Si chiamano sliding doors e indicano quei momenti in cui un determinato fatto ha preso una strada piuttosto che un’altra. Il mondo del cinema ne è pieno e ora si apprende che una di queste svolte riguarda David Fincher e la saga cinematografica di Harry Potter.
Il regista di pellicole come “Seven” e “Fight Club” ha reso noto, infatti, di essere stato contattato per dirigere i primi film dedicati alla creazione di J.K. Rowling. Considerato il suo stile, è evidente che le pellicole sarebbero state molto diverse da quelle realizzate da Chris Columbus (regista dei primi due film della serie). È lo stesso Fincher a confermarlo spiegando che avrebbe optato per un tono molto più “inquietante” per raccontare la battaglia di Harry, Ron e Hermione contro Voldemort.
La storia, come si sa, ha preso tutt’altra direzione ma le parole del regista non possono non destare la curiosità dei fan più accaniti del maghetto su cosa avrebbe fatto un regista di questo calibro con i loro personaggi preferiti.
Harry Potter diretto da David Fincher sarebbe stato decisamente folle
L’occasione per questa rivelazione è la chiacchierata del regista con Variety in occasione del lancio dell’edizione 4k di “Seven” per il 30mo anniversario del film.
L’autore, da sempre noto per la visione chiara e molto personale che dà ai progetti in cui è coinvolto, racconta di aver risposto a suo tempo alla convocazione da parte della Warner Bros. spiegando in modo dettagliato quale fosse la sua visione della storia, decisamente diversa da quella che tutti conoscono.
“Ricordo di avergli detto che non intendevo realizzare la classica versione “pulita” di Hollywood. Ciò che avevo in mente era qualcosa che assomigliasse al film “Shakespeare a colazione”, e che fosse un po’ inquietante“.
Fincher si riferisce a una commedia indipendente inglese del 1987 (“Withnail and I” il titolo originale) intrisa di uno humor nero tipicamente britannico al quale, a quanto pare, il regista intendeva aggiungere un’atmosfera spaventosa derivata, probabilmente dall’ambientazione fantastica della storia di J.K. Rowling.
Inutile dire che i piani dello Studio erano ben altri. In particolare, Fincher ricorda che i dirigenti della Warner gli risposero di voler fare un film che fosse un misto di “Tom Brown’s school days“, romanzo per ragazzi scritto da Thomas Hughes del 1857, e di “Oliver Twist” di Charles Dickens.
David Fincher, dal film di Spider-Man mai fatto a Squid Game
Quello legato a Harry Potter è solo uno dei tanti progetti saltati tra quelli proposti a David Fincher nel corso degli anni. Tra questi sono da considerare i due sequel del suo”Millennium – Uomini che odiano le donne” del 2011 (ne sarà realizzato solo uno, “Millennium – Quello che non uccide” nel 2018, per la regia di Fede Alvarez) e il seguito di “World War Z” con Brad Pitt, poi abbandonato del tutto.
Progetti abortiti molto spesso a causa di un equivoco di fondo tipico di Hollywood nei confronti dei grandi autori come lui. Il loro stile unico e la loro visione precisa e unica è, infatti, il motivo per cui le grandi case di produzione si rivolgono a loro, salvo poi ripensarci quando si rendono conto che proprio quell’unicità non va d’accordo con i loro standard tradizionali e conformisti.
Proprio questo, ad esempio, portò Fincher a essere escluso dalla rosa dei possibili registi del primo film su “Spider-Man“.
In un’intervista con il Guardian del 2023, Fincher racconta di aver proposto alla Sony Pictures nel 1999 un film incentrato su un Peter Parker già adulto, molti anni dopo aver acquisito i suoi poteri dal morso del ragno radioattivo, sul suo amore per Gwen Stacy e sulla morte di quest’ultima per mano di Goblin.
Come noto, lo Studio preferì un approccio più classico, con la tipica storia delle origini che sarebbe stata il punto di partenza della trilogia diretta da Sam Raimi nei primi anni Duemila.
A questo punto sarà interessante notare quale sarà il personale contributo di originalità che il regista darà al remake della fortunatissima serie sudcoreana “Squid Game“, la cui produzione è stata confermata dallo stesso creatore dello show Netflix, Hwang Dong-hyuk.
Harry Potter, la serie tra novità e tradizione
La storia di Fincher e del suo mancato film di Harry Potter ribadisce quanto sia complicato, per simili adattamenti, trovare il giusto equilibrio tra la fedeltà all’originale e la giusta libertà creativa da concedere a chi realizza questi progetti.
Un equilibrio con cui adesso stanno facendo i conti coloro che avranno l’onore e l’onere di sviluppare la serie tv per HBO dedicata al mondo di Hogwarts.
Che qualcosa di diverso si stia muovendo rispetto alle versioni cinematografiche emerge già dalle indiscrezioni sul casting dei personaggi principali. Qualche settimana fa, infatti, è trapelata la notizia che Paapa Essiedu (nel suo curriculum figurano, tra gli altri, il film “Assassinio sull’Orient Express” di Kenneth Branagh e la serie tv “Black Mirror“) fosse uno dei candidati principali per il ruolo del professor Severus Piton.
Paapa Essiedu is being eyed for the role of Professor Severus Snape in the upcoming “Harry Potter” TV series. https://t.co/65Gf0ThkJh
— Variety (@Variety) December 4, 2024
Inevitabili le polemiche per il colore della sua pelle (Essiedu, di origini ghanesi, è infatti di carnagione scura), diverso da quello del personaggio nei libri e del suo predecessore Alan Rickman. Pur spiegando che non c’è nulla di ufficiale in queste voci, la showrunner della serie Francesca Gardiner e il regista Mark Mylod hanno voluto precisare che il casting dei personaggi sarà “inclusivo e diversificato” e che questo varrà anche per i tre protagonisti Harry, Ron e Hermione.
Sembra scontato, dunque, che la versione di Harry Potter che gli spettatori ammireranno a partire dal 2026 o 2027 (le riprese dovrebbero partire nel 2025) presenterà delle differenze marcate dai precedenti adattamenti. Allo stesso tempo, però, lo show cercherà di essere più fedele ai romanzi grazie alla maggiore durata messa a disposizione dalla narrazione seriale rispetto a quella cinematografica.
Se la serie farà suo almeno in parte l’approccio più maturo e anticonformista che David Fincher aveva in mente per Harry Potter, si saprà solamente quando arriverà sui teleschermi di tutto il mondo, per quello che si preannuncia come uno degli eventi cruciali della cultura pop dei prossimi anni.
Conclusioni
- David Fincher e la sua visione di Harry Potter: Fincher è stato contattato per dirigere i film di “Harry Potter” e la sua visione sarebbe stata radicalmente diversa da quella di Chris Columbus. Avrebbe optato per un tono più inquietante, ispirato al black humor di film come “Shakespeare a colazione” piuttosto che il classico stile “pulito” e tradizionale proposto dallo Studio;
- Progetti mancati di Fincher: la sua carriera è segnata da vari progetti abortiti, tra cui il film di “Spider-Man” e il seguito di “World War Z“. Spesso questi fallimenti derivano dall’incompatibilità tra la sua visione unica e le aspettative delle case di produzione, che preferiscono approcci più convenzionali;
- Le differenze nella nuova serie TV di Harry Potter: la nuova serie TV di “Harry Potter” per HBO, prevista per il 2026 o 2027, presenterà un cast e un approccio più inclusivo e diversificato, con alcuni cambiamenti rispetto ai film precedenti, come confermano le voci del casting di Paapa Essiedu per Severus Piton.