Come ogni anno, i Globe Soccer Award, evento di caratura mondiale, hanno premiato varie figure legate al calcio mondiale nella cornice suggestiva di Dubai. Giocatori, ma anche allenatori, tra cui spicca la figura di Carlo Ancelotti. Tra i premiati anche l’eterno Cristiano Ronaldo, Vinícius, Courtois, Bellingham, Lamine Yamal e la leggenda del calcio italiano Alessandro Del Piero.
Globe Soccer Awards: il premio per Del Piero
Nella meravigliosa cornice di Dubai, sono andati in scena i Globe Soccer Awards, che, come si intuisce dal nome, premiano i giocatori e figure professionali legate al mondo del calcio provenienti da tutto il mondo.
Venerdì 27 dicembre alle ore 20 locali (le 17 italiane) ha preso il via la cerimonia. Per il Best Player in gara anche due figure del campionato italiano di Serie A: Lookman, che lo scorso anno ha infiammato l’Europa League con le sue giocate e i suoi gol, e Lautaro Martinez.
C’è anche una fetta di Italia tra le figure insignite di questo prestigioso premio: Alessandro Del Piero. Un premio alla carriera, che indubbiamente, il top player nato a Conegliano merita per tutte le emozioni regalate in oltre 25 anni di carriera.
Tra le motivazioni del prestigioso premio assegnato allo storico attaccante juventino c’è la straordinarietà delle sue prestazioni, l’attaccamento a una sola maglia, passando per l’indimenticabile vittoria della Coppa del Mondo. Insomma, Del Piero è una vera e propria bandiera, un giocatore vecchio stampo che preferiva l’onore e la gloria piuttosto che per i soldi. Lo dimostra l’attaccamento ai bianconeri anche dopo la batosta Serie B giunta dopo la vicenda Calciopoli
Del Piero: un premio anche all’etica
L’ex capitano della Juventus non è stato solo un giocatore di talento: ha rappresentato anche un vero e proprio modello di etica, sia sul terreno di gioco che fuori. Difficilmente abbiamo assistito a litigi, episodi violenti e nervosi di questo giocatore, che, al contrario, si è sempre distinto per la sua lucidità, per il suo temperamento mansueto e la sua ossessione per il gol.
Del Piero, come viene ancora riportato all’interno della nota pubblicata dall’evento a Dubai, è un giocatore che ha fatto la storia della Juventus e del calcio mondiale, ma soprattutto, può essere paragonato ad altri eroi bianconeri; giganti come Platini, Paolo Rossi, Boniperti e Sivori.
Pinturicchio (piccolo pittore) il suo soppranome. Attribuitogli in particolare dall’Avvocato, Gianni Agnelli, che voleva esaltare la sua corporatura esile, ma agile, i suoi gol perfetti a mò di pennellate, capolavori a giro che andavano a infilarsi sotto il sette.
Pinturicchio, una carriera straordinaria
Un’espressione fiera, quella di Del Piero, mentre posa a fianco al trofeo. E poi i riferimenti alla Juve, una squadra che gli ha dato tutto, e che continua ad emozionarlo, come le prime volte. Anche perchè, come ha sottolineato lo stesso giocatore, non ci si può dimenticare di chi ha contribuito più di tutti a quella carriera straordinaria, un club che lo ha sempre fatto sentire parte di una famiglia, e che lo ha cresciuto sia come uomo che come calciatore.
Nessuno dimenticherà mai quella doppietta al Santiago Bernabeu, un gol più bello dell’altro, e poi la standing ovation del pubblico di Madrid, che si alzò in piedi all’unisono applaudendo l’eroe della serata. E ancora, chi potrà mai dimenticare, invece, quella galoppata per oltre 60 metri nei minuti finali di Italia-Germania, che si concluse con un bellissimo goal a spiazzare il portiere su assist di Gilardino?
Un giocatore straordinario, un campione. Quel calciatore che di generazione in generazione continua ad essere ricordato, come tutte le leggende del mondo del calcio. In ultimo lo dimostra la consacrazione ottenuta a Dubai: una ciliegina sulla torta, per utilizzare una metafora, su una carriera a dir poco eccezionale.