Il bonus nido nel 2025 subirà cambiamenti importanti: aumentano sia gli importi spettanti che gli stessi beneficiari del contributo.

Parliamo di una delle principali misure a sostegno dei neo genitori. Una delle spese più onerose è rappresentata dalla frequenza agli asili nido. Il bonus arriva in soccorso prevedendo un rimborso spese per le rette degli asili nido e l’assistenza domiciliare.

Nell’articolo, parlerò del potenziamento del bonus dal prossimo anno, l’estensione della platea di beneficiari e i dati aggiornati rilasciati dall’INPS.

Intanto, ti consiglio di visualizzare il video YouTube di BONUS E FISCALITA‘, per avere una panoramica completa sulla misura e sulle novità in arrivo dal 1° gennaio 2025.

Quanto aumenta l’importo del bonus nido nel 2025

Il bonus nido, l’Assegno unico e, dal 1° gennaio 2025, la Carta per i nuovi nati: sono davvero tante le misure a sostegno delle famiglie con figli.

Tra questi, il bonus nido è una delle principali in sostegno dei neo genitori alle prese con le spese per le rette degli asili nido.

Le famiglie con figli, nel rispetto di determinati requisiti, possono beneficiare di un bonus per la frequenza di asili nido pubblici e privati, e, nel caso di figli con gravi patologie croniche, per il rimborso delle forme di assistenza domiciliare.

Il contributo viene determinato in base all’ISEE. La Legge di Bilancio del 2025 prevede una importante novità riguardo le modifiche ai requisiti di accesso e all’importo spettante.

Nel 2024, per usufruire del bonus nido occorre soddisfare le seguenti condizioni:

  • ISEE fino a 40.000 euro;
  • Figlio nato a partire dal 1° gennaio;
  • Presenza di un altro figlio di età inferiore a 10 anni.

Dal 2025, sarà eliminato il terzo requisito. Quindi, l’importo massimo spetterà a prescindere dal numero dei figli, ma solo in funzione dell’ISEE.

Cosa cambia del bonus nido nel 2025

A parte l’aumento dell’importo, nel 2025 sono attese anche altre novità, introdotte proprio dalla manovra.
È previsto il potenziamento della misura con l’esclusione dell’Assegno unico dal calcolo ISEE. In questo modo, le famiglie beneficiarie dell’Assegno unico non saranno considerate nella determinazione dell’indicatore, ma solo ai fini della domanda per il bonus nido.

Escludendo l’Assegno unico dall’ISEE, il valore dell’indicatore sarà conseguentemente più basso. Le famiglie potranno quindi non solo ottenere un importo più alto del bonus nido, ma anche accedere a molte altre agevolazioni che prima erano precluse dal valore più alto dell’indicatore.

Le famiglie non dovranno presentare nuove domande per ricevere l’Assegno unico. La misura, infatti, sarà rinnovata automaticamente, mentre l’aggiornamento dell’ISEE dovrà essere completato entro il 28 febbraio 2025.

L’INPS fornisce i dati sull’andamento del bonus fino al 2023

Ho già detto che si tratta di una misura molto importante per le famiglie che, spesso, non sono in grado di pagare le rette per la frequenza agli asili nido e all’assistenza domiciliare.

L’INPS ha tirato un po’ le somme delle misure di welfare per le famiglie, dimostrando come i beneficiari del bonus nido siano aumentati nel tempo.

Il 23 dicembre, l’Istituto ha pubblicato l’osservatorio con i dati aggiornati sulle prestazioni. I beneficiari del contributo, a parte una lieve flessione del 2020, a causa della chiusura degli asili per l’emergenza Covid, siano aumentati nel tempo.

Ecco un breve elenco che dimostra l’andamento dei beneficiari dal 2019 al 2023:

  • 289.067 beneficiari nel 2019;
  • 282.042 beneficiari nel 2020;
  • 359.002 beneficiari nel 2021;
  • 428.271 beneficiari nel 2022;
  • 486.306 beneficiari nel 2023.

D’altra parte, si è registrato un calo dei beneficiari delle forme si supporto domiciliare. Basti pensare che nel 2019, il numero dei bambini beneficiari era 828, per poi scendere a 526 nel 2023. Bisogna anche considerare che la Legge di Bilancio del 2024 ha introdotto novità molto importanti, soprattutto in relazione all’importo che è aumentato a 3600 euro.

In sintesi

Il bonus nido nel 2025 subirà importanti modifiche, con un aumento degli importi e l’eliminazione di uno dei requisiti, ovvero la necessità di avere un altro figlio sotto i 10 anni. Il contributo continuerà a essere determinato in base all’ISEE e il bonus sarà esteso anche a famiglie con figli affetti da gravi patologie croniche.

Inoltre, l’Assegno unico sarà escluso dal calcolo dell’ISEE, abbassando così il valore dell’indicatore e permettendo l’accesso a maggiori agevolazioni. Non saranno necessarie nuove domande per ricevere l’Assegno unico. L’INPS ha aggiornato i dati sui beneficiari del bonus, mostrando un costante aumento dal 2019 al 2023.