Attaccato e ucciso da uno squalo, mentre era in vacanza a Marsa Alam con la famiglia. Un atroce destino quello di Gianluca Di Gioia, il 48enne romano, ma residente in Francia, morto ieri 29 dicembre 2024 nella nota località turistica egiziana sul Mar Rosso. Un altro turista, Giuseppe “Peppino” Fappani, odontotecnico originario di Genivolta e residente a Soncino, nel Cremasco, è rimasto ferito nel tentativo di salvare il connazionale.

Le autorità egiziane hanno aperto un’inchiesta, sottolineando che l’aggressione è avvenuta in acque profonde, fuori dall’area balneabile. Una versione in seguito confermata, secondo le prime verifiche. Stando a quanto emerso Fappani, prima che tentasse di raggiungere Di Gioia, stava facendo il bagno non molto distante dalla riva.

Chi era Gianluca Di Gioia, ucciso da uno squalo a Marsa Alam

Gianluca Di Gioia aveva festeggiato 48 anni solo pochi giorni fa, il 21 dicembre. Era partito per l’Egitto con la famiglia, in occasione del suo compleanno, per trascorrere un periodo di vacanza. Originario di Roma, viveva in Francia con la moglie Laurence, francese, e i figli.

Si era laureato alla Sapienza nel 1995 e lavorava da tempo all’European External Action Service (Eeas) dell’Ue. Molte le foto, condivise sui social, che lo ritraggono insieme alla moglie, sposata nel 2013, e in giro per il mondo. Aveva la passione per le immersioni.

Ospite del lussuoso Sataya Resort, nella mattinata di ieri era uscito per fare snorkeling, ma uno squalo l’ha attaccato, non lasciandogli scampo. L’altro italiano, che si trovava in mare con lui, ha nuotato nella sua direzione per aiutarlo, ma non ce l’ha fatta: è stato a sua volta ferito alle braccia e alle gambe.

Fappani, che ha 69 anni, è stato trasportato all’ospedale di Port Ghalib, fortunatamente non in condizioni serie: dovrebbe essere dimesso oggi, 30 dicembre. Anche la salma del 48enne è stata trasferita nella stessa struttura.

Aperta un’inchiesta sull’incidente

Le autorità egiziane hanno ordinato la formazione di un “comitato urgente”, con il Governatorato del Mar Rosso, per stabilire cosa abbia provocato l’incidente. Secondo quanto riportato dalle stesse autorità, l‘aggressione sarebbe avvenuta in acque profonde, al di fuori dell’area balneabile.

La specie coinvolta è lo squalo tigre lungo 2,5 metri, una delle tre- insieme al mako e all’oceanico- che erano già state messe sotto sorveglianza dopo un altro incidente mortale.

La figlia di Peppino Fappani, Cristina, intervistata durante il programma Non stop news su Rtl 102.5, ha dichiarato che il padre frequenta da tempo il Mar Rosso e che, da quello che ha capito, stava nuotando in acque sicure. Ha poi aggiunto che aveva visto Di Gioia al villaggio e che, quando ha cercato di aiutarlo, non si fosse accorto della presenza dello squalo: pensava che il 48enne avesse avuto un malore.

Se poi avesse raggiunto una zona non balneabile, ha spiegato la figlia, saranno le autorità a verificarlo.

Quanto si sia spinto per salvare Di Gioia, non glielo so dire e sicuramente staranno facendo gli accertamenti in Egitto

ha detto. Dettaglio che sarebbe già stato confermato dalle prime indagini egiziane. Da alcuni testimoni, invece, i due sarebbero stati in acque sicure.

Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, potrebbe essere aperta un’inchiesta anche in Italia per fare luce su quanto accaduto.

Intanto il ministero dell’Ambiente egiziano ha deciso di chiudere l’area e vietare la balneazione dalla zona dei pontili per due giorni, a partire da domenica 29 dicembre.

Il servizio del Tg1 Rai sull’incidente in Egitto

Gli altri attacchi

Al Jazeera ha evidenziato come gli squali abbiano attaccato più volte i turisti nel Mar Rosso. Nel 2022 una donna austriaca di 68 anni venne uccisa e alcune spiagge furono chiuse. Nel giugno del 2023 un turista russo fu divorato da un pescecane, in seguito catturato nei pressi di Dream Beach, a Hurghada. A settembre dello stesso anno uno squalo riuscì a strappare un braccio a una donna egiziana di fronte alla spiaggia di Dahab, nel sud del Sinai.

Altri incidenti simili sono stati registrati anche in periodi precedenti. Questi drammatici eventi avevano spinto le autorità egiziane ad annunciare l’installazione di dispositivi di monitoraggio collegati a satelliti, in modo da risalire al comportamento e al tragitto coperto dagli squali.

Il Governatorato del Mar Rosso ha obbligato gli hotel a posizionare alcune reti in mare, lungo le spiagge private, in modo da impedire a squali e altri predatori di avvicinarsi ai bagnanti.

Secondo alcuni dati, la possibilità di essere attaccati da uno squalo è di una su quasi 4 milioni. Possono essere diverse le cause alla base di queste aggressioni, secondo gli esperti. Ad esempio i cambiamenti climatici, che potrebbero spingere alcune specie di squali ad avvicinarsi alle coste, dove è più frequente imbattersi negli esseri umani.

A volte possono anche scambiare l’uomo per un animale ferito o malato, e quindi attaccarlo. Come riferito da James Suliwoski, ricercatore all’Oregon State University.

Il commento di Matteo Mariotti, sopravvissuto a un attacco in Australia

Matteo Mariotti, il ragazzo di Parma sopravvissuto a un attacco di uno squalo in Australia, ha condiviso un video su Instagram rivolgendosi ai familiari del 48enne morto a Marsa Alam.

Dopo aver citato dei commenti alquanto offensivi su quanto accaduto a Di Gioa, trovati sui social, ha sottolineato quanto sia sbagliato esprimere giudizi sulla vicenda, lanciando un preciso messaggio: “riflettere sul confine tra giusto e sbagliato”.

Gianluca di Gioia, romano ucciso da uno squalo in Egitto: cosa sappiamo

  • L’incidente con lo squalo: Gianluca Di Gioia, 48 anni, è stato ucciso da uno squalo mentre faceva snorkeling a Marsa Alam, in Egitto. Un altro italiano, Peppino Fappani, ha cercato di salvarlo ma è stato ferito. Le autorità egiziane hanno avviato un’inchiesta e ci sarebbero già le prime conferme.
  • Il profilo di Gianluca Di Gioia: Gianluca, originario di Roma e residente in Francia, lavorava per l’Unione Europea. Aveva una passione per le immersioni e si trovava in vacanza con la famiglia in Egitto per festeggiare il suo compleanno.
  • Precedenti attacchi e misure preventive: L’attacco agli italiani non è un caso isolato: nel Mar Rosso si sono verificati altri incidenti simili, spingendo le autorità a installare dispositivi di monitoraggio satellitare e reti protettive per evitare attacchi agli bagnanti.

A gennaio di quest’anno un bambino di 10 anni è stato attaccato da uno squalo alle Bahamas, durante un’attrazione offerta da un villaggio turistico.