La decisione del Collegio regionale di garanzia elettorale della Corte d’Appello di Cagliari di dichiarare Alessandra Todde decaduta dal ruolo di consigliera regionale – e di conseguenza da quello di Presidente della Regione Sardegna – è subito diventata un caso politico, gettando la Regione, a meno di un anno dalle elezioni di febbraio 2024, nell’incertezza

Il ritorno alle urne non è un’ipotesi remota, nonostante l’annuncio della Governatrice di presentare ricorso contro la decisione del Collegio di Garanzia elettorale nelle sedi giudiziarie opportune, ossia quelle della giustizia ordinaria.

Nelle prossime settimane, il Consiglio Regionale sardo dovrà pronunciarsi sulla richiesta di decadenza nei confronti della governatrice pentastellata.

A spaventare è soprattutto l’impasse politico-amministrativa, trattandosi di un caso eccezionale. Infatti, è difficile prevedere come si evolverà la vicenda giudiziaria e procedurale.

La Sardegna potrebbe dunque aggiungersi alle Regioni chiamate al voto nel 2025?

Perché Todde è decaduta da Presidente della Sardegna?

Alla base della decisione del Collegio di Garanzia Elettorale della Sardegna di dichiarare Alessandra Todde decaduta dal ruolo di consigliera regionale e di Presidente della Regione ci sarebbero presunte irregolarità nella rendicontazione elettorale, ovvero, nella dichiarazione dei finanziamenti ricevuti e delle spese sostenute per la propria campagna elettorale. Un flusso di denaro che ogni candidato è tenuto a giustificare dinanzi agli organi preposti.

L’organo di garanzia avrebbe riscontrato, nella dichiarazione della Presidente Todde, delle inadempienze tali da doverne dichiarare la decadenza dal ruolo istituzionale ricoperto. L’esponente del Movimento 5 Stelle ha già annunciato di voler impugnare la decisione nelle sedi opportune, ovvero, il tribunale ordinario.

Nella serata di ieri – venerdì 3 gennaio – subito dopo la diffusione della notizia la governatrice sarda ha fatto sapere di essere intenzionata a continuare il suo lavoro e di avere fiducia nella giustizia.

“La notifica della corte d’appello è un atto amministrativo che impugnerò nelle sedi opportune. Ho piena fiducia nella magistratura e non essendo un provvedimento definitivo continuerò serenamente a fare il mio lavoro nell’interesse del popolo sardo”.

Al momento Alessandra Todde resta governatrice della Regione in attesa della decisione del Consiglio regionale e degli esiti dell’eventuale ricorso. Il provvedimento non è immediatamente esecutivo, pertanto, non c’è alcuna decadenza immediata. La Presidente continua ad agire nella pienezza dei suoi poteri.

Sardegna, l’ipotesi del ritorno alle urne nel 2025

Cosa accadrà adesso è difficile prevederlo dal momento che il caso della governatrice sarda rappresenta un unicum. L’ipotesi di un ritorno anticipato alle urne non è così remota e resta tra i possibili scenari in campo.

Dal punto di vista procedurale, la prossima mossa spetterà al Consiglio Regionale che dovrà ratificare la decadenza della Presidente così come richiesto dalla Corte di Appello. Prima si dovrà stabilire una data per la discussione e successivamente procedere con il voto in Aula. In caso di ratifica il provvedimento determinerà anche la caduta della giunta e il ritorno alle urne nel primo slot elettorale utile che potrebbe già essere quello delle elezioni regionali dell’autunno del 2025.

Non c’è alcuna certezza sui tempi dell’Assise regionale, ma quello che è certo è che al momento la parola d’ordine per la maggioranza di centrosinistra è ‘guadagnare tempo’ e far lavorare gli avvocati. L’impugnazione annunciata dalla Governatrice potrebbe avere come primo effetto una sospensione del provvedimento nelle more degli esiti del ricorso. 

