Nuove indagini dal caso di Giacomo Solinas. Il 40enne, scomparso da Gonnesa, nel Sud della Sardegna, potrebbe essere ancora vivo e manipolato da un gruppo di matrice occulta.
Questa è l’ultima ipotesi avanzata dai genitori che da oltre un anno proseguono incessantemente le ricerche dell’amato figlio assistiti dalle forze dell’ordine, dall’avvocato Michele Cocchiarolle e dal criminologo forense Gianni Spoletti.
Un fenomeno, quello delle sette, in continua espansione non solo in America ma anche in Italia. Si stimano circa 500 gruppi tra psicosette, scuole del potenziamento umano e associazioni di natura spirituale.
L’uomo si è allontanato dalla propria abitazione l’8 luglio 2023, portando con sé il suo smartphone, i suoi documenti d’identità e un borsone.
Paradossalmente, pochi attimi dopo, i suoi effetti personali, salvo un borsone nero, sono stati abbandonati in una campagna poco distante, a pochi metri da casa.
Gli avvistamenti del 40enne
Dal suo allontanamento, diversi avvistamenti sono pervenute ai parenti. Alcuni testimoni affermano di averlo visto a Sanluri, sulla S.S. 131 direzione nord della Sardegna, in salute e ripreso anche dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.
Per tutela della privacy, la sorella Giorgia non ha potuto visionare il materiale audiovisivo reperito dalle forze dell’ordine, poiché le registrazioni sono state cancellate 48 ore dopo la loro acquisizione.
Tra le zone segnalate anche Quartu, Sardara, Cagliari e Guspini.
Tag24 ha intervistato in esclusiva i coniugi Solinas, Marco e Lidia, per fare insieme il punto della situazione e analizzare i possibili risvolti di questa drammatica vicenda.
Giacomo vittima di una setta di matrice occulta
“Giacomo è potenzialmente manipolato da persone a noi sconosciute, malintenzionate, che ha conosciuto nei tempi antecedenti alla sparizione sui social network”, raccontano Marco e Lidia.
“Ci sono delle organizzazioni qui in Sardegna che reclutano ragazzi ‘fragili’ e li portano addirittura all’estero per lavorare, ma non sappiamo quale tipo di professione gli sia stata proposta”, specifica la madre.
“Secondo le nostre fonti, la priorità assoluta per gli adepti, affinché vengano accolti, è d’interrompere i contatti con i propri familiari e lasciarsi il passato alle spalle“.
“Riteniamo che la decisione di Giacomo di abbandonare i suoi effetti personali per strada non sia casuale, ma possa essere legata a una iniziazione per entrare nel gruppo“, affermano.
L’appello agli inquirenti: “Indagate su questa pista”
“Ci appelliamo agli inquirenti e chiediamo loro di seguire questa pista, di indagare in modo per trovare risposte per Giacomo”, spiega Lidia.
“Negli ultimi tempi mi è stato chiesto più volte se penso che Giacomo si sia suicidato. Se è accaduto, vorrei per favore poter organizzare un funerale, perché così non possiamo andare avanti”, afferma.
“Vogliamo sapere la verità, qualunque essa sia. Meritiamo risposte. Rinnoviamo a nostro figlio la possibilità di farsi sentire, anche inviando una foto con un quotidiano del giorno e che attesi che sta bene”, conclude.
Gli enti da contattare se si è vittima di una setta
Qualora Giacomo fosse vittima di una setta, l’invito è a prendere consapevolezza del problema e di ricordare che le uniche persone che lo ameranno e supporteranno incondizionatamente sono i suoi genitori.
Solinas può chiedere aiuto rivolgendosi ai seguenti enti e alle forze dell’ordine:
- Associazione Italiana Vittime delle Sette (AVIS) – +39 055 389 0154
- Centro Abusi Psicologici (CeSAP) – +39 327 3170512
- S.O.S. Abusi Psicologici – +39 0432 504129
Chiunque avesse informazioni sullo scomparso, può contattare il servizio d’emergenza al 112 anche anonimamente. Ogni contributo può essere utile a riportare sano e salvo l’uomk a casa.