Se ci fosse stato uno sceneggiatore a scrivere il copione di questo fine 2024 per La Liga, probabilmente, sarebbe stato fiero del suo lavoro. Colpi di scena, ribaltoni e sorpassi hanno interessato il massimo campionato spagnolo fino all’ultimo minuto dell’anno solare.

Il big match tra Barcellona e Atletico Madrid è stato la ciliegina di una torta mai così appassionante. Il Real Madrid, intanto, è tornato ed ecco che un altro classico cinematografico di Natale (“Una poltrona per due”) può essere rivisitato in “Una poltrona per tre”.

Per il momento comanda Madrid

Il match del Montjuic tra il Barcellona di Flick e l’Atletico Madrid del Cholo Simeone è stato clamoroso. Pedri ha fatto una partita clamorosa, condita da un goal stupendo ma non è bastata ai blaugrana. L’1-2 finale, infatti, ha premiato la grandissima solidità dei Colchoneros che sono tornati cinici e pragmatici come un tempo.

De Paul ha riaperto i conti e, poi, nel recupero è stato Sorloth a regalare i tre punti ai biancorossi ma il grande protagonista della sfida è stato, senza dubbio, Oblak. Il portiere sloveno, ormai, è un’autentica bandiera della squadra (un po’ come Simeone da 13 anni sulla panchina dell’Atletico) e ha messo in mostra il suo repertorio per proteggere il risultato. Se ci si aggiunge un errore (inusuale e incredibile) di Lewandowski sul risultato di 1-1, ecco che lo scenario ha proiettato l’Atletico in vetta alla classifica.

Il Barcellona, infatti, dopo un inizio stellare, nelle ultime tre ha trovato solo un punto (tra Betis, Leganes e Atletico Madrid) e si è ritrovato al terzo posto e con una gara in più rispetto al duo di testa. Eh già, perché davanti ci sono l’Atletico e, subito dietro di un punto, il Real Madrid che ha attivato la modalità rimonta.

Il Real di Ancelotti è in ripresa

La squadra di Ancelotti è nella fase remuntada. Basta ricordare cosa ha patito a inizio stagione e metterlo da parte, perché come dimostra il 4-2 al Santiago Bernabeu contro il Siviglia, per capire che ora le Merengues vogliono ritrovare il titolo.

Lo 0-4 subito nel Clasico contro il Barcellona in campionato e il ko rimediato in Champions contro il Milan (1-3), entrambi in casa, sono un lontano ricordo. Il Real Madrid, infatti, sembra aver (finalmente) messo nel motore Kylian Mbappé e gli avversari possono cominciare a tremare.

Il tridente composto da Mbappé, Bellingham e Vinicius, infatti, era un tema di discussione in casa Real Madrid perché creava disequilibrio ma, come dimostrano le vittorie recenti contro Atalanta (l’unica nelle ultime 13), nella Coppa Intercontinentale contro il Pachuca e contro il Sevilla che ha visto il saluto alla carriera di Jesus Navas, si può sopportare. L’importante è che la squadra sia compatta e un giocatore come Brahim Diaz può fungere da collante. Il ricordo tanto caro ad Ancelotti è quello di Di Maria nel 2014, quando sosteneva Bale, Benzema e Ronaldo. Ecco perché il Real Madrid è tornato on fire.

Una lotta al titolo emozionante

Al giro di Boa, quindi, sono l’Atletico Madrid, primo a 41 punti, e il Real, secondo a 40 lunghezze, ha guardare tutti dall’altro. Le due squadre della capitale hanno una gara in meno e gli uomini di Ancelotti recupereranno nei primi giorni di campionato la gara rinviata col Valencia, causa disastro del DANA. Le sorprese, però, come detto sono una prerogativa di questo torneo e bisogna gustarlo tutto anche nel girone di ritorno.

Il Barcellona, infatti, occupa la terza piazza a 38 punti e con tutte le 19 partite giocate ma, nonostante i tre punti accumulati dall’Atletico, può ancora dire la sua. L’inizio di stagione perfetto e l’ottimo cammino in Champions, dove ha racimolato più punti delle due squadre madrilene, dimostrano che si può lottare per la vetta. L’Athletic Bilbao, del fenomeno Nico Williams, è quarto a 36 punti: la squadra basca sta facendo un capolavoro ma difficilmente potrà inserirsi in questa lotta di “una poltrona per tre”.