Lo stallo politico e il silenzio dei big di centrosinistra

Se il ritorno alle urne rappresenta uno scenario possibile, l’altro è rappresentato dallo stallo politico e amministrativo. L’incertezza sui tempi della politica (con le procedure in Consiglio Regionale) e della giustizia con l’iter del ricorso ordinario con i suoi tre gradi di giudizio, fanno temere il rischio di una possibile impasse amministrativa.

Le incertezze sul futuro dell’amministrazione, inoltre, potrebbero avere ripercussioni anche sul piano politico trasformando il consiglio regionale in un campo di battaglia tra maggioranza e opposizione, bloccando provvedimenti fondamentali per il futuro della regione.

Timori che emergono dai primi commenti dell’opposizione, ma anche dal silenzio dei big di maggioranza colti di sorpresa dalla decisione del Collegio di Garanzia.

“La sentenza, legata a presunte irregolarità nelle spese della campagna elettorale del 2024, apre un capitolo di profonda incertezza istituzionale e politica, con la concreta possibilità di un ritorno alle urne. Aspettiamo di conoscere le motivazioni della sentenza”.

Ha dichiarato, ad esempio, il deputato della Lega Dario Giagoni.

Al momento, nessuna dichiarazione da parte del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, esponente del partito della Governatrice. Silenzio anche da parte della segretaria del PD, Elly Schlein.

Nella mattinata di oggi – sabato 4 gennaio 2025 – il gruppo Movimento 5 Stelle della Sardegna ha diffuso una nota in cui esprime totale vicinanza e fiducia alla presidente.

“Saremo sempre al suo fianco in questo percorso, con grande rispetto e massima fiducia nel lavoro della magistratura. L’onestà e la credibilità di Alessandra non sono minimamente messe in discussione.Nel frattempo, in un periodo in cui la Sardegna attende riforme importantissime continueremo a lavorare per il bene dei sardi e per la Sardegna. Il nostro obiettivo resta perfettamente allineato con quello della nostra Presidente”.

La vittoria nel 2024 della prima donna Presidente della Sardegna

Alessandra Todde è stata eletta prima donna Presidente della Regione Sardegna nel febbraio 2024. L’ex deputata del Movimento 5 Stelle fu sostenuta da un’ampia coalizione di centrosinistra che le consentì di sconfiggere il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, candidato del centrodestra.

Fu la prima vittoria del campo progressista composto da Pd, M5s e Avs. Dopo 11 mesi di governo è arrivato lo stop del Collegio di Garanzia che potrebbe determinarne la fine anticipata e il ritorno della Sardegna alle urne.

Sardegna, il caso Todde in sintesi:

Ecco una sintesi dell’articolo in 5 punti:

  1. Decadenza di Alessandra Todde: Il Collegio di Garanzia Elettorale della Corte d’Appello di Cagliari ha dichiarato Alessandra Todde decaduta dal ruolo di consigliera regionale e, di conseguenza, da quello di Presidente della Regione Sardegna, a causa di presunte irregolarità nella rendicontazione elettorale della sua campagna.
  2. Possibile ricorso: Todde ha annunciato l’intenzione di impugnare la decisione nelle sedi giudiziarie appropriate, con la speranza che la giustizia sospenda la decadenza, permettendole di continuare a svolgere il suo incarico.
  3. Ritorno alle urne: L’ipotesi di un ritorno anticipato alle urne resta possibile, con il Consiglio Regionale chiamato a ratificare la decadenza e, in caso di conferma, le elezioni potrebbero svolgersi nell’autunno del 2025.
  4. Timore di impasse politica: La situazione potrebbe portare a un blocco amministrativo e politico, creando incertezze su decisioni fondamentali per la regione.
  5. Reazioni politiche: L’opposizione ha espresso preoccupazione per l’incertezza istituzionale, mentre nel Movimento 5 Stelle e nel PD il silenzio ha prevalso, con il partito di Todde che ha manifestato sostegno alla governatrice e fiducia nella magistratura.