La manovra 2025, diventata legge il 28 dicembre 2024, allarga la platea dei beneficiari che possono accedere al regime forfettario. La soglia per beneficiare della tassazione agevolata con aliquota al 15% sale a 35.000 euro.
Questa novità agisce sulle cause di esclusione dal regime forfettario, stabilite dall’articolo 1, comma 57 della legge n. 190/2014.
In particolare, vengono ridefiniti i criteri che determinano l’accesso o l’uscita dal regime, facilitando l’inclusione di chi percepisce redditi da lavoro dipendente e pensione senza compromettere i vantaggi fiscali offerti dalla Flat tax.
Nel frattempo, consiglio la visualizzazione del video YouTube di Canale Notizie, che spiega, semplificando e riassumendo, tutte le novità sulla Flat Tax e sul regime forfettario.
Quali sono le novità sul regime forfettario
Dal 1° gennaio 2025, cambia la regola secondo cui il regime forfettario è precluso ai soggetti che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e redditi a esso assimilato, in misura superiore non più a 30.000 euro, ma a 35.000 euro.
La Legge di Bilancio 2025 ha innalzato a 35.000 euro il limite di reddito di lavoro dipendente o pensione che preclude la Flat Tax ai titolari di Partita Iva.
Una norma fortemente voluta dalla Lega, il principale partito che si batte per arrivare al regime di Flat tax per tutti. Inizialmente, aveva chiesto che il tetto si portasse a 50.000 euro. Come al solito, le difficoltà maggiori derivano dalle coperture economiche. Ecco che, alla fine, la soglia è stata portata solo a 35.000 euro. Rispetto a prima, la soglia è stata innalzata di 5.000 euro.
La nuova norma stabilisce che, a partire dal 2025, i soggetti che nell’anno precedente hanno percepito redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, inclusi i redditi da pensione, non potranno accedere al regime forfettario se tali redditi superano la soglia di 35.000 euro.
Questa modifica amplia le possibilità per coloro che ricevono redditi da lavoro dipendente o pensione, consentendo loro di accedere al regime agevolato fino a questa nuova soglia, rendendo il sistema fiscale più inclusivo.
Come cambia la causa di esclusione dal regime forfettario
È importante ricordare che, con l’introduzione del limite di 30.000 euro nella Legge di Bilancio 2020, l’Agenzia delle Entrate, aveva chiarito che il superamento di tale soglia nell’anno precedente precludeva l’accesso al regime forfettario nell’anno successivo.
Questo stesso principio si applica anche per l’anno 2025, nonostante l’innalzamento della soglia a 35.000 euro.
Chi già applica il regime forfettario nel 2024 e supera il limite precedente di 30.000 euro, non dovrà uscire automaticamente dal regime nel 2025. Ciò, a condizione che i suoi redditi complessivi, compresi quelli da lavoro dipendente e assimilato, non superino il nuovo limite di 35.000 euro.
Come già detto, la Legge di Bilancio 2025 prevede infatti una modifica che innalza da 30.000 a 35.000 euro la soglia di reddito per i soggetti che percepiscono redditi da lavoro dipendente e assimilati, consentendo loro di continuare ad accedere al regime forfettario.
Quali sono gli impatti sulle casse dello Stato
L’innalzamento del limite di reddito da 30.000 a 35.000 euro per accedere al regime forfettario avrà un impatto significativo sulle entrate fiscali, con effetti per 110 milioni di euro nel prossimo triennio. È quanto emerge dalla relazione tecnica allegata al testo della Legge di Bilancio.
Per l’anno 2025, l’effetto immediato sarà una riduzione delle entrate fiscali pari a 54 milioni di euro di IRPEF e 7,4 milioni di euro di IVA. Però, vengono compensati parzialmente da 6,7 milioni di euro di detrazioni in meno, che non si applicano ai contribuenti forfettari. Nel 2025 si stima una perdita totale di 55,1 milioni di euro.
Nel 2026, l’impatto risulterà ancora più evidente, con una perdita complessiva di 167 milioni di euro di entrate IRPEF. A questi, si aggiungeranno 13,7 milioni di euro di minori entrate da addizionali regionali e comunali.
L’innalzamento della soglia di reddito per l’accesso al regime forfettario avrà un effetto diretto sulle entrate fiscali. Al tempo stesso, favorirà una maggiore inclusione di lavoratori autonomi e pensionati nel sistema fiscale agevolato.
Per riassumere il regime forfettario 2025
La manovra 2025, entrata in vigore il 28 dicembre 2024, amplia la platea dei beneficiari del regime forfettario, innalzando la soglia di reddito da 30.000 a 35.000 euro.
La modifica riguarda i soggetti con redditi da lavoro dipendente o pensione, che ora possono accedere al regime agevolato senza perdere i vantaggi fiscali. La legge, che riflette un impegno della Lega, modifica anche i criteri di esclusione dal regime, permettendo a più lavoratori autonomi e pensionati di beneficiarne.
L’incremento della soglia avrà un impatto sulle entrate fiscali, con una riduzione di 54 milioni di euro nel 2025. Tuttavia, le minori entrate saranno in parte compensate dalle detrazioni non applicabili ai forfettari. Nel 2026 l’impatto si prevede maggiore, con una perdita di 167 milioni di euro.