Sono giorni di grande apprensione per Naser Kjazim, soprannominato “Fabio Ronchetti”, scomparso da Roma il 28 dicembre 2024.

Di nazionalità macedone, il sessantenne abita in Italia da vent’anni. Senza fissa dimora, negli ultimi cinque era seguito da una comunità di volontariato della Capitale, con sede in zona Tuscolano.

Il suo smartphone risulta spento e non ha con sé i documenti d’identità. In passato si era già allontanato per brevi periodi, ma era sempre raggiungibile al cellulare.

Il suo prolungato silenzio è stato determinante per l’avvio delle prime ricerche, condotte dalle forze dell’ordine e parallelamente dall’associazione Penelope Italia OdV.

Abbiamo intervistato Rocco Micale, vice presidente della sezione Lazio dell’ente no-profit che ha fornito al nostro quotidiano un identikit dell’uomo e una descrizione dell’abbigliamento l’ultimo abbigliamento che indossava al momento della sparizione.

Ultimo abbigliamento e segni particolari

“Naser è alto un metro e settantacinque, ha occhi marroni, capelli e barba grigi. Il giorno della scomparsa indossava una giacca, pantaloni scuri e scarponcini. Si tratta di una persona con fragilità psichiche, che necessita di essere ritrovata al più presto”.

“Tra i segni particolari, ha un tatuaggio con la scritta ‘Kazim’ sul bicipite destro e sa suonare la chitarra, uno strumento che potrebbe aver portato con sé”.

“L’ultima zona di avvistamento è stata l’Ospedale Cristo Re di Roma. È stato dimesso dalla struttura sanitaria il 12 dicembre 2024. Prima di allontanarsi, frequentava la zona Cinecittà Est”.

“Chiunque avesse informazioni relative al sessantenne, anche minime, è invitato a contattare le forze dell’ordine al 112 o il Pronto Penelope, attivo ventiquattro ore su ventiquattro, 7 giorni su 7 al numero  +39 339 6514799“, conclude.

L’organizzazione di volontariato segnala anche il caso di Maurizio Rosi, scomparso da Roma il 24 novembre 2024, in circostanze ancora da accertare. A un mese di distanza dal suo allontanamento, il sessantanovenne non è stato ancora ritrovato.

I punti frequentati da Kjazim

Naser parla perfettamente l’italiano, è una persona amichevole e benvoluta da tutti. Può essere avvicinato ma con discrezione, senza menzionare di essere a conoscenza della sua scomparsa.

È consigliabile, qualora una persona lo incontrasse, offrire all’uomo un pasto caldo, acqua, nell’attesa dell’arrivo delle autorità competenti.

Secondo informazioni raccolte sui social network in un post del giugno 2020, Kjazim era solito frequentare la Villetta della Misericordia del Policlinico Gemelli e le stazioni di treni e metropolitane di Battistini, Termini, Tiburtina e Subaugusta.

Non si esclude la possibilità che possa essersi spostato fuori Roma, diretto in altre località, utilizzando mezzi pubblici come bus ATAC, tram o pullman Cotral per raggiungere località vicine.

Dicembre: un mese pericoloso per chi dorme in strada

“Perché sparire improvvisamente senza dare alcuna spiegazione? È forse in pericolo o costretto ad allontanarsi da tutto e tutti per motivi ignoti?“. È ciò che si chiedono presumibilmente le autorità, amici, conoscenti e tutte le persone a lui affezionate.

Al di là delle ipotesi, una cosa è certa: Kjazim necessita di essere ritrovato al più presto sano e salvo. Il mese di dicembre rappresenta un periodo potenzialmente pericoloso per una persona che vive all’aperto.

Le temperature notturne a Roma possono scendere fino ai 3°C, una condizione che può favorire l’insorgere di ipotermia in assenza di abbigliamento adeguato, coperte o ripari.

Sei giorni fa, mentre milioni di famiglie in Italia festeggiavano la Vigilia di Natale, a Roma una donna è stata trovata priva di vita sugli scalini della chiesa di Santa Maria di Trasportina, a pochi mesi dalla Basilica di San Pietro.

La causa del decesso potrebbe essere riconducibile proprio al clima intenso delle ultime settimane. L’umidità e le possibilità di piogge aumentano ulteriormente i rischi.

Le ricerche continuano senza sosta nella speranza di un epilogo positivo per Naser Kjazim, come già accaduto fortunatamente negli anni passati.