Quello di ieri sera è stato il decimo messaggio di fine anno di Sergio Mattarella da Presidente della Repubblica. Un messaggio breve, durato appena 15 minuti, in cui il Capo dello Stato ha richiamato il Governo e il Parlamento alle proprie responsabilità evidenziando limiti e mancanze che, tuttavia, non hanno trovato eco nei commenti e nelle reazioni dei principali esponenti politici.

Nel consueto discorso di fine anno alla Nazione, Sergio Mattarella ha toccato uno a uno tutti i nervi scoperti della vita della nazione senza critiche dirette o esplicite al Governo in carica, bensì sollevando preoccupazioni e riflessioni generali. Alcuni passaggi, più di altri, sembrano richieste esplicite di azioni concrete o a una riflessione su alcune scelte politiche in corso.

Ecco i punti principali del discorso pronunciato ieri – martedì 31 dicembre 2024 – dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e le reazioni dei principali leader politici.

Il discorso di Sergio Mattarella e il richiamo all’antifascismo

Nel suo discorso il presidente della Repubblica ha ricordato che il 2025 sarà l’anno dell’ottantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo che sancì la fine della Seconda Guerra Mondiale, concludendo uno dei periodi più bui della storia del nostro Paese.

Non a caso il Presidente Mattarella ha scelto di concludere il suo discorso con un richiamo ai valori antifascisti – pur non pronunciando la parola ‘fascismo’ – su cui si basa la Costituzione italiana.

“Nel 2025 celebreremo gli ottanta anni della Liberazione. È fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità. Una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia.”

Il 2024 ha reso evidente come l’Italia non abbia ancora fatto completamente i conti con il fascismo e con ciò che ha rappresentato, ovvero: una ferita che lacerò profondamente la giovane e fragile unità nazionale, rendendo gli italiani nemici e trascinando il Paese nella tragedia della guerra.

Tra rigurgiti nostalgici e tentativi di sdoganare atteggiamenti e ideali che dovrebbero ormai essere relegati alla storia, il richiamo del Presidente Mattarella alla Liberazione suona come un richiamo forte alla difesa concreta dei valori di democrazia e libertà a cui si ispira la Costituzione italiana.

Il richiamo al Governo: “Troppe disuguaglianze”

Nei mesi scorsi fecero molto discutere le parole pronunciate dal Presidente Mattarella a un evento dell’Osservatorio Permanente Giovani. Nel suo intervento il Capo dello Stato affermò di aver più volte firmato leggi che non condivideva e che considerava sbagliate e di essere stato costretto a firmarle perché approvate dal Parlamento.

Erano le settimane in cui si discuteva di Autonomia Differenziata, Decreto Sicurezza e reato universale di maternità surrogata. Ieri sera nel suo discorso agli italiani Mattarella ha dedicato ampio spazio al problema delle disuguaglianze e della mancata tutela dei diritti civili.

Disuguaglianza tra Nord e Sud del Paese, disuguaglianza nell’accesso alle cure, emergenza carceraria, povertà, sicurezza sul lavoro, disoccupazione giovanile e mancanza di alternative per i giovani. Un lungo elenco di ingiustizie in cui il Presidente non dimentica nessuno e destinato a chi ha il potere, tramite l’azione legislativa, di porre le condizioni per colmare i divari e superare le disuguaglianze.

Su alcuni temi l’attuale governo è intervenuto con provvedimenti divisi come la legge sull’Autonomia Differenziata, l’introduzione di nuovi reati con il Ddl Sicurezza, con la legge che rende la gestazione per altri reato universale. Su altri non è intervenuto, o, lo ha fatto con provvedimenti poco incisivi come l’emergenza carceri, le morti sul lavoro e il contrasto al lavoro povero.

“Rispetto e dignità. Ancora un volta le parole del Presidente della Repubblica sono un punto di riferimento per tutti e tutte noi, e per il Paese”.

È stato il commento del leader di Avs Nicola Fratoianni che sottolinea il richiamo del presidente alla tutela dei diritti e della dignità delle persone.

Il leader di +Europa, Riccardo Magi, sottolinea, invece, il richiamo del Presidente all’importanza dell’esercizio del voto come strumento nelle mani dei cittadini per scegliere democraticamente quale volto dare al Paese.

“Partendo dallo spirito della Liberazione, di cui nel 2025 si celebrano gli 80 anni, il Presidente ha sottolineato l’importanza della partecipazione democratica come mezzo per il bene comune. Il 2025 sarà un anno referendario, con gli italiani che saranno chiamati a esprimersi su alcuni quesiti decisivi, autonomia e cittadinanza prima di tutto”.

Patriottismo, le parole del presidente sono state comprese?

Tra i tanti temi affrontati in un discorso ricco di contenuti c’è anche quello di Patria. Il concetto di patria descritto dal presidente Sergio Mattarella è un concetto innovativo, che guarda al futuro e non al passato. La Patria di Mattarella è una patria che unisce e non divide, è una patria che accoglie e non esclude. È una Patria che guarda alla Pace e non alla guerra.

“Siamo tutti chiamati ad agire, rifuggendo da egoismo, rassegnazione o indifferenza.Nella quotidiana esperienza di tanti nostri concittadini si manifesta un sentimento vivo, sempre attuale, dell’idea di Patria.”

ha detto Mattarella, che poi ha continuato:

“È patriottismo quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità. È fondamentale creare percorsi di integrazione e di reciproca comprensione perché anche da questo dipende il futuro delle nostre società.”

Un intervento deciso nello spinoso dibattito sulle politiche di accoglienza dei migranti e sulla cittadinanza italiana attuate dall’attuale Governo.

In una nota ufficiale di Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha commentato così il richiamo al patriottismo:

“Nel corso del colloquio, Meloni ha apprezzato il richiamo del Presidente al valore fondante del patriottismo, come motore dell’azione quotidiana e sentimento vivo che muove l’impegno di quanti sono al servizio della cosa pubblica e della comunità nazionale “.

Nessun commento, invece, al momento da parte del leader della Lega Matteo Salvini, leader europeo del partito dei Patrioti di Victor Orbán .

Pace, femminicidi e libertà di stampa nel discorso di Mattarella

Nel suo discorso, il Presidente della Repubblica ha naturalmente affrontato il tema della Pace, parlando di una ‘pace giusta’, ha ricordato la giornalista italiana Cecilia Sala, in carcere a Teheran, sottolineando il valore della libertà di stampa e infine ha evidenziato la scarsa attenzione dedicata alla tutela dell’ambiente e agli effetti del cambiamento climatico. Anche quest’anno, infine, il presidente Mattarella ha voluto dedicare ampio spazio all’emergenza femminicidi ricordando Giulia Cecchettin.

In sintesi

Ecco una sintesi in 5 punti dei temi affrontati dal Presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno:

  1. Decimo messaggio di fine anno di Mattarella: Il 31 dicembre 2024, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha pronunciato il suo decimo messaggio di fine anno, un discorso breve (15 minuti) in cui ha esortato Governo e Parlamento ad affrontare le proprie responsabilità, senza però fare critiche dirette. I temi trattati non hanno suscitato ampie reazioni tra i leader politici.
  2. Antifascismo e Liberazione: Mattarella ha sottolineato che il 2025 segnerà l’ottantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo. Ha ribadito l’importanza dei valori antifascisti alla base della Costituzione italiana.
  3. Diritti civili e disuguaglianze: Il Presidente ha dedicato ampio spazio alla denuncia delle disuguaglianze sociali ed economiche, come quelle tra Nord e Sud, la povertà, la disoccupazione giovanile e la crisi carceraria. Ha richiamato la politica a intervenire con azioni concrete per risolvere questi problemi.
  4. Patriotismo e accoglienza: Mattarella ha trattato il tema della “Patria” in un contesto inclusivo, definendola come una patria che unisce e accoglie. Ha sottolineato l’importanza di percorsi di integrazione e ha lanciato un messaggio di accoglienza nei confronti dei migranti e di rispetto per i valori costituzionali, in contrasto con alcune politiche attuali.
  5. Pace, libertà di stampa e ambiente: Nel suo discorso, Mattarella ha anche trattato il tema della pace, citando la “pace giusta”, e ha ricordato la situazione della giornalista Cecilia Sala, incarcerata a Teheran. Ha poi sottolineato la necessità di una maggiore attenzione alla tutela dell’ambiente e agli effetti del cambiamento climatico, temi su cui ha esortato il governo ad agire con maggiore decisione.