Ognuno ha un ricordo personale di Aldo Agroppi, l’ex calciatore dal cuore granata morto a 80 anni nella sua Piombino, ma uno molto toccante lo ha scritto Luca Centini, giornalista del quotidiano “Il Tirreno”.

“Le persone vicine ad Agroppi – ha scritto – sapevano ormai da giorni quanto le sue condizioni di salute fossero complicate. Ma speravano di ricevere la notizia il più tardi possibile. Magari ai tempi supplementari, come in una partita di coppa. E invece la notizia è arrivata. Aldo se n’è andato. Sembra impossibile. Piombino senza Agroppi? Nessun piombinese, fino a poche ore fa, avrebbe potuto pensare una roba del genere. L’Italia piange il campione che non c’è più, Piombino perde invece il suo amico più sincero”. 

L’amore per Piombino: “Per me è il Paradiso terreste”

Agroppi, Sonetti, Nassi, i piombinesi che hanno fatto fortuna nel calcio ma la loro città mai l’hanno dimenticata. Scrive Centini: “Chissà se Aldo, ovunque si trovi, continuerà ad accarezzare con le sue parole questa strana città, dove si giocava a pallone tra le ciminiere annerite e il mare azzurro come il cielo”. Il giornalista ricorda un’intervista di Agroppi: “Piazza Bovio ce l’abbiamo solo noi: una terrazza protesa sul mare che spazia su gran parte dell’Arcipelago toscano e nelle giornate limpide arriva sino alla Corsica e Giannutri: per me è il Paradiso terrestre. Da lì guardo il mondo. Qui sono nato e qui morirò. Ho fatto la vita che volevo dichiarando guerra ai servi e ai leccaculo. E non ho rimpianti”.

Era un uomo vero. Durante la pandemia ascoltai un’intervista di Agroppi durante la quale, al giornalista che parlava di disavventure calcistiche, rispose: “Ma ci sei andato al supermercato? Io sì, stamani, e ho visto persone che non potevano comprare due pacchi di pasta ma solo uno perché non avevano i soldi. Quelle sono disgrazie vere”. Chiaro e dritto al cuore come sempre. 

Stefano Bisi