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Rinascita Lecce Giampaolo

Rinascita Lecce, la cura Marco Giampaolo fa effetto

È trascorso più di un mese dall’arrivo del tecnico abruzzese. Da allora i salentini hanno cambiato faccia: Palla a terra, gioco frizzante, verticalizzazioni precise e carattere da vendere. Ma quali sono i punti di forza di questo Lecce che con Giampaolo sta conoscendo una nuova rinascita?

Cura Giampaolo, il Lecce segna, gioca e vive una rinascita

Era l’11 novembre, la sede di Via Costadura aveva ufficialmente dato il benvenuto a Marco Giampaolo, tecnico con grande esperienza in Serie A, ex Milan, Empoli e Sampdoria. Tuttavia, il tecnico abruzzese non calpestava l’erba di un terreno di gioco da almeno due anni, ed era reduce da un’esperienza traumatica con i diavoli del Milan.

Lo scetticismo ha invaso sin da subito le vie del capoluogo salentino: il gottismo era sì tramontato, ma nessuno aveva potuto dimenticare l’impresa dell’ex tecnico, che nella passata stagione aveva salvato i salentini dalla retrocessione. Marco Giampaolo mancava da troppo tempo, si era allontanato da un calcio moderno, che forse non si confaceva più alle sue doti.

Eppure, contro ogni pronostico, il “maestro” ha imposto da subito il suo credo: l’intervento è avvenuto in ogni reparto, dalla difesa all’attacco, e la “sinfonia” di cui ha parlato lo stesso allenatore nella sua ultima intervista, l’ha mostrata eccome. Un gioco armonico, che parte da dietro. I giocatori non hanno paura di giocare la palla, rischiano, ma alla fine danno l’impressione di saper uscire da situazioni anche molto intricate.

Con Giampaolo anche l’attacco è rinato per fare gol

Non è un mistero, ma pura statistica: e quest’ultima dice che il Lecce ha il peggior attacco non solo in Italia, ma in tutta Europa; con una piccola postilla: dall’arrivo del nuovo tecnico il reparto offensivo dei salentini è in netta ripresa. Il tutto è confermato non solo dai punti (7 in 5 partite), ma anche dai gol segnati, che sono 6 nell’era Giampaolo. In soli 5 match i giallorossi hanno messo a segno il doppio della media gol dell’era Gotti.

Le pedine d’attacco hanno ritrovato i gol, da Nikola Krstović a Tete Morente. Questi due hanno dimostrato un valore superiore rispetto a quello di inizio campionato. Merito anche al centrocampo, stravolto dalle scelte di Giampaolo, con l’ingresso di contropartite tecniche fino a quel momento tenute in panchina. Da un efficiente Koulibaly, a una nuova scommessa giunta direttamente dal vivaio leccese, Medon Berisha, che sta strabiliando tutti con i suoi lanci lunghi, millimetrici.

Giampaolo ha rigenerato anche il jolly dei salentini, Ante Rebić, che contro la Juventus ha trovato il suo primo gol in giallorosso. Senza contare l’apporto che il croato ha dato alla squadra, grazie alla qualità dei suoi piedi.

Gli ultimi impegni dei salentini e l’ottimismo nell’aria

Le due vittorie fondamentali dei salentini nell’era Giampaolo (Venezia e Monza), hanno riportato il Lecce momentaneamente fuori dalla zona retrocessione, anche se la classifica è ancora molto corta e potrebbero esserci ribaltamenti di fronte ad ogni giornata. Nonostante ciò l’ottimismo è tornato nuovamente tra le strade della città barocca, che ora vede con positività anche la sconfitta contro la Lazio di Baroni, terminata 2-1 a favore dei biancocelesti.

Ma il Lecce ha probabilmente giocato la sua miglior partita della stagione contro i capitolini, prendendosi gli applausi degli oltre 25mila spettatori a fine partita. Un match sfortunato a detta di Marco Giampaolo, che davanti alla stampa, nella conferenza post partita, ha dichiarato: “è una delle sconfitte più brutte della mia carriera”.

I salentini ora si preparano ad affrontare tre match fondamentali contro Como, Genoa ed Empoli: tre scontri diretti in cui serviranno nuove conferme e il Lecce dovrà dimostrare continuità, per poter ambire a una salvezza tranquilla e raggiungere un record storico: la terza salvezza consecutiva.

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