È successo ancora: fa discutere un nuovo caso di squalifica ai danni di un giocatore della Nazionale iraniana, Ramin Rezaeian, che dovrà incontrare il comitato etico. Il gesto? Un semplice abbraccio con una giovane tifosa. Cosa rischia?
Giocatore squalificato per un abbraccio: è polemica in Iran
Ancora un nuovo caso, ancora un nazionale iraniano coinvolto: si tratta di un episodio che costerà la squalifica dal terreno di gioco a Ramin Rezaeian, difensore. Il motivo? Ciò che in Italia causerebbe, probabilmente, una scia mediatica di cronaca rosa o una bella copertina romantica su qualche settimanale sportivo: un semplice abbraccio a una tifosa.
Sfortunatamente questo gesto in Iran è ancora illegale, e oltretutto condannato severamente. Quello che viene considerato un gesto “efferato” dall’etica iraniana sarebbe avvenuto poco prima del match tra l’Esteghlal, la formazione di Rezaeian, e Chadormalu, giocata giovedì.
Il difensore iraniano sarebbe andato, dunque, ad abbracciare una giovane supporter della squadra in cui milita, violando così una legge in vigore sin dalla rivoluzione del 1979, ovvero il divieto di poter anche solo toccare una donna che non sia della propria cerchia familiare. Subito dopo la scena toccante: il calciatore e la tifosa vengono portati via di forza tra le proteste del pubblico dagli spalti, che gridava “Vergogna! Vergogna!” all’indirizzo delle forze dell’ordine.
L’abbraccio in Iran: cosa rischia il giocatore
E dunque, clamore o non clamore, si dovrà ora attendere la decisione del comitato etico, che si occuperà di parlare con il giocatore ed emettere una sentenza su quanto accaduto in campo. È probabile che sul piatto non ci sia solo una squalifica, ma anche una multa piuttosto salata, come dimostrano già i precedenti all’interno dei confini iraniani. Già in passato, infatti, altri giocatori sono stati vittima di sanzioni ingenti ai loro danni solo per avere avuto un semplice contatto fisico con donne.
Una situazione che non è anomala in terra persiana, in cui sia le regolamentazioni sportive che quelle sociali si intrecciano in modi che spesso risultano incomprensibili. Sono proprio episodi come questo ad evidenziare come la repressione del regime iraniano sfoci anche nell’ambito sportivo. Inoltre la situazione è peggiorata dalle pressioni sociali che si esercitano attorno a questi eventi, dove ogni gesto che possa lontanamente richiamare un’interazione tra uomini e donne, è severamente punito.
Quello di Ramin Rezaeian è un caso, come già accennato, che può richiamarne tanti altri in ambito sportivo iraniano. Episodi, peraltro, recenti, che hanno riguardato altri giocatori.
Squalifiche per abbraccio in Iran: i precedenti
Ebbene, oltre al difensore 34enne, squalificato per aver abbracciato una tifosa, esistono altri episodi analoghi che possono essere accostati all’ultimo caso. Uno su tutti è quello di Hossein Hosseini, che ha subito le stesse conseguenze per aver abbracciato, anche lui, una tifosa. La squalifica inflittagli ha sollevato un’enorme protesta. Nel caso di Hosseini, ad esempio, non era stata soltanto emessa una squalifica, ma era stata comminata una multa corrispondente a oltre 4.000 euro.
Dopo la squalifica e l’emissione della multa ai danni del portiere della Nazionale iraniana, lo stesso giocatore aveva dichiarato alla stampa di non aver assolutamente agito in segno di sfida nei confronti del governo iraniano, bensì avendo messo semplicemente in atto un gesto spontaneo. Era stata infatti la stessa tifosa a correre verso il giocatore, compiendo il gesto davanti alle telecamere.
Fecero ancora più effetto altre espressioni utilizzate dal giocatore posteriormente all’episodio: “pagherò quella multa solo per il bene di quella donna” aveva fatto sapere l’estremo difensore.
Quello che è certo, in fin dei conti, è che quanto accaduto in ambito sportivo, è solo la punta dell’iceberg di un sistema che nella comunità internazionale continua ad essere condannato severamente per leggi che ormai sono superate e forzate.