Inverno e influenza vanno a braccetto e come ogni anno si accende la discussione su picco, sintomi, aggressività e varianti. Spesso i toni degli esperti sono allarmistici e mettono in guardia le persone dalle caratteristiche che potrebbero compromettere la salute dei più fragili. Nonostante i pareri discordanti di virologi e epidemiologi sul tema, tutti concordano su un punto: raccomandano il vaccino antinfluenzale per gli anziani e per chi soffre di determinate patologie. L’influenza non deve essere sottovalutata. I dati del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) parlano chiaro: ogni anno in Europa “si verificano dai 4 ai 50 milioni di casi sintomatici di influenza e che 15mila/70mila cittadini europei muoiono per cause associate all’influenza”. L’agenzia dell’Unione europea, nata nel 2005, aggiunge che il 90% dei decessi riguarda gli over 65 soprattutto fragili.

Influenza stagionale 2024/2025, quando ci sarà il picco? Il parere dell’epidemiologo Massimo Ciccozzi

Il dibattito su quando si registrerà il picco dell’influenza è aperto da tempo ma finora nessuna previsione è stata indovinata. Al momento i periodi identificati con maggior numero di italiani a letto con la febbre non hanno avuto il riscontro dei numeri. “Perché è impossibile fare pronostici – in esclusiva a Tag24.it spiega Massimo Ciccozzi, epidemiologo dell’Università Campus Bio-medico di Roma – puoi fare previsioni sempre a posteriori, cioè quando i contagi cominciano a calare. Solo a quel punto possiamo affermare con certezza che la settimana precedente abbiamo avuto il picco di influenza”. Secondo l’ultimo aggiornamento del r di RespiVirNet – Sorveglianza integrata dei virus respiratori, portale dell’Istituto Superiore di Sanità, il numero di casi di sindrome simil-influenzale sale lentamente. Nella cinquantesima settimana del 2024, dal 9 al 15 dicembre, l’incidenza è pari a 9,5 casi per mille assistiti (9,0 nella settimana precedente). Nella stessa settimana della scorsa stagione l’incidenza era di 15,8 casi per mille assistiti. “Lo scorso anno il picco si è verificato tra la 51 e 53esima settimana. Ora siamo alla 50esima e i numeri sono ancora in salita. E’ possibile che tra due settimane avremo il picco ma registreremo meno casi rispetto all’anno scorso“, continua Ciccozzi.

Massimo Ciccozzi: “Non bisogna dire cose a vanvera. Sull’influenza parlano i dati”

Massimo Ciccozzi si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Non si possono fare previsioni sul picco influenzale e sull’aggressività. Basta guardare i dati. L’influenza ad oggi sta causando meno casi rispetto allo scorso anno. Dire il contrario significa mettere in agitazione le persone inutilmente. La scienza deve dire la verità. La verità si basa sempre sui dati”.

Influenza 2024/2025: è l’Australiana? Ciccozzi: “Sbagliato chiamarla così. Ecco i sintomi”

Chiamarla australiana è sbagliato perché è una variante dell’H3N2, non è australiana. La definiscono così perché arriva dall’altra parte del nostro paese. Ma è un’influenza normalissima, non ha nulla di diverso rispetto a quello dell’anno scorso. Raffreddore, mal di gola, febbre più o meno alta 37,5-38, dipende dalla persona se si è vaccinata o meno e dal sistema immunitario. Per questo gli anziani si devono vaccinare – continua l’epidemiologo del Campus Bio-medico di Roma – Tra i sintomi anche il mal di gola, dolori muscolari senza dimenticare la parte gastrointestinale con diarrea”. L’influenza intestinale riguarda soprattutto i bambini: “E’ un virus gastrointestinale che sta circolando tra i bambini – continua Ciccozzi – ma gira anche il virus sinciziale respiratorio, il Rhinovirus”. Poi sottolinea: “Ricordiamoci che c’è ancora il Covid, quello c’è sempre. E’ ormai diventato un’influenza normale ma gira sempre“.

L’importanza del vaccino antinfluenzale per gli anziani e i fragili

Ciccozzi predica accortezza e consiglia di non sottovalutare l’influenza. “Non devono farlo soprattutto gli anziani e le persone con patologie, insomma le persone fragili. Pensate che la sovrapposizione più vasta dell’influenza è il pneumocco, il principale responsabile della polmonite. E’ il tipico batterio che si innesca con l’influenza. Quindi le persone fragili si devono vaccinare, così come gli anziani. Se non ci sono patologie direi gli over 70 visto che ormai la sopravvivenza media è di 82-85 anni, l’asticella si può leggermente alzare”. E i bambini? “Il problema dei bambini non è l’influenza, per i bambini è pericoloso il morbillo – spiega l’epidemiologo – l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin lo ha reso il vaccino obbligatorio ma in età scolare, quindi la grande quantità infezioni da morbillo si ha tra gli 0 e i 4 anni, questa è l’incidenza più alta”.

Come si cura l’influenza? “Tachipirina e se la febbre perdura va somministrato l’antibiotico solo se prescritto dal medico”.