Una lotta salvezza avvincente in questa Serie A. Manca una giornata al giro di boa ma si possono già tirare le prime somme per quanto riguarda le squadre che dovranno mantenere la categoria, cercando di evitare di sprofondare in Serie B.

Cagliari, Venezia e Monza (in ordine di classifica) sono le squadre ora invischiate nella cosiddetta “zona rossa” ma nessuno è al sicuro e la salvezza nel massimo campionato passerà dai dettagli. Dal dodicesimo posto in giù sono tutte in lotta, anche se pure un po’ più su c’è da stare con gli occhi aperti.

Serie A, lotta salvezza incerta fino alla fine

La lotta salvezza, la storia insegna, spesso, si è decisa al photofinish in Serie A. Lanciare sentenze, quindi, può essere esercizio pericoloso e controproducente ma in quest’analisi si passeranno in rassegna le squadre, con l’obiettivo dichiarato di mantenere la categoria, per cercare di capire chi rischia di più.

Al termine della diciottesima giornata, la classifica recita Monza ultimo a 10 punti, Venezia poco sopra con 13 lunghezze e Cagliari terzultimo a 14 punti. Al momento a retrocedere sarebbero queste tre formazioni ma la situazione può sempre cambiare. Fino a qualche giornata fa era il Venezia, invischiato in fondo alla classifica e il Lecce tra le sabbie mobili. Ora, invece, sono gli uomini di Nicola gli ultimi a essere a rischio e poco su ci sono i salentini che non se la passano tanto tranquilli.

Serie A, chi è salvo al momento

Il Lecce, infatti ad ora, diciassettesimo sarebbe l’ultima squadra a salvarsi ma le recenti due sconfitte indicano che anche la cura Giampaolo non è risolutiva, Serve correre, un po’ come fatto dal Verona (che non pareggia mai) e reduce da due vittorie nelle ultime tre. A 18 punti, come gli scaligeri, c’è anche il Como, che ha vinto proprio lo scontro diretto contro i salentini e respira un po’. Ma anche per Fabregas sarà una corsa a tappe durissima.

Lo stesso Parma (quattordicesimo) con sempre 18 lunghezze si è tirato su vincendo col Monza ma la squadra sembra più in difficoltà rispetto a inizio anno. Gli infortuni, infatti, hanno pesato sui ducali ma rappresentano, spesso, una croce troppo grande per le cosiddette “piccole” non così attrezzate. Vedi assenza di Pessina nel Monza, fardello pesantissimo.

Verona, Como e Parma non hanno cambiato allenatore, mentre il Genoa ha deciso di sostituire Gilardino con Vieira. L’ex campione del Mondo aveva trovato una stabilità ma col francese in panchina i punti arrivano cospicui e la tredicesima piazza in coabitazione con l’Empoli (appena battuto) ha fatto passare un sereno fine 2024. Attenzione, però, perché tutte possono rischiare di farsi risucchiare nelle zone basse.

Salve sì ma occhio alle sorprese

Detto delle squadre, sicuramente, in lotta per la salvezza in Serie A, ci sono anche delle altre formazioni che, quasi, al giro di boa non sono ancora serene. Il Torino, ad esempio, non dovrebbe rischiare, ma essere undicesimo e senza il totem Zapata per tutta la stagione è un rischio da non sottovalutare.

L’Udinese, poi, fermato sul pari proprio dai granata nell’ultimo turno, è nono a 24 punti e può respirare aria pura. C’è ottimismo con Runjaic ma basta ricordare la miracolosa salvezza all’ultimo istante della scorsa stagione per capire che serve ottenere prima i fatidici “40 punti” per la salvezza e, poi, si potrà stare tranquilli.

La parentesi finale va dedicata alla Roma, decima in classifica, che è esattamente a metà della quota. 20 punti, però, sono un bottino misero per una formazione che decisamente deve puntare ad altro. Al terzo allenatore stagionale, però, l’umiltà infusa da Ranieri per ottenere il minimo traguardo stagionale può fare la differenza. Anche perché negli anni recenti anche squadre che sembravano certe di salvarsi si sono scavate la fossa da sole (vedi Benevento con Inzaghi) o hanno ottenuto salvezze miracolose (come il Crotone di Nicola). E allora buona lotta e si salvi chi può.