Dieci anni di Juventus non si dimenticano in una serata, forse neanche in un’intera vita. Si è vista la gioia ma anche il dispiacere negli occhi di Moise Kean dopo il gol segnato alla sua vecchia squadra, quella che ormai fa parte del suo passato. Ma la Juventus non è andata via dal cuore di uno degli attaccanti più in forma di tutto il campionato, oggi simbolo della Fiorentina di Palladino.

Trascinatore e scoperta straordinaria per i viola ma anche rimpianto per i bianconeri, che qualche mese fa l’hanno venduto a titolo definitivo alla Fiorentina per poco meno di 20 milioni. Chissà quanto valga ad oggi il cartellino di Moise, che ha superato la fase più difficile della sua carriera mettendo nuovamente in mostra tutto il suo talento.

Moise Kean: il più grande rimpianto della Juventus

L’Allianz Stadium ha regalato la quindicesima gioia stagionale a Kean, autore del momentaneo 1-1 nel primo tempo di Juventus-Fiorentina. Un cross perfetto di Adli, sfruttato al meglio dal classe 2000 che ha preso il tempo su Kalulu battendo Di Gregorio. Moise non esulta, in segno di rispetto per la Juventus, il punto da cui è iniziata la sua grande storia. E il pubblico bianconero l’ha anche applaudito, apprezzando il suo bel gesto.

Sono già passati otto anni da quel Juventus-Pescara del 19 novembre 2016, giorno in cui Moise ha debuttato in Serie A ad appena sedici anni. La carriera di Kean poi è stata piena di partenze, la prima scattata nell’estate 2017 con direzione Verona. Un anno in prestito ai gialloblu e poi il ritorno alla Juventus, che al termine della stagione 2018-2019 decise di venderlo a titolo definitivo all’Everton.

Dalla Premier alla Ligue 1, campionato in cui Moise si è messo in mostra con il Paris Saint-Germain conquistando Coppa di Francia e Supercoppa francese. 41 presenze e 17 reti, che ancora oggi fanno dell’annata 2020-2021 la migliore dell’intera carriera di Kean. Ed è stato proprio quell’anno all’ombra della Tour Eiffel a convincere la Juventus a riprenderlo, sfruttando un prestito biennale con obbligo di riscatto fissato a 28 milioni di euro.

La Juve l’ha deluso, ora Kean si è preso in mano la Fiorentina

Quello firmato nell’estate 2021 fu una sorta di pareggio per la Vecchia Signora, che riuscì a pagare il cartellino dell’attaccante più o meno grazie alla stessa cifra versata dall’Everton nelle casse bianconere due anni prima. I primi due anni alla fine non sono così male per Moise, che trova spazio con Allegri ma offre un contributo di soli 14 gol in 82 presenze totali.

Il terzo anno è orrendo e segna la rottura definitiva: 20 presenze e 0 reti all’attivo. Un ruolino di marcia che convince la Juventus a non puntarci più, per l’ennesima volta in questi otto anni. Kean saluta Torino in silenzio, certamente deluso per l’epilogo della sua storia d’amore con i bianconeri.

Ma nel giro di pochi mesi la vita di Moise è cambiata, non soltanto per l’uscita di Chosen, il primo lavoro discografico firmato dallo stesso calciatore. Le tracce di Chosen sono importanti non tanto per capire chi sia davvero Kean, quanto per comprendere un po’ meglio la sua mentalità. E quella musica hip-hop si sposa a pieno con il ritmo tenuto alla Fiorentina: sicuro, deciso e convincente.

La Juve cerca il vice Vlahovic ma Kean oggi farebbe il titolare

Moise è uno che vuole affermarsi, che non nasconde le proprie debolezze e che lotta ogni giorno per mostrare al mondo il suo talento. L’esperienza alla Juventus, segnata da grandi gioie e forti delusioni, l’ha forgiato e l’ha reso anche più maturo: perché a volte anche gli amori più forti ci sorprendono e ci costringono a ricominciare.

Kean ha fatto lo stesso nel suo secondo addio alla Juve, rimettendo insieme i pezzi della sua carriera a Firenze. Moise nel 2-2 maturato ieri all’Allianz ha messo a segno l’undicesima rete in questa Serie A, che ne fanno il terzo miglior marcatore del campionato dopo Thuram e Retegui (12). Il bottino delle 22 partite disputate in viola sale a 15 se consideriamo anche Coppa Italia e Conference League.

Il presente parla della sua miglior stagione da professionista, in cui Kean vorrà trascinare la Fiorentina verso il miglior piazzamento europeo possibile. Tutto con un occhio anche alla Conference League, quella coppa sfuggita per ben due volte di fila in finale. Kean riflette sul passato ma guarda al futuro, che oggi è solo a tinte viola. Per la gioia della Fiorentina e il rimpianto della Juventus, che aveva il vice (o forse il sostituto) di Dusan Vlahovic proprio in casa. Il grande ex non ha deluso le aspettative e ora non vuole fermarsi.