Sembrava essere destinato all’ennesima annata da dominatore incontrastato. Erling Haaland si era presentato alla nuova stagione di Premier League con la solita media gol da alieno ma, con il passare delle giornate, la macchina perfetta si è inceppata. Il gigante norvegese ha pagato le evidenti difficoltà del Manchester City, non riuscendo a replicare i suoi record personali. La stagione del classe 2000 resta comunque di alto livello anche se era lecito attendersi di più.
L’errore dal dischetto contro l’Everton nel Boxing Day ha riaperto il dibattito sul centravanti. Per moltissimi Haaland rimane l’attaccante più forte del mondo, mentre altri lo accusano di sparire nelle partite decisive. Anche oggi il 24enne avrebbe potuto regalare i tre punti alla squadra di Guardiola, permettendogli di uscire dalla crisi, ma ha fallito lasciandosi ipnotizzare da Pickford. Una cosa è certa: l’Haaland di oggi non è lo stesso delle stagioni passate.
La crisi di Haaland: pochi gol ed errori non da lui
Non si può certo dire che Haaland stia vivendo una stagione deludente. I dati confermano che il bomber norvegese ha segnato 18 gol in 25 partite tra tutte le competizioni. Una media realizzata importante che sarebbe potuta essere ancora più incisiva qualora il 24enne non si fosse fermato. Le difficoltà di manovra del City hanno inciso sulla pericolosità offensiva della squadra e anche Haaland ne ha risentito.
Nelle ultime sette partite tra Premier League e Champions l’ex Borussia Dortmund ha realizzato appena un gol. La rete del momentaneo 1-1 contro il Crystal Palace nel match del 7 dicembre rimane l’ultimo squillo di un campione in netto calo. Haaland non ha aiutato il City a rialzarsi finendo in una spirale negativa che rischia di ridimensionare il suo valore. D’altronde i campioni si vedono nei momenti di difficoltà e il 24enne è chiamato a dare una risposta imminente.
Le troppe chance sprecate
Se è vero che nell’ultimo periodo il City ha faticato a creare gioco è altrettanto vero che Haaland ha avuto comunque le sue occasioni da gol. Il classe 2000 è mancato di freddezza in più di una partita, andando contro la sua natura di bomber di razza. Un momento di appannamento è più che comprensibile per un centravanti che ha sempre spostato gli equilibri e Haaland resta un pericolo per qualsiasi difesa avversaria. La sensazione, però, è che anche lui voglia lasciarsi alle spalle queste settimane da incubo.
Non c’è solamente l’errore dal dischetto con l’Everton. Anche con la Juventus il norvegese aveva avuto l’occasione di portare in vantaggio i suoi compagni ma aveva fallito l’uno contro uno con Di Gregorio. Guardiola ha ribadito che il suo attaccante è sereno e potrà riacquisire la forma migliore solo attraverso il duro lavoro sul campo.
Le occasioni di riscatto
Un giocatore della forza mentale di Haaland starà già pensando alle prossime partite. L’obiettivo resta quello di riscattarsi al più presto per tornare a essere l’implacabile killer di una volta. Nel mirino c’è la sfida con il Leicester in Premier League, fondamentale per non perdere il treno europeo. I sogni di titolo sono quasi svaniti ma il proseguimento della stagione passerà inevitabilmente per i gol del numero 9 di Guardiola.
Il momento buio di Haaland al Manchester City
- Calo di rendimento: Haaland ha segnato solo un gol nelle ultime 7 partite tra Premier League e Champions League, non riuscendo a mantenere la sua consueta incisività offensiva, complice anche il calo di manovra del Manchester City.
- Errori decisivi: Nonostante le difficoltà della squadra, Haaland ha sprecato diverse occasioni da gol, incluso un rigore contro l’Everton e un’opportunità chiara contro la Juventus, mostrando un’insolita mancanza di freddezza.
- Prossime sfide: Determinato a riscattarsi, Haaland punta a tornare al top nelle prossime partite, a partire dalla sfida contro il Leicester in Premier League. Questi match saranno fondamentali per mantenere le ambizioni europee del City.