Arriverà oggi, 28 dicembre 2024, l’approvazione definitiva della manovra – la terza legge di bilancio per il governo Meloni. Un iter particolarmente travagliato che ha visto la sua conclusione a pochi giorni dall’inizio del 2025. Nella giornata di ieri, 27 dicembre, il testo blindato è passato dalla Commissione bilancio al Senato. Tante le polemiche da parte dell’opposizione che ha presentato oltre 820 emendamenti al ddl Bilancio.

Sono stati mesi difficili quelli che hanno preceduto l’approvazione che arriverà oggi. La manovra è stata contestata dai partiti di opposizione e dai sindacati che hanno indetto più scioperi contro la finanziaria spesso definita inadeguata per permettere all’Italia di uscire dalla crisi. Sono tanti gli aspetti critici che denuncia il centrosinistra: i tagli sulla scuola, sulla sanità, le misure inadeguate sulle pensioni e l’assenza di fondi efficaci per contrastare la crisi dell’automotive.

Dal canto suo la maggioranza non ci sta. Le regole per l’approvazione della manovra dal 2018, come hanno spiegato diversi esponenti del centrodestra, sono da rivedere. Per ora la finanziaria sarà approvata ma dall’anno prossimo si potrebbe optare per un sistema diverso di approvazione che garantisca un ruolo attivo di Camera e Senato.

Oggi 28 dicembre 2024 arriva l’approvazione della manovra

Lunga e sofferta ma portata a casa. La legge di bilancio per il 2025 non sarà più un problema del governo Meloni che ora può guardare al prossimo anno con serenità. La finanziaria dopo oltre due mesi sarà approvata e l’esecutivo nazionale potrà concentrarsi sulle prossime sfide del nuovo anno lasciandosi alle spalle le polemiche delle opposizioni.

Il testo, presentato nel mese di ottobre, aveva generato sdegno nel centrosinistra che denunciava tagli a settori fondamentali per il Paese mentre da parte della maggioranza non ci sono state grandi polemiche. Unico ‘nodo’ è quello del canone Rai che ha portato a uno scontro tra i vicepremier Salvini e Tajani.

Le polemiche dell’opposizione

Non appena il testo è stato presentato, verso la fine di ottobre, l’opposizione e diversi sindacati hanno protestato per i tagli a diversi settori fondamentali: le misure sulla scuola e sulla sanità sono state contestate e con esse anche il taglio al settore dell’automotive in un momento di crisi per l’Europa. Qualche giorno dopo la presentazione del testo Cgil e Uil hanno indetto uno sciopero generale per il 29 novembre.

Il ministro dei Trasporti Salvini ha precettato la protesta dei lavoratori del settore pubblico aumentando così le tensioni. Il 13 dicembre scorso c’è stata invece la protesta da parte di Usb che il titolare del dicastero non è riuscito a precettare.

Verso il cambio di regole per l’approvazione

Quella di ieri è stata una giornata particolarmente faticosa. In Senato c’è stata la discussione sul provvedimento senza relatore dopo le dimissioni – poi smentite – del capogruppo di FdI in Commissione bilancio Guido Liris. Diversi membri della maggioranza di governo hanno ribadito la necessità di tornare all’approvazione della legge di bilancio con la doppia lettura come avveniva prima del 2019.

Tra questi ci sono il senatore della Lega Claudio Borghi e quello di Fratelli d’Italia Lucio Malan. Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha ribadito queste necessità nella giornata di oggi mentre le opposizioni hanno contestato in Senato il contenuto e la natura della manovra definita inadeguata. Sette giorni fa la finanziaria è stata approvata anche dalla Camera dei Deputati.

Non resta che attendere le possibili modifiche all’approvazione del ddl Bilancio per il 2025. Per ora la partita è chiusa e costituisce uno step fondamentale per il governo Meloni che si appresta a entrare nel suo terzo anno di vita.

La legge di Bilancio in tre punti

  • Approvazione della manovra: Oggi, 28 dicembre 2024, si prevede il via libera definitivo alla terza legge di bilancio del governo Meloni, dopo un iter travagliato durato oltre due mesi. Il testo, blindato e approvato ieri in Commissione Bilancio, è stato oggetto di forti critiche da parte delle opposizioni e dei sindacati, che hanno indetto scioperi contro i tagli a sanità, scuola e automotive.
  • Tensioni tra maggioranza e opposizione: Mentre il centrosinistra ha denunciato i tagli e giudicato le misure inadeguate per affrontare la crisi, la maggioranza ha difeso la manovra, pur evidenziando la necessità di rivedere il processo di approvazione. Diversi esponenti del centrodestra, come Borghi e Malan, hanno chiesto un ritorno alla doppia lettura parlamentare per il 2025.
  • Prospettive future: Con l’approvazione della manovra, il governo Meloni può ora concentrarsi sulle sfide del 2025. Tuttavia, restano aperti dibattiti sulle regole di approvazione e sui contenuti della finanziaria, giudicata “inadeguata” dalle opposizioni, ma considerata un successo strategico dalla maggioranza.