Il film thriller “Conclave” con Ralph Fiennes, in questi giorni al cinema, offre uno spettacolare sguardo sul complesso e affascinante mondo del Vaticano, mentre si sta eleggendo il nuovo Papa.
Diretto da Edward Berger e tratto dal romanzo di Robert Harris, il film esamina le tensioni politiche e i giochi di potere che caratterizzano, per l’appunto, il conclave.
Tuttavia, quanto di ciò che vediamo sullo schermo è realistico? In un’intervista rilasciata a GQ, un esperto di papato risponde a questa domanda.
Conclave con Ralph Fiennes, quanto è reale quello che vediamo?
David Gibson, direttore del Center on Religion and Culture alla Fordham University, ha esaminato Conclave e ha spiegato quanto di vero ci sia nella realtà. I cardinali fanno realmente una campagna elettorale quando si deve eleggere un nuovo Papa?
In un‘intervista con GQ, Gibson spiega che i cardinali fanno realmente una campagna elettorale, ma non in modo plateale, per non sembrare troppo ambiziosi, il che sarebbe controproducente.
Durante il Conclave, però, succede che alcuni cardinali si dimostrino molto più ambiziosi di altri. Ecco le sue parole:
“Alcuni cardinali fanno campagna elettorale, ma devono farlo in silenzio perché se sei visto come ambizioso, sei finito. La chiave è avere degli alleati che facciano campagna per te. Se sei visto come il favorito, i tuoi colleghi cardinali non voteranno per te. Ci sono alcuni favoriti, ma di solito è un gruppo numeroso, da 15 a 20 candidati plausibili. Nei secoli passati, era molto più prevedibile, ma da quando Giovanni XXIII fu eletto come outsider nel 1958, è stata una scommessa per tutti. I cardinali preferiscono candidati che conoscono bene e che ritengono affidabili, ma a volte possono esserci delle sorprese, come nel caso di Papa Francesco“.
Conclave è basato sull’omonimo romanzo del 2016 di Robert Harris e segue il cardinale Lawrence, che guida un conclave in Vaticano per eleggere un nuovo papa. Le recensioni per Conclave sono state eccezionali e il film ha attualmente un punteggio del 93% su Rotten Tomatoes. Il cast di Conclave include Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Isabella Rossellini e Carlos Diehz.
Ralph Fiennes magistrale nei panni del cardinale Lawrence
Nella sua performance da Oscar, Ralph Fiennes ci fa sentire lo stesso peso che sente sul cuore il cardinale inglese Lawrence, incaricato di dirigere il conclave nonostante la sua fiducia nella propria vocazione stia vacillando.
La sua interpretazione ci fa sentire tutta la sua angoscia, il suo dolore per la morte del suo amato leader, i dubbi tremendi sulla fede che lo tormentano. E possiamo cogliere tutto questo dai suoi occhi perennemente tristi, dalla schiena sempre ricurva, dal movimento della bocca.
Fiennes ci trascina dentro il suo dolore. Dentro la sua mente. E con lui condividiamo il tormento e la mancanza di pace interiore.
La storia inizia con la morte del Papa. I cardinali arrivano da tutto il mondo e soggiornano in stanze austere in un edificio simile a un dormitorio, Casa Santa Marta. Una volta iniziato il conclave, i cardinali vengono quasi sequestrati, consegnano i loro telefoni e altri dispositivi elettronici e vivono tagliati fuori dal mondo esterno.
In modo elaborato, votano nella Cappella Sistina, scrivendo il nome di un aspirante papa su un foglietto di carta, che viene poi messo su un piatto d’argento e depositato in un’urna. Le votazioni continuano giorno dopo giorno fino all’elezione di un papa. Tutto vero, tranne per il fatto che la Casa Santa Marta e la Cappella Sistina del film sono state costruite negli studi di Cinecittà a Roma.
L’ambientazione è fortemente claustrofobica e tutta l’opulenza degli ambienti (il marmo, gli affreschi, l’oro) cozza con la sensazione di inquietudine che si prova.
C’è tensione, c’è affanno, c’è suspense. C’è tutto quello che serve per essere un thriller di prim’ordine, da non perdere!