Il 2025 della Fiorentina si baserà principalmente sulla qualificazione alla prossima Champions League, un traguardo che la formazione viola non centra da quasi quindici anni. I toscani non entrano in Europa dalla porta principale dalla stagione 2009-2010, l’ultima vissuta nella principale competizione europea per club. Tra gli obiettivi della Fiorentina però c’è anche la prima vittoria assoluta in Conference League, un torneo in cui i gigliati si sono spinti sempre in finale negli ultimi due anni.
Conference League 2025, le favorite: sogna la Fiorentina
La Fiorentina tra il 2023 e il 2024 è riuscita a disputare l’ultimo match valido per l’assegnazione del trofeo, perdendo nel primo caso contro il West Ham e nel secondo contro l’Olympiacos. L’ambizione della viola, quindi, sarà almeno riprovarci nel 2025: con la speranza che il terzo tentativo sia quello giusto per portare a casa una coppa che sta quasi diventando maledetta per i toscani.
La Fiorentina ha già messo le prime basi per centrare questo traguardo, dato che ha centrato la qualificazione agli ottavi di finale al termine della prima fase. I viola hanno staccato il pass per il secondo turno ad eliminazione diretta grazie a un ottimo terzo posto, risultando la miglior squadra del torneo dopo Chelsea e Vitoria Guimaraes. 13 punti in sei giornate che lasciano ben sperare la formazione di Raffaele Palladino, sicuramente tra le favorite per la vittoria finale.
Il ruolo di favoritissima quest’anno però è ricaduto sul Chelsea di Enzo Maresca, che ha chiuso la prima parte del torneo a punteggio pieno. Sei partite e altrettante vittorie per i Blues, che hanno letteralmente dominato, meritando il primato con 18 punti. Il Chelsea è certamente l’avversaria da battere in questa Conference League, dove chiaramente potrebbe incrociare anche la Fiorentina.
Chelsea regina delle favorite, ma quanta concorrenza per i viola
Tutto dipenderà dal sorteggio del prossimo 21 febbraio, utile per accoppiare le otto squadre qualificate agli ottavi con le vincenti degli spareggi. Qualora Fiorentina e Chelsea capitassero dalla stessa parte del tabellone, l’incrocio potrebbe in semifinale. Un’ipotesi che slitterebbe alla finale di Breslavia del 28 maggio nel caso in cui le due squadre venissero sorteggiate una da parte e una dall’altra.
Da non sottovalutare chiaramente il Vitoria Guimares, formazione che si è ben difesa in questa prima fase insieme a Rapid Vienna e Legia Varsavia. Insidioso ma non di certo insuperabile lo Djurgarden, formazione svedese qualificata direttamente agli ottavi di finale. Il conto delle magnifiche otto quindi si chiude con Lugano e Cercle Brugge, che hanno molte meno chance di andare a vincere il torneo.
Anche la griglia play-off, tuttavia, nasconde delle insidie. La prima è certamente rappresentata dal Real Betis, formazione spagnola che incontrerà il Gent agli spareggi. Guai a sottovalutare Copenaghen e Heidenheim, che avranno modo di confrontarsi subito ai play-off. Il cerchio delle papabili passa anche dai polacchi dello Jagiellonia, così come dalle varie APOEL Nicosia, Panathinaikos e Molde che saranno sempre impegnate negli spareggi.
La Fiorentina punta alla prima vittoria assoluta in Conference
I riflettori però saranno puntati tutti sul Chelsea, che potrebbe diventare la prima formazione ad aver vinto almeno una volta una delle competizioni europee più importanti. I Blues infatti vantano due affermazioni in Champions League, conquistata sia nel 2012 che nel 2021. Nel ricco palmarès degli inglesi spiccano anche due Europa League, messe in bacheca nel 2013 e nel 2019. Il Chelsea però vanta anche due affermazioni in Coppe delle Coppe, un torneo vinto tanto nel 1971 quanto nel 1998.
Per la formazione di Enzo Maresca quindi la Conference League ha un peso ancor più grande, dato che potrebbe valere anche un record fino ad ora mai raggiunto finora da nessun altro club. La Fiorentina al contrario potrebbe mettere in bacheca il suo secondo trionfo internazionale, visto che nel Palmarès viola al momento spicca solo una Coppa delle Coppe conquistata nel 1961.
I viola poi potrebbero fare un grosso favore all’Italia, che diverrebbe il primo Paese ad aver vinto almeno una Conference League con due squadre diverse. Ad aprire il cerchio infatti fu la Roma di José Mourinho, vincitrice della prima e storica edizione disputata nel 2022.
La viola quindi spera di ripetere l’impresa dei giallorossi, che varrebbe non solo un trofeo un più ma anche la qualificazione di diritto alla prossima Europa League. Un biglietto che forse a fine stagione neanche servirà ma che, dato il livello della Serie A, sarebbe bene tenersi in tasca per blindare una qualificazione europea.