto di Roma è consapevole che qualcuno ambisce al suo ruolo.

Salvini punta al Viminale, un bilancio di Piantedosi

Positivi i dati sull’immigrazione nel 2024. Sembra infatti che il ministro Piantedosi sia stato capace di seguire la linea dettata da Palazzo Chigi sulla riduzione degli sbarchi e sui rimpatri. Nell’anno appena terminato, gli sbarchi sono ridotti di più del 50%: sono infatti 66mila contro gli oltre 120mila del 2023. Aumentano invece gli approdi verso la Spagna e la Grecia, nel primo caso di oltre il 150% mentre nel secondo del 57%. Questo secondo i dati del Viminale, ripresi anche dal Centro Astalli.

In crescita anche i rimpatri, aumenta il numero degli immigrati rimandati nei loro Paesi di origine grazie anche alle nuove misure volute dal governo Meloni: si registra il +19% dei rimpatri rispetto al 2023. Un dato che però va confrontato con quello degli altri Stati membri dell’Unione Europea: stando alle rilevazioni di Eurostat dello scorso dicembre, poco più di 27mila persone sono state rimpatriate (un aumento generale del 35%). Di queste, il 16% dall’Italia mentre la Francia è prima in classifica per ordini di allontanamento.

Sorprendenti i dati sulla capacità di accoglienza che è aumentata di oltre il 14%. Ci sono circa 102mila posti in particolare per i minori non accompagnati, in crescita anche le domande per i Centri di Accoglienza Straordinaria. Aumentano anche le domande di protezione internazionale che toccano quota 98mila, sono oltre 30mila i rifiuti.

I dati sulla criminalità simili al 2023

Nessuna grande novità per quanto riguarda criminalità e femminicidi. Le percentuali restano simili al 2023, quest’anno sono state uccise 300 persone – stando ai dati aggiornati a fine dicembre – 109 di queste erano donne e 59 hanno trovato la morte per colpa del proprio partner. Numeri ancora troppo alti, come hanno denunciato i tanti collettivi femministi poco prima della protesta del 23 novembre 2024 a Roma. I femminicidi rappresentano il 36% degli omicidi dello scorso anno.

Dati non troppo dissimili anche per quanto riguarda gli atti intimidatori. Due anni fa (2023) si sono registrati 885 atti intimidatori, di questi un centinaio nei confronti dei giornalisti. I numeri non sembrano essere cambiati. Positivo il dato sui controlli nelle stazioni ferroviarie: sono state arrestate circa 1147 persone e quattro milioni sono state controllate. In aumento, infine, le violenze sulle forze dell’ordine nel corso delle manifestazioni. Un bilancio con alti e bassi, quello dell’attuale ministro degli Interni.

La nostalgia del Viminale di Salvini

Salvini è consapevole che il 2025 potrebbe essere un anno fondamentale per portare a compimento i suoi obiettivi. Il segretario della Lega vuole tornare al ministero degli Interni dove ha rivestito il ruolo di titolare dal 2018 fino al 2019 durante il governo Conte. Spesso parlando con i giornalisti, Salvini ha elogiato il lavoro di quello che al tempo era il suo dicastero.

Ma cosa dicono i numeri? Stando ai dati di agosto 2019, poco prima del Papeete, emerge che Salvini avesse svolto un buon lavoro: secondo i dati del Viminale, su tutto l’anno 2018-2019 gli sbarchi erano diminuiti del 79%. Le politiche dell’ex ministro degli Interni erano spesso oggetto di contestazione da parte dell’opposizione e giudicate troppo severe anche da parte dell’Ue. Fino a due settimane fa, il ministro è stato sotto processo per il caso Open Arms per aver bloccato lo sbarco di una nave carica di migranti per 19 giorni nel 2019. Solo poco prima di Natale 2024 è stato assolto.

La popolarità e le sfide del 2025

In termine di popolarità, Piantedosi a inizio 2024 risultava tra i ministri più apprezzati assieme al titolare del dicastero della Difesa Guido Crosetto. Nel corso dell’anno si sono verificati diversi eventi che hanno fatto più volte vacillare la stabilità del Viminale: uno su tutti, la manifestazione pro Pal a Pisa del 23 febbraio che ha portato a lunghe indagini su una decina di poliziotti coinvolti. Altri attriti tra i sostenitori della Palestina e il Viminale si sono verificati il 5 ottobre 2024 quando, a Roma, sono andati in scena violenti scontri dopo la mancata autorizzazione della manifestazione.

Ancora troppo presto per dire chi è stato più capace ma il 2025 potrebbe essere un anno decisivo. Da una parte Piantedosi dovrà garantire la sicurezza dei cittadini durante il Giubileo, dall’altra Salvini dovrà riuscire ad arginare gli scioperi selvaggi in vista del medesimo evento. Per ora non sembrano esserci rimpasti in vista.

La lotta di Salvini e Piantedosi per il Viminale in tre punti

  • Bilancio di Piantedosi: Nel 2024, Matteo Piantedosi ha ottenuto buoni risultati sulla gestione dell’immigrazione, con un calo degli sbarchi del 58% e un aumento dei rimpatri (+19%). Tuttavia, la criminalità e i femminicidi sono rimasti stabili rispetto all’anno precedente, e la gestione degli atti intimidatori non ha registrato grandi cambiamenti. Il suo operato è stato difeso dal governo, ma è stato anche oggetto di polemiche, come gli scontri a Pisa e le critiche per il trasferimento dei migranti in Albania.
  • Ambizioni di Salvini: Salvini, attuale Ministro dei Trasporti, punta a tornare al Viminale nel 2025. Sebbene il governo non stia considerando rimpasti, Salvini ha spesso espresso il desiderio di riprendere il ruolo di Ministro dell’Interno, dove aveva ottenuto risultati significativi, come la riduzione degli sbarchi del 79% nel 2019, ma anche numerose contestazioni politiche e giuridiche.
  • Sfide per il 2025: Il 2025 si preannuncia cruciale per entrambi i ministri, con Piantedosi che dovrà garantire la sicurezza durante il Giubileo e Salvini che dovrà affrontare gli scioperi legati all’evento. Nonostante la popolarità di Piantedosi all’inizio del 2024, le sfide politiche e sociali potrebbero influenzare la stabilità del suo mandato.