Il Parlamento chiuso ancora per poco, il governo già a lavoro per riportare a casa la giornalista Cecilia Sala. Non c’è pace per la politica italiana e per l’esecutivo nazionale nemmeno dopo l’approvazione della legge di bilancio avvenuta lo scorso 28 dicembre. Pochi giorni dopo il voto del Senato, il Parlamento torna a lavoro trovandosi ad affrontare l’emergenza della connazionale detenuta in Iran con l’accusa di aver violato la legge islamica. Nella giornata di ieri, 2 gennaio 2025, si è tenuto un vertice a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alcuni ministri del suo governo.
Oggi 3 gennaio 2025 il sottosegretario Mantovano ha dato immediata disponibilità al presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica Guerini a riferire al Copasir sulla vicenda Sala. Una richiesta avanzata soprattutto da parte delle opposizioni che chiedono di essere coinvolte nelle azioni del governo per riportare la giornalista in Italia.
Non c’è solo il caso Sala. L’otto gennaio, la Camera dei deputati si esprimerà sulle pregiudiziali delle opposizioni contro la riforma della Giustizia con particolare focus sulla separazione delle carriere dei magistrati. Toccherà poi alla riforma del premierato, tanto voluta dal governo Meloni e scomparsa per un po’ dai radar, e all’autonomia differenziata. Spazio anche ai decreti lasciati sospesi e al tema carceri che potrebbe portare a un’ulteriore discussione sul ddl Sicurezza.
Già finite le ferie di gennaio 2025 per governo e Parlamento?
Subito al lavoro, a pochi giorni dall’approvazione della legge di bilancio. Oltre ai confronti che ci saranno nei prossimi giorni per la liberazione e il rimpatrio di Cecilia Sala, il governo Meloni deve fare i conti con le riforme e con i decreti la cui discussione è stata rinviata al 2025. Il mese di gennaio è fitto di impegni. Al primo posto c’è la riforma della giustizia e il nodo della separazione delle carriere dei magistrati. L’Anm ha espresso negli scorsi giorni il suo parere contrario.
La Camera dei deputati dovrà esprimersi sulle pregiudiziali dell’opposizione, se questo scoglio sarà superato la riforma potrebbe essere approvata anche prima della pausa estiva. Il 9 gennaio potrebbero arrivare novità sul premierato come annunciato dalla presidente del Consiglio nel corso della kermesse di Fratelli d’Italia Atreju 2024. Dopo il via libera al Senato, la riforma è ancora ferma a causa di alcune problematiche e della concomitanza con l’autonomia differenziata.
L’autonomia differenziata
Da segnare in rosso il 20 gennaio 2025 sul calendario. In quella data, arriverà la decisione da parte dei giudici costituzionali sul decreto ‘Spacca Italia’: potrebbe essere dichiarato ammissibile il referendum che metterebbe in discussione il dl Calderoli portato avanti dalla Lega tra i mille dubbi di Fratelli d’Italia e Forza Italia. La riforma è stata completamente “rimodellata” rispetto al testo originale dato che la Consulta si è espressa su molti suoi aspetti.
Il Parlamento dovrà affrontare, in seduta congiunta, anche la nomina dei giudici costituzionali. Dallo scorso 21 dicembre sono 11 su 15 i componenti e vanno scelti altri quattro membri. Da discutere anche la proposta di legge sulla Corte dei Conti che potrebbe velocizzare l’uso di fondi del Pnrr per le pubbliche amministrazioni. Anche questa pdl è stata oggetto di molte polemiche da parte dei magistrati.
I decreti e il tema carceri
C’è poi il discorso decreti. Un tasto dolente visto il gran numero di leggi da approvare: a partire dal Milleproroghe fino al decreto Caivano la lista è lunga. Preoccupa la questione sull’invio di armi all’Ucraina vista la contrarietà di molti partiti dell’opposizione e della Lega. Il Carroccio proprio su quest’ultimo tema potrebbe giocare un ruolo decisivo.
Con l’arrivo del Giubileo e visti i numeri neri riguardanti i suicidi nelle celle potrebbero arrivare novità sulle carceri. Una spinta fondamentale arriva da Forza Italia che già a dicembre aveva invitato a un miglioramento delle condizioni dei detenuti all’interno del ddl Sicurezza. Anche quest’ultimo pacchetto di misure contestato tornerà nelle discussioni del Parlamento in questo mese che si preannuncia già da ora impegnativo per il governo Meloni.
Gli impegni di Parlamento e governo a gennaio 2025
- Emergenza internazionale e caso Cecilia Sala: Il governo italiano è immediatamente operativo per affrontare la detenzione della giornalista Cecilia Sala in Iran, con incontri istituzionali già in corso. Il sottosegretario Mantovano ha assicurato collaborazione con il Copasir per garantire trasparenza e coinvolgimento delle opposizioni.
- Agenda politica fitta e riforme: Gennaio 2025 è ricco di appuntamenti politici per il governo Meloni. In cima all’agenda ci sono la riforma della giustizia con la separazione delle carriere dei magistrati, la riforma del premierato, e l’autonomia differenziata, con attese decisioni della Corte costituzionale sul referendum del “dl Spacca Italia”.
- Decreti e temi critici: Il Parlamento dovrà affrontare numerosi decreti, tra cui il Milleproroghe e il decreto Caivano. Importanti discussioni riguardano il ddl Sicurezza e le condizioni carcerarie, mentre permangono divisioni politiche sul tema dell’invio di armi all’Ucraina.