Il finale di “American Psycho” è uno dei più discussi ed enigmatici nella storia del cinema. Diretto da Mary Harron e basato sul romanzo di Bret Easton Ellis, il film racconta la storia, apparentemente lineare di Patrick Bateman, un yuppie di Wall Street la cui vita prende una piega oscura e violenta.

Ma la domanda che attanaglia molti spettatori è: Patrick Bateman ha realmente ucciso quelle persone? La pellicola gioca abilmente con la realtà e la percezione, e lascia il pubblico incerto sulla sanità mentale del protagonista.

Scendiamo nei dettagli e tentiamo di dare una spiegazione a questo finale.

Qual è la spiegazione del finale di American Psycho?

Mentre Luca Guadagnino è a lavoro per rivisitare il suo American Psycho, i fan di questo cult si chiedono ancora cosa significhi il finale.

Sebbene sia senza dubbio uno dei finali più confusi mai visti sullo schermo, il finale di American Psycho ha spiegato la cronologia degli eventi e degli omicidi (veri o presunti) di Bateman.

Quando quest’ultimo si risveglia dalla sua furia omicida e dalla successiva confessione, si reca immediatamente all’appartamento di Paul Allen per ripulire i resti che ha lasciato lì.

Una volta arrivato lì, però, Bateman non trova alcun cadavere, nessun resto e l’appartamento è perfettamente pulito. Un agente immobiliare freddo, inoltre, lo informa che nessun “Paul Allen” è il proprietario di quell’appartamento e lo invita ad andare via.

Successivamente Bateman si ritrova a pranzo con i colleghi quando, con sua grande sorpresa, incrocia il proprio avvocato. L’uomo lo scambia per qualcun altro e lo saluta con un’aria di complicità, alludendo a uno strano messaggio in segreteria telefonica che avrebbe lasciato intendere azioni violente.

L’avvocato sembra convinto che si tratti di uno scherzo ai danni di Bateman, sottolineando come quest’ultimo sia troppo “quadrato” per essere coinvolto in simili atrocità. Stupito, Bateman insiste sulla veridicità dei suoi racconti, e inizia a descrivere nei minimi dettagli i suoi efferati crimini.

La reazione dell’avvocato è inaspettata: infastidito e scosso dalla cruda realtà dei fatti, l’uomo interrompe bruscamente la conversazione, visibilmente a disagio di fronte alla gravità delle confessioni di Bateman. E va via.

Successivamente, poiché il corpo di Paul Allen non si trova nell’appartamento e la polizia ha lasciato Bateman in pace, il finale mostra quest’ultimo tornare a conversare con i colleghi come se fosse un giorno normale.

La regista Mary Harron ha spiegato che il finale è un po’ pasticciato e che lei lo considera un suo fallimento personale. Avrebbe voluto rendere l’epilogo ambiguo come il romanzo, e invece con un finale del genere, la maggior parte degli spettatori che guarda il film, pensa che tutti gli omicidi siano stati solo immaginati e che in realtà Bateman non abbia ucciso nessuno.

Basato sul romanzo omonimo di Bret Easton Ellis, American Psycho racconta la storia del giovane banchiere di Wall Street Patrick Bateman (Christian Bale) impegnato non solo a prendersi cura della sua pelle, della sua bellezza e del suo lavoro, ma anche in omicidi sempre più scioccanti e grotteschi, mentre continua a trovare il tempo anche per gli eventi sociali e il sesso.

Queste le sue parole: “Una cosa che ritengo sia un mio fallimento è che le persone continuano a uscire dal film pensando che sia tutto un sogno, e non è mai stata mia intenzione. Volevo solo essere ambiguo come lo era il libro. Penso che sia un mio fallimento nella scena finale perché ho semplicemente sbagliato l’enfasi“.

Quindi Patrick Bateman ha ucciso davvero quelle persone?

La regista ci tiene a precisare che Bateman è davvero un serial killer! Mentre è vero che, da psicopatico e sociopatico qual è, Patrick stia vivendo deliri e allucinazioni, non significa che gli omicidi siano avvenuti solo nella sua testa.

Turner attribuisce la confusione del finale anche al deterioramento mentale che affligge il protagonista. Lui ha una percezione distorta della realtà, ma non significa che non abbia commesso quei crimini, sicuramente li ha commessi in modo meno preciso e meno scenografico di quello che immagina nella sua testa.

Patrick Bateman ha ucciso il suo collega Paul Allen?

Mary Harron e Bret Easton Ellis, regista e sceneggiatrice, hanno dichiarato che il dubbio sull’omicidio di Paul Allen da parte di Patrick Bateman è volutamente lasciato ambiguo, poiché entrambe le interpretazioni rafforzano il messaggio di American Psycho. I

l finale del film suggerisce che Patrick potrebbe aver ucciso un collega senza che nessuno se ne accorgesse o si preoccupasse, data l’atmosfera amorale e spietata di Wall Street.

In questo ambiente dove indossare un abito sbagliato rappresentava un errore più grave rispetto a rovinare la vita di milioni di proprietari di case, gli atti disumani erano praticamente irrilevanti.

L’intenzione di Bateman di uccidere Paul Allen era evidente già quando Paul lo scambiò per Marcus Halberstram. Il suo omicidio, però, è probabilmente un’impressa immaginaria, poiché Patrick Bateman verrebbe espulso dai circoli dell’alta società se iniziasse a uccidere i colleghi.

Meglio riversare la propria violenza su prositute e senzatetto.

In conclusione

In definitiva, la risposta alla domanda “Patrick Bateman ha ucciso davvero?” è lasciata all’interpretazione dello spettatore.

Secondo la regista alcuni omicidi sarebbero veri (le prositute, il senzatetto) e altri sarebbero immaginari, come quello del suo collegha Paul.

Il finale di “American Psycho” è un enigma che continua a far discutere, proprio come il personaggio stesso. L’ambiguità è voluta, e invita il pubblico a riflettere sulla natura della realtà, sulla psiche umana e sul ruolo della società nel plasmare i nostri comportamenti.