Appena terminate (o messe in standby) le parabole politiche di Gianluigi Paragone e Giovanni Toti, giornalisti prima che politici, il centrodestra, per i prossimi appuntamenti elettorali, sta pensando di puntare su altri due cavalli di razza provenienti da quel mondo: si tratta del direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti e del suo vice nonché conduttore televisivo su Rete 4 Nicola Porro.
Del primo se ne parla in vista della successione a Beppe Sala alla guida di Milano. Del secondo per le elezioni regionali in Puglia.
Saranno davvero loro i volti nuovi del centrodestra per queste due sfide? Fatto sta che per la corsa a sindaco di Milano anche il centrosinistra pensa a un giornalista: Mario Calabresi.
Il centrodestra punta sui giornalisti Sallusti e Porro
Secondo i retroscenisti politici, i nomi di Alessandro Sallusti e di Nicola Porro stanno girando nelle stanze segrete del centrodestra già da qualche tempo. Più di un dirigente li considera vincenti in due partite elettorali che Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia si apprestano a giocare non certo con il ruolo di favorite. Per questo – è il ragionamento che si fa largo – occorrono due nomi di spessore nazionale che il grande pubblico già conosce e ha potuto apprezzare negli anni con il loro lavoro: per questo quelli del direttore e del vicario del Giornale sembrano perfetti.
Sallusti candidato sindaco di Milano
A indicare per primo il nome di Alessandro Sallusti come candidato sindaco ideale del centrodestra a Milano è stato il leader della Lega Matteo Salvini. Il vicepremier è convinto di fare bingo con il nome del direttore del Giornale perché si è fatto conoscere prima come berlusconiano doc e ora come uno dei giornalisti più vicini a Giorgia Meloni, tanto da diventarne il suo biografo con “La versione di Giorgia”. Sallusti, quindi, secondo il segretario del Carroccio, ha il curriculum giusto per mettere d’accordo tutti. Certo, c’è ancora tempo per passare dalle parole ai fatti: a Milano si vota nel 2027. Tuttavia, Salvini, col nome di Sallusti, crede già di avere la carta giusta per acquietare i suoi alleati che hanno il cruccio di non avere sindaci nelle grandi città italiane.
In ogni caso: non è la prima volta che avanza il nome di Sallusti come papabile candidato del centrodestra. Nel 2022, il direttore declinò l’invito della coalizione per la corsa a Palazzo Marino. Prima ancora ci provò Berlusconi a farlo scendere in campo. Sempre senza successo.
Questa volta, però, potrebbe cedere alle avances anche perché l’altro nome forte sondato dal centrodestra, Maurizio Lupi, non sembra avere tanta voglia di lasciare Roma e il progetto di Noi Moderati, la quarta gamba del centrodestra che vuole Meloni per spaccare i voti centristi, finora appannaggio della sola Forza Italia.
E comunque, restando a Milano: in realtà, anche il centrosinistra starebbe pensando a un giornalista. Il nome è quello dell’ex direttore di Repubblica e La Stampa Mario Calabresi. E anche lui sarebbe in contrapposizione a un nome eminentemente politico come quello di Pierfrancesco Majorino, dem vicino a Elly Schlein e già candidato Governatore in contrapposizione a Attilio Fontana in Lombardia alle elezioni del febbraio 2023. Se non al suo, Calabresi sarebbe la risposta civica alle candidature politiche di un altro Pierfrancesco: Maran, ex assessore con Sala e oggi europarlamentare. O della deputata Lia Quartapelle.
E comunque: a dirla tutta, tramite le pagine de Il Foglio, l’opzione-Sallusti è stata bocciata dal padre nobile del giornalismo di destra italiano, Vittorio Feltri. Il quale, nel 2021, è stato eletto consigliere comunale nel capoluogo lombardo e nel 2023 è stato di nuovo candidato ed eletto consigliere regionale in quota Fratelli d’Italia. Ma oggi, comunque, ha bacchettato:
“Sallusti candidato? Mah, come preparazione amministrativa siamo a zero. Fare il sindaco non è come aggiustare una sedia…”
Porro e la corsa in Puglia
Della corsa di Nicola Porro in Puglia, invece, sempre al Foglio, ha parlato la sindaca di Lecce Adriana Poli Bortone. Diversamente da Milano, la partita pugliese è imminente, essendo prevista nel 2025. Il centrodestra ha l’onere di porre fine al regno di Michele Emiliano. Ci riuscità con l’anchorman di Rete 4? Pur essendo nato a Roma nel 1969, Porro è di origini pugliesi, anzi di Andria, il che, secondo Poli Bortone, sarebbe un altro punto a suo vataggio perché spezzerebbe il monopolio barese alla guida della regione. La sindaca di Lecce l’ha messa così:
“Come giornalista è addentro alle questioni sociali, le conosce. E poi un uomo d’azione. Io sarei pronta a sostenerlo”
In effetti, Porro sarebbe la risposta italiana a Milei. Come il presidente argentino, anche lui, laureato in Economia e commercio alla Sapienza, è considerato un anarcocapitalista e, in passato, si è definito “un liberale di destra, liberista e libertario”. Zuppa di porro è il suo appuntamento quotidiano sui social. E nell’edizione di oggi non avrà le mitiche basette dell’inquilino della Casa Rosada ma un ciugffo ribelle senz’altro. Vedere per credere
Porro non ha potuto fare a meno di commentare la notizia che vuole lui e Sallusti in campo. Per quest’ultimo si è detto pronto per la prima volta a fare campagna elettorale in prima persona (“sarebbe una scelta favolosa”). Per quanto riguarda lui, invece, lancia un avviso a chi lo segue:
“Punto su di voi, faremo la lista degli zuppisti tra Bisceglie, Canosa e Andria. Andremo fortissimo”