Manca pochissimo alla competizione di rally raid più famosa al mondo, la Parigi-Dakar: poche ore fa si è svolto il briefing generale, che ha visto la partecipazione di 1500 persone, su un totale di cinquemila presenti nell’area. Le strutture per questo 2025 sono più all’avanguardia che mai: un campo base provvisto di eliporto, ospedale da campo, mense e una sala stampa che accoglieranno oltre 150 giornalisti provenienti da più di 70 paesi.

Domani parte ufficialmente un’avventura tra le insidie del deserto, quello saudita, perché oramai dal 2020 la competizione si svolge soltanto in Arabia. L’edizione di quest’anno prenderà il via da Bisha, nella provincia dell’Asir, una zona del sud dell’Arabia Saudita confinante con lo Yemen, celebre per le sue montagne che sfiorano i 3000 metri. Come da previsioni, il terreno si presenta particolarmente ostico: spesso gli italiani che partecipano fanno molta fatica a resistere in un torneo che, oltre alle capacità sportive, implica tanta resistenza alle condizioni atmosferiche.

Dunque quali sono le possibilità per i nostri connazionali e quale italiano in passato è riuscito a portare a casa un trofeo così ambito?

Parigi-Dakar 2025: gli italiani che hanno vinto in passato

Per andare a scovare una vittoria tutta italiana bisogna tornare indietro nel tempo, quando il rally si disputava in terra africana, proprio per come era stato concepito. Soprattutto i piloti su due ruote hanno fatto la storia della Rally Dakar.

Tra i nomi più noti spicca Edi Orioli, con ben quattro vittorie nella competizione, seguito dalla leggenda Fabrizio Meoni, l’ultimo italiano a trionfare ben 22 anni fa, nel 2002. Lo scarno palmarès per gli italiani dimostra la difficoltà del torneo. Nella stessa categoria, tra i piloti da ricordare, ci sono anche Franco Picco, protagonista con tre piazzamenti sul podio finale, e, infine, Andrea Balestrieri, Ciro De Petri e Giovanni Sala, che hanno ciascuno conquistato un podio.

Nel rally, però, non c’è solo la categoria dedicata alle moto: tra i mezzi utilizzati anche le macchine, i quad e, addirittura, mezzi pesanti come i camion. L’italiano Francesco Perlini si è distinto proprio in quest’ultima categoria, vincendo due edizioni consecutive del rally, nel 1992 e nel 1993, alla guida dei mezzi prodotti dall’azienda di famiglia.

Parigi-Dakar: gli italiani in gara nel 2025

Il rally più estremo al mondo è come una maratona: non è detto che per parteciparvi bisogna essere professionisti. E, di fatto, i professionisti di nazionalità italiana quest’anno sono solo due: Paolo Lucci e Tommaso Montanari, che possono puntare a posizioni concrete in classifica.

In totale sono 9 i piloti di nazionalità italiana che hanno deciso di tentare l’impresa. Infatti, per molti, il vero podio è la semplice partecipazione al torneo, una sfida personale con sé stessi. Una gara, sì, contro i propri limiti e le proprie paure, ma soprattutto contro la forza della natura: il vero avversario del torneo. Si può essere degli ottimi piloti, gestire bene il proprio mezzo, ma occorre essere pronti a gestire qualunque imprevisto. Chissà se un italiano possa portare a casa una vittoria che manca da molto, molto, troppo tempo.

Fabrizio Meoni: la leggenda della Parigi-Dakar

Sarebbe potuto diventare il più grande in assoluto, se non fosse stato per quel tragico incidente l’11 gennaio del 2005. Fabrizio Meoni si trovava a circa 184 km dalla partenza della tappa, in Mauritania, quando una caduta a tutta velocità si è rivelata fatale.

Il violento impatto ha causato a Meoni un arresto cardiaco: il pilota è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Meoni, molto conosciuto nel suo settore, ha lasciato un vuoto incolmabile e rappresenta tutt’ora una delle più grandi fonti d’ispirazione per tutti i piloti che si avvicinano a questo mondo affascinante